Darya Majidi, da pioniera dell’AI ad artefice del trasferimento tecnologico

Profilo di una protagonista della trasformazione digitale, inserita fra le prime 100 donne in grado di cambiare il mondo. Laurea in informatica, master in economia, imprenditrice, docente, scrittrice e altro ancora.

Pubblicato il 25 Ott 2021

Darya Majidi

Nell’attuale contesto di digital transformation, in cui le tecnologie abilitanti stanno creando milioni di nuovi posti di lavoro, Darya Majidi è in prima linea per un futuro tecnologico e inclusivo. Ha creato diverse importanti aziende tecnologiche in Italia e all’estero, ma è soprattutto una innovatrice in molti settori: negli anni è passata da pioniera nell’intelligenza artificiale ad artefice del trasferimento tecnologico tra Università, Industria e Pubblica Amministrazione. In virtù delle sue competenze e del suo impegno produttivo, lo scorso anno è stata menzionata da D di Repubblica come “una delle prime 100 donne in grado di cambiare il mondo”.

Oggi è key opinion leader e keynote speaker su temi di importanza rilevante come AI, healthcare, tecnologie abilitanti Industria 4.0, digital transformation e imprenditoria. Ed è impegnata anche in un altro ruolo cruciale: supportare le donne nel difficile momento in cui decidono di gettare il cuore oltre l’ostacolo del “digital gender gap”, aiutandole a fare leva sulle tecnologie per ritagliarsi un ruolo da protagoniste della quarta rivoluzione industriale. In questo ambito, storicamente la loro presenza è molto bassa: si stima che in Italia solo il 27 per cento della forza lavoro nel settore ICT sia femminile, come evidenzia il Gender Equality Index, Eurostat. Con la neonata Associazione Donne 4.0 di cui è appena stata eletta presidente, Darya Majijdi si pone l’obiettivo di supportarle verso il cambiamento, con strumenti efficaci e concreti.

Chi è Darya Majidi

Nata in Iran e trapiantata da ragazzina a Livorno nel 1980, ha iniziato la sua formazione con una laurea in Scienze dell’Informazione presso l’Università di Pisa, con specializzazione in Intelligenza Artificiale. In seguito, ha conseguito una Proficiency Certification (CPE) presso la Cambridge University, poi un Master in Strategia e Governance Aziendale, al Dipartimento di Economia dell’Università di Pisa e poi ancora un master in Women’s Studies presso la Yale School of Management. Oggi Darya Majidi è “imprenditrice seriale”.

Darya Majidi

Tutti i ruoli di una innovatrice

Pioniera dell’intelligenza artificiale in ambito sanitario

È stata la prima donna a essere socia, fondatrice e presidente di una delle prime spinoff della Scuola Sant’Anna di Pisa: la sua azienda, Synapsis, è stata in seguito acquisita da Dedalus Group, società operante nei sistemi informativi sanitari. Con Synapsis, negli anni ’90 ha ideato ed è stata project manager di due progetti cofinanziati dalla Commissione Europea per sviluppare una rete multicentrica in collaborazione con i dipartimenti di ginecologia e di endocrinologia più avanzati al mondo, con cui ha aperto la strada all’utilizzo dell’intelligenza artificiale in ambito sanitario. In un’epoca in cui ancora non esistevano i cloud, le reti, e i database distribuiti, con il progetto Woman ha creato un network di centri di eccellenza europei specializzati nello studio delle terapie sostitutive ormonali per le donne in menopausa, generato attraverso un portale Web dedicato e la creazione di una cartella clinica elettronica (EPR). In seguito, con il progetto Woman II, ha sviluppato una rete europea per la raccolta e l’elaborazione dei dati e per promuovere l’uso del portale web tra cittadini e professionisti.

Con la startup Synapsis ha inoltre dato vita a un progetto pionieristico di intelligenza artificiale per riconoscere le macchie tumorali nella risonanza magnetica al seno, uno strumento diagnostico di grande utilità nella early detection del tumore mammario. Al suo attivo ha molte pubblicazioni scientifiche sulla rivista Artificial Intelligence in Medicine.

In prima linea nella digital transformation aziendale

Majidi è la fondatrice, nonché attuale Ceo, di Daxo Group, società di consulenza e formazione strategica con focus su industria 4.0 e le competenze abilitanti come leve di sviluppo aziendale. Daxo Group si occupa di tecnologie come l’intelligenza artificiale, l’Internet of things, ma anche di competenze trasversali e comportamentali come le soft skills. Il compito di Daxo Group è quello di affiancare i clienti nella digital transformation aziendale portandoli verso un mindset necessario per affrontare le sfide dell’Industria 4.0. I settori chiave sono healthcare, logistica, industria e automotive. Daxo Group controlla inoltre il coworking e incubatore di startup Daxolab, unico coworking di Livorno accreditato dalla Regione Toscana in ambito del progetto GiovaniSi, che riunisce molte realtà diverse, ciascuna con le proprie competenze distintive, creando una sorta di ecosistema innovativo. Daxolab ospita infatti aziende esperte in ambito proprietà intellettuale, marketing digitale, fotografia digitale, web agency, piloti droni, stampanti 3D, consulenza legale e finanziaria e vuole rappresentare un ponte tecnologico fra l’università e il mondo industriale.

Oltre il digital gender gap

Con Daxo Group, Darya Majidi ha creato la Business Unit WomenLab dedicato all’empowerment femminile, dove negli anni si sono formate oltre 600 donne sui temi di leadership, negoziazione ed empowerment. Dal settembre 2021, Majidi è anche presidente della neoformata Associazione Donne 4.0, una realtà unica nel suo genere fondata con l’intento di coinvolgere e supportare le donne per renderle protagoniste nel nuovo mondo digitale e nella costruzione di un futuro tecnologico, inclusivo e sostenibile. Gli strumenti con cui opera: attività di formazione nelle scuole per avvicinare bambini e adolescenti alle materie STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics); attività di up-skilling e re-skilling per aiutare le donne a sviluppare nuove abilità e a migliorare le proprie competenze in modo da chiudere il cosiddetto “gender digital mismatch“; stimoli volti a incrementare la presenza femminile nelle aziende tech e nelle istituzioni anche in ruoli apicali; supporto dello sviluppo di aziende tech femminili con strumenti e agevolazioni anche fiscali, nella direzione indicata dalla Missione 5 del Piano Nazionale per la Ripresa e la Resilienza (PNRR).

Daya Majidi

Verso una sanità 4.0

Darya Majidi è inoltre stata presidente della società Dcare, oggi acquisita dalla Dedalus Group SpA. DCare si occupa di portare l’innovazione negli ospedali grazie alle tecnologie Industria 4.0 per creare il cosiddetto Ospedale 4.0. Nonché membro del board del centro di competenza Artes 4.0 (Advanced Robotics and enabling digital TEchnologies & Systems 4.0,) dove ha ideato il progetto ISAAC che ha individuato oltre 100 POC (Proof of Concept) da valorizzare connettendo i laboratori universitari con il mercato e partner industriali.

È tra i soci fondatori di IHE Italia, realtà che fa parte di un’iniziativa internazionale nata per migliorare la condivisione delle informazioni tra sistemi informativi in sanità, in modo che tutti i dati rilevanti per la cura dei pazienti e per le decisioni cliniche siano corretti e facilmente interpretabili e reperibili dalla comunità medica e da tutti i professionisti coinvolti.

L’impegno nel sociale e nella politica

Darya Majidi è stata assessore alla Semplificazione e sviluppo economico del Comune di Livorno (dal 2009 al 2014) e presidente di Confindustria Giovani Livorno nel 2004 e vicepresidente di Confindustria Livorno (2008-2009) ricoprendo la delega alla innovazione e creando il “Club degli innovatori” con un focus costante sui giovani e sulle startup. Come assessore ha lavorato per la trasformazione della città di Livorno in una smart city (wi-fi gratuito, cablaggio, sportelli per cittadini e imprese) e avviato, con la Scuola Superiore Sant’Anna, il progetto di “robotica educativa” nelle scuole superiori. Durante il suo periodo di assessorato, Darya Majidi per le sue proposte innovative ha conquistato il Premio Forum Pa e un premio dalla Commissione Europea.

Majidi ha scritto due libri, “Donne 4.0” (che è anche il nome della community ora associazione da lei fondata) e “Sorellanza Digitale”, in cui si affronta il tema del gender gap nel mondo della tecnologia. Si è inoltre occupata dei bias dell’AI che riflettono, appunto, il gap di genere esistente nella società. È stata inoltre invitata dalla Commissione Europea alla European Vocational Skills Week in qualità di keynote speaker sull’importanza della formazione.

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