- I chatbot migliorano il servizio clienti fornendo risposte immediate e disponibili 24/7, riducono i costi automatizzando risposte e processi di routine, e personalizzano l’esperienza utente basandosi sulle interazioni precedenti. Inoltre, aiutano nella scalabilità delle interazioni, raccolgono dati preziosi per l’analisi del comportamento dei clienti e possono essere integrati con altre tecnologie aziendali.
- I chatbot vengono utilizzati in vari settori per molteplici scopi, tra cui servizio clienti, e-commerce, prenotazioni, salute, istruzione, finanza, intrattenimento, risorse umane, marketing, assistenza tecnica, e altro ancora. Essi possono essere integrati in diverse piattaforme come siti web, app mobili, social media e dispositivi smart home.
- Il mercato dei chatbot è in rapida crescita, con previsioni che indicano un notevole aumento del valore entro il 2030. Le innovazioni in intelligenza artificiale e apprendimento automatico stanno migliorando le funzionalità dei chatbot, rendendoli sempre più sofisticati e utili.
- Con l’avvento di ChatGPT, alla fine del 2022, la fisionomia dei chatbot è drasticamente cambiata; si è trattato di un “salto quantico” consentito dall’ingresso sulla scena dei grandi modelli linguistici (LLM) che conferiscono alle nuove chatbot capacità prima inimmaginabili in termini di risposte.
La proliferazione delle chat e della messaggistica ha favorito l’emergere del fenomeno chatbot, un contatto “non umano” che utilizza algoritmi di intelligenza artificiale per restituire un dialogo strutturato all’utente finale.
L’impatto dei chatbot sulle aziende oggi è significativo e multidimensionale.
Ecco alcuni dei principali modi in cui i chatbot stanno influenzando il mondo aziendale:
- Miglioramento del servizio clienti: forniscono risposte immediate e 24h/7 alle domande dei clienti. Ciò aumenta la soddisfazione del cliente e può ridurre il carico di lavoro del personale.
- Riduzione dei costi: automatizzando le risposte alle domande frequenti e gestendo le richieste di routine, i chatbot possono aiutare a ridurre gli errori umani e i costi associati.
- Personalizzazione dell’esperienza utente: alcuni chatbot avanzati sono in grado di fornire risposte personalizzate basate sulle interazioni precedenti, migliorando l’esperienza dell’utente e aumentando le possibilità di conversione e fidelizzazione.
- Scalabilità: i chatbot possono gestire un numero elevato di interazioni contemporaneamente, qualcosa che sarebbe molto costoso e difficile da realizzare con il personale umano.
- Acquisizione di dati: possono raccogliere dati dalle interazioni con gli utenti, che possono essere analizzati per ottenere intuizioni sul comportamento dei clienti e per migliorare prodotti e servizi.
- Integrazione con altre tecnologie: possono essere integrati con diverse piattaforme e tecnologie, come sistemi CRM, e-commerce e social media, per fornire un’esperienza utente fluida e coerente su diversi canali.
- Efficienza operativa: possono automatizzare compiti e processi ripetitivi, permettendo ai dipendenti di concentrarsi su attività più strategiche e creative.
- Supporto alle vendite: possono agire come assistenti virtuali di vendita, guidando i clienti attraverso il processo di acquisto, fornendo raccomandazioni di prodotti e promozioni in tempo reale.
- Disponibilità globale: possono servire clienti da tutto il mondo, superando le barriere linguistiche e temporali.
- Innovazione e competitività: l’adozione dei chatbot può essere un segnale di innovazione e adattabilità da parte di un’azienda, aumentandone la competitività nel mercato.
Nonostante i numerosi vantaggi, ci sono anche delle sfide legate all’implementazione dei chatbot, come la necessità di mantenere le interazioni naturali e umane, la gestione della privacy e dei dati sensibili, e la necessità di un continuo aggiornamento e apprendimento per affrontare compiti sempre più complessi.
Indice degli argomenti:
Cosa si intende per chatbot
Per capire cosa sono i chatbot bisogna pensare a Internet che ci ha abituati a una velocità di risposta notevole rispetto al passato, grazie soprattutto ai motori di ricerca, che sono in grado in pochi secondi di rilasciarci una quantità immane di informazioni su tutti i nostri interrogativi. Per non parlare delle chat nelle relazioni interpersonali.
È forse anche per questo che, sia come utenti sia come fornitori, siamo estremamente frustrati quando ci troviamo immersi in processi offline – spesso farraginosi – che ci portano via tempo e attenzione. Basterebbe questo per spiegare il fenomeno chatbot che, grazie ai progressi dell’intelligenza artificiale e non solo, rende possibile effettivamente dialogare con le macchine e ottenere delle risposte, seppure a delle domande specifiche e circoscritte.
Stiamo parlando del fenomeno chatbot, un contatto “non umano” che utilizza algoritmi di intelligenza artificiale per restituire un dialogo strutturato all’utente finale. E rispondere in maniera automatica alle nostre domande specifiche, come ad esempio: che temperatura ci sarà il prossimo 30 agosto a Milano?

Spesso i chatbot sono anche definiti “agenti intelligenti”, ma ce ne sono di numerose varianti; alcuni chatbot si limitano a eseguire la scansione delle parole chiave che arrivano come input per elaborare una risposta con le parole chiave più corrispondenti (quindi con un funzionamento simile ai motori di ricerca); altri chatbot, sono in grado di simulare il linguaggio narturale e il comportamento umano attraverso avanzati sistemi di riconoscimenti e analisi del linguaggio naturale (NLP – Natural Language Processing).
Applicazioni di un chatbot
Una soluzione tecnologica che, in realtà, non è del tutto nuova ma che è stata prepotentemente sdoganata dagli investimenti più recenti di player cruciali del mercato IT come Microsoft e Facebook. Gli ambiti di impiego si sono dimostrati innumerevoli: dai classici assistenti virtuali (anche all’interno di dispositivi smart home), sino ai sistemi di CRM avanzati o a soluzioni capaci di assicurare informazioni su novità, offerte, promozioni.
Le applicazioni dei chatbot sono numerose e variano a seconda del settore e delle esigenze specifiche. Ecco alcuni esempi di come i chatbot possono essere utilizzati:
- Servizio clienti – I chatbot possono fornire risposte immediate alle domande comuni dei clienti, alleggerendo il carico di lavoro del personale di supporto e migliorando l’esperienza utente.
- E-commerce – Possono aiutare gli utenti a trovare prodotti, fornire raccomandazioni personalizzate, assistere nei processi di checkout e rispondere a domande su spedizioni e resi.
- Prenotazioni – I chatbot possono gestire prenotazioni per hotel, voli, ristoranti e altri servizi, rendendo il processo più efficiente sia per i clienti che per le aziende.
- Salute e Benessere – In ambito sanitario, i chatbot possono fornire consigli preliminari, ricordare agli utenti di prendere i farmaci o prenotare appuntamenti con i medici.
- Istruzione – Possono essere utilizzati per l’apprendimento online, fornendo tutoraggio interattivo, risorse didattiche e assistenza per i compiti.
- Finanza e Banking – I chatbot possono assistere gli utenti nelle operazioni bancarie di base, fornire informazioni sui conti, aiutare nel processo di richiesta di prestiti e offrire consulenza finanziaria.
- Intrattenimento – Possono offrire contenuti interattivi come giochi, quiz e raccomandazioni di film o musica.
- Recruitment e risorse umane – I chatbot possono automatizzare parti del processo di reclutamento, filtrando i candidati e organizzando colloqui. Possono anche rispondere a domande frequenti dei dipendenti su politiche aziendali, benefit e altro.
- Assistenza personale – Possono funzionare come assistenti personali, organizzando calendari, impostando promemoria e gestendo le liste delle attività.
- Marketing – I chatbot possono essere utilizzati per coinvolgere i clienti con campagne interattive, raccogliere feedback e personalizzare le comunicazioni di marketing.
- Assistenza tecnica – Possono guidare gli utenti attraverso la risoluzione di problemi tecnici di base o indirizzarli verso il personale di supporto competente.
- Accessibilità – Aiutano a rendere le informazioni e i servizi più accessibili a persone con disabilità o a chi ha difficoltà con le tecnologie tradizionali.
- Social media – Possono gestire richieste e interazioni su piattaforme di social media, fornendo risposte immediate e mantenendo l’engagement con gli utenti.
- Viaggi – I chatbot possono fornire informazioni in tempo reale su voli, treni e opzioni di trasporto, nonché suggerimenti per le attività locali e assistenza in caso di cambiamenti di viaggio.
- Gestione eventi – Possono assistere nell’organizzazione di eventi, dalla registrazione alla fornitura di informazioni logistiche agli ospiti.
I chatbot possono essere integrati in siti web, applicazioni mobili, piattaforme di messaggistica istantanea (come WhatsApp, Facebook Messenger, Telegram), e persino in dispositivi smart home o in sistemi di assistenza vocale come Google Assistant o Amazon Alexa. La loro capacità di apprendimento automatico e l’elaborazione del linguaggio naturale consentono loro di diventare sempre più sofisticati e utili nel tempo.

Con il chatbot migliora la comunicazione aziendale
I chatbot possono essere estremamente utili all’interno delle aziende, soprattutto quando sono integrate con la knowledge base aziendale, perché possono facilitare la comunicazione interna e migliorare l’efficienza operativa. Ecco alcuni modi specifici in cui i chatbot possono essere impiegati:
- Accesso rapido alle informazioni: possono fornire ai dipendenti un accesso immediato alle informazioni contenute nella knowledge base aziendale, riducendo il tempo di ricerca e aumentando la produttività.
- Supporto on-demand: i lavoratori possono utilizzare i chatbot per ottenere risposte a domande frequenti, risolvere problemi tecnici o ottenere assistenza per processi aziendali senza aspettare il supporto di un collega o di un reparto IT.
- Formazione e onboarding: possono essere utilizzati per guidare i nuovi dipendenti attraverso i processi di formazione e onboarding, fornendo informazioni rilevanti e rispondendo alle loro domande in modo interattivo.
- Gestione delle risorse umane: possono aiutare i dipendenti a richiedere informazioni sulle ferie, sui benefici, sulle politiche aziendali o su altri argomenti correlati alle risorse umane, senza dover contattare direttamente il reparto HR.
- Collaborazione e comunicazione: possono facilitare la collaborazione tra i dipendenti, aiutando ad individuare esperti interni o fornendo piattaforme di comunicazione per progetti di gruppo.
- Automazione dei processi interni: possono automatizzare processi interni come la prenotazione di sale riunioni, la segnalazione di problemi di manutenzione o la richiesta di forniture d’ufficio.
- Integrazione con altri sistemi: possono essere integrate con sistemi come la gestione dei progetti, CRM interni o piattaforme di comunicazione come Slack o Microsoft Teams per fornire una piattaforma unificata di interazione.
- Analisi e feedback: possono raccogliere feedback dai dipendenti su processi interni e iniziative aziendali, fornendo dati preziosi per il miglioramento continuo.
- Riduzione degli errori: con i chatbot che forniscono informazioni standardizzate e aggiornate dalla knowledge base, si riduce la probabilità di errori causati da informazioni obsolete o errate.
I vantaggi dell’uso di un chatbot
Il punto di forza dei chatbot è evidente: al contrario dei normali call center gestiti da esseri umani, una chatbot è sempre presente, 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Come ha messo in luce una recente indagine, i consumatori guardano ai chatbot come la chiave di accesso a un’interazione rapida, immediata e conveniente con i servizi online, sperando in una maggiore efficacia e soddisfazione.
E grazie alla profonda integrazione con i social network e le app di messaggistica può conoscere i gusti, le preferenze, gli interessi, l’età, la lingua e molto altro di chi interagisce con esso, permettendo di offrire la soluzione o risposta giusta al momento giusto. Inoltre, ed è questa probabilmente la vera differenza rispetto al passato, oggi le chatbot incorporano funzioni di Machine learning, dunque imparano dai propri “errori” e dai comportamenti degli utenti.
Chatbot e soddisfazione dei consumatori
Dunque è chiaro che, soprattutto per le aziende che si interfacciano direttamente con gli utenti finali (ma anche per quelle che hanno a che fare con un numero cospicuo di fornitori) diventa importante dotarsi di soluzioni di questo tipo, che possono naturalmente rappresentare anche un’importante vantaggio da un punto di vista economico. Anche perché come mette in evidenza sempre Iquii:
Interazioni poco soddisfacenti con i brand ed esperienze negative influiscono fortemente sulle scelte dei consumatori e le aziende per continuare a essere competitive devono lavorare proprio su quegli aspetti che generano maggiore frustrazione nei propri clienti.
Chatbot basate su LLM
La scelta intermedia ideale: un chatbot alimentato da Large Language Model (LLM) è in grado di offrire risposte flessibili e pertinenti anche quando gli utenti utilizzano slang, commettono errori di digitazione o pongono domande in modi non previsti dal sistema.
Grazie alla potenza dei modelli linguistici di grandi dimensioni, questi chatbot sono capaci di sostenere conversazioni articolate e naturali con gli utenti. Un esempio diffuso di questa tecnologia è ChatGPT.
Se l’obiettivo è implementare un assistente virtuale semplice ma efficace, un chatbot LLM rappresenta una soluzione eccellente, utilizzata con successo da grandi aziende e piccole imprese per una vasta gamma di interazioni conversazionali.
Agenti AI
Il livello più avanzato: gli agenti AI superano le funzionalità dei chatbot tradizionali, grazie alla loro capacità di eseguire azioni complesse sfruttando i LLM. Non si limitano a rispondere, ma sono in grado di intervenire attivamente per offrire un’esperienza utente personalizzata e dinamica.
Alcune delle operazioni che un agente AI può svolgere includono:
- Visualizzare la disponibilità attuale del magazzino
- Suggerire prodotti su misura per il cliente
- Fare riferimento a conversazioni precedenti
- Reimpostare o modificare una password
- Risolvere problemi tecnici
- Prenotare un appuntamento con un consulente commerciale.
Chatbot e robot, un mercato in crescita
C’è poi un altro vantaggio non adeguatamente considerato: costruire un chatbot di livello basic non è particolarmente dispendioso né complicato, tanto che esistono diverse piattaforme open source che permettono anche alle aziende di piccola dimensione la realizzazione di un servizio di questo tipo in pochi passi.
Oltre alle soluzioni open e free, però, è evidente che quello che delle chatbot è un mercato molto redditizio anche dal punto di vista enterprise, tanto che, oltre alle già citate Facebook e Microsoft, sono in campo in questo mercato anche compagnie del calibro di WeChat, IBM, Next It, ecc.
Chatbot nei pagamenti
A spingere questa corsa è anche la possibilità di integrare i pagamenti degli utenti nel sistema di chat, rendendo così possibile alle aziende vendere direttamente prodotti e servizi ai propri clienti.
Su questa strada si è già mossa Facebook Messenger: al momento, supporta i pagamenti con PayPal, ma altre soluzioni dovrebbero presto arrivare. Ovviamente, non sono mancati veri e propri flop e incidenti, a dimostrazione che il sistema chatbot deve compiere ancora numerosi passi in avanti.

Il mercato internazionale delle chatbot
Secondo il report Grand View Research, il mercato globale dei chatbot dovrebbe raggiungere oltre i 27 miliardi di dollari entro il 2030, con un CAGR del 23,3% (tasso annuo medio di crescita).
L’industria dei chatbot dovrebbe assistere a una crescita significativa nel periodo di previsione in quanto consentirà alle imprese di ridurre sostanzialmente i costi operativi, è l’opinione degli analisti. Inoltre, le innovazioni nell’intelligenza artificiale e nelle tecnologie di apprendimento automatico probabilmente miglioreranno le caratteristiche dei chatbot, che rappresentano un importante motore per il mercato dell’AI in generale.
Secondo la società di ricerca americana, si sta osservando un aumento significativo nel numero di utenti dei servizi di messaggistica, che dovrebbe superare il numero di utenti dei siti di social networking. Inoltre, c’è stato uno sviluppo significativo nel campo della NLP che ha portato a un’interazione semplificata tra computer e linguaggi umani. Oggi, l’intero ecosistema di chatbot comprende varie funzionalità di cross-linking che facilitano il potenziamento delle prestazioni dei chatbot in tutte le applicazioni.
Quale chatbot implementare in azienda
Da un punto di vista di implementazione, la maggior parte delle aziende preferisce integrare i chatbot nei propri siti Web per avere un’interazione immediata e semplificata con i propri clienti.
Il mercato crescerà anche perché trainato da altre tendenze. Tecnologie come l’intelligenza artificiale, l’IoT e le API, tra le altre, si stanno evolvendo rapidamente. I chatbot sono integrate con queste tecnologie per offrire operazioni avanzate, guidando in tal modo la domanda del mercato. Si prevede che i chatbot basati sull’intelligenza artificiale e l’audio basato sulla voce rappresenteranno la maggiore quota di mercato in futuro.
Inoltre, il riconoscimento vocale è migliorato drasticamente con l‘AI generativa, specialmente in termini di lingue native, il che dovrebbe comportare prestazioni migliori delle chatbot in varie applicazioni.
Una delle prime chatbot: Cleverbot
Cleverbot è un’applicazione web di intelligenza artificiale il cui scopo è “mimare delle conversazioni umane comunicando con gli umani”. Creata nel 1988 dallo scienziato di AI, Rollo Carpenter, già inventore di Jabberwacky, un’applicazione simile, nei primi dieci anni della sua esistenza ha tenuto migliaia di conversazioni con Carpenter e i suoi colleghi. Nel 1997 è stato lanciato sul web e il numero delle conversazioni ha superato i 65 milioni. Cleverbot ha partecipato a un test di Turing in India, nel 2011. Secondo i risultati Cleverbot è stato giudicato al 59,3% un essere umano; un punteggio del 50% o superiore è spesso considerato un superamento del test.
Il chatbot o la chatbot: come si scrive?

Un chatbot (o chat bot) è una soluzione software o programma informatico progettato per simulare una conversazione umana con interazioni testuali o vocali. Il termine deriva da “chatterbot” coniato nel 1994 da Michael Mauldin (il creatore del ChatBot Verbot) per descrivere i programmi di conversazione.
Come per molti termini nuovissimi, neologismi generati da crasi di termini anglosassoni, si pone una questione lessicale: si dice un chatbot o una chatbot? Prendiamo due riferimenti importanti per la lingua italiana. Il dizionario Zingarelli Zanichelli declina chatbot al maschile, l’altrettanto autorevole dizionario Treccani vuole chatbot al femminile. Sicuramente è invariabile, quindi al plurale resta chatbot. Usarlo al maschile o al femminile, quindi, fa poca differenza, si è comunque giustificati in ambedue i modi.