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Transformer, cosa sono e come stanno rivoluzionando l’AI



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I Large Language Models (LLM), come GPT-4 e ChatGPT, si basano su una particolare architettura di rete neurale detta Transformer, che ha avuto un impatto significativo nel campo del Natural Language Processing (NLP), portando a notevoli progressi nell’elaborazione e nella comprensione del linguaggio naturale

Pubblicato il 6 ott 2023

Andrea Viliotti

B2B Data-Driven Lead Generation Specialist



GPT

I Large Language Models (LLM) rappresentano una delle più recenti e affascinanti innovazioni nel campo dell’intelligenza artificiale. Questi modelli di apprendimento automatico profondo vengono addestrati su enormi quantità di testo con l’obiettivo di imparare le strutture e i pattern della lingua umana. Il risultato? La capacità di generare risposte coerenti e sensate, di produrre testi, completare frasi parziali, tradurre tra lingue diverse, rispondere a domande e molto altro. Tutte queste applicazioni, tra le altre, si basano su una tecnologia rivoluzionaria conosciuta come “Transformer”.

Ma cos’è esattamente un Transformer e perché ha un impatto così significativo sulla nostra interazione con l’intelligenza artificiale?

Transformer, concetti di base

Prima dell’avvento dei Transformer, molte delle funzioni dei LLM erano gestite da modelli chiamati reti neurali ricorrenti (RNN). Pensate a una RNN come a un lettore molto diligente che legge un libro parola per parola, ricordando quello che ha letto prima per capire il significato delle parole successive. Tuttavia, proprio come un lettore umano potrebbe dimenticare dettagli di una storia molto complessa o lunga, anche una RNN incontra difficoltà quando le informazioni rilevanti per comprendere una parola si trovano molto lontano nel testo.

Ad esempio, considerate la frase: “Maria, che ha viaggiato in tutto il mondo e che ha imparato molte lingue diverse, ora vive a Milano”. Per capire a chi si riferisce “ora vive a Milano” alla fine della frase, è necessario ricordare che “Maria” è menzionata all’inizio. Tuttavia, con tante informazioni intermedie, una RNN potrebbe “dimenticare” chi è Maria.

Ecco dove entrano in gioco i Transformer. Invece di leggere il libro parola per parola, un Transformer lo scansiona tutto in una volta, comprendendo ogni parola e il suo contesto all’interno della frase. Questa capacità è possibile grazie a un meccanismo chiamato “attenzione”, che consente al modello di pesare l’importanza di ogni parola rispetto a tutte le altre parole nella frase.

Ritornando al nostro esempio, un Transformer è in grado di collegare facilmente “Maria” con “ora vive a Milano”, nonostante le numerose informazioni intermedie. Il Transformer capisce l’intera struttura della frase, non solo le singole parole.

I Transformer non solo migliorano la traduzione di testi, ma influenzano anche una serie di altre applicazioni. Ad esempio, quando un LLM completa una frase parziale, utilizza un Transformer per comprendere il contesto della frase e produrre un completamento che sia coerente con quello che è stato detto fino a quel punto. Quando risponde a una domanda, usa un Transformer per capire la relazione tra la domanda e le informazioni di contesto fornite.

Transformer, come funzionano, i vantaggi

Il vero vantaggio dei Transformer risiede nella loro capacità di gestire il contesto: possono tener conto di tutte le parole in una frase, non solo di quelle immediatamente prima o dopo una parola particolare. Questo li rende estremamente potenti nel comprendere il significato di un testo, rendendo i LLM in grado di generare risposte più accurate e naturali. La capacità dei Transformer di gestire efficacemente il contesto è fondamentale per il loro ruolo all’interno dei LLM. Per comprendere meglio questo, analizziamo più approfonditamente cosa sono i LLM e come utilizzano la tecnologia dei Transformer.

I Large Language Models (LLM) come GPT-4 si basano su una particolare architettura di rete neurale, “Transformer” appunto. Questa architettura, introdotta per la prima volta in un paper di Vaswani et al. nel 2017, ha avuto un impatto significativo sul campo del Natural Language Processing (NLP), portando a notevoli progressi nell’elaborazione e nella comprensione del linguaggio naturale.

I Transformer si basano su un meccanismo chiamato “attenzione”, che permette al modello di pesare l’importanza relativa di differenti parole o frasi nel contesto di un testo. Più specificamente, utilizzano un tipo di attenzione chiamata “self-attention”, che permette al modello di considerare l’intero contesto di un testo, piuttosto che solo una porzione limitata.

l design intrinseco dei Transformer è perfettamente adatto per gestire sequenze di dati con relazioni temporali o sequenziali, un tipo di struttura che è estremamente comune nei dati del linguaggio naturale. In un testo, le parole non sono elementi isolati ma formano un flusso di informazioni dove il significato può dipendere non solo dal contenuto specifico di una parola, ma anche dalla sua posizione nella sequenza e dalla relazione con le parole circostanti. Questo flusso sequenziale è esattamente ciò che il meccanismo di self-attention dei Transformer è progettato per gestire.

Un Transformer è composto da due parti principali: l’encoder e il decoder. L’encoder legge e interpreta il testo di input, mentre il decoder genera il testo di output. Entrambe queste parti utilizzano layer di self-attention, che permettono al modello di considerare l’intero contesto del testo.

Un altro punto di forza dei Transformer riguarda la loro scalabilità. La capacità dei Transformer di gestire lunghe sequenze e di processare i dati in parallelo li rende particolarmente adatti all’addestramento su enormi quantità di dati. Infatti, l’addestramento di un modello di linguaggio di grande dimensione, come GPT-4, richiede l’elaborazione di una vasta quantità di testo. In questo contesto, l’architettura dei Transformer è molto efficiente, poiché consente di processare molteplici parole o frasi contemporaneamente, accelerando così l’addestramento.

Transformer, cosa possono fare

La scalabilità dei Transformer è ulteriormente migliorata dall’uso di hardware specializzato. Le GPU (Graphics Processing Units), con il loro alto grado di parallelismo, sono particolarmente adatte all’addestramento dei Transformer. Le GPU possono eseguire molti calcoli in parallelo, rendendo l’addestramento dei modelli su grandi set di dati più efficiente. Ciò è di fondamentale importanza per i Large Language Models, che richiedono l’addestramento su enormi corpus di testo per imparare le complesse relazioni semantiche e sintattiche del linguaggio umano.

Un aspetto chiave dei Transformer è che essi possono gestire input di lunghezze variabili, e possono generare output di lunghezze variabili. Questo li rende estremamente flessibili e adatti a una vasta gamma di compiti di NLP, come la traduzione automatica, la generazione di testo, e la risposta a domande.

La creazione del Transformer è stata un momento di svolta nel campo dell’intelligenza artificiale. Il modello è stato sviluppato da un team di otto ricercatori di Google, tra cui Ashish Vaswani e Jakob Uszkoreit. L’idea di base era quella di migliorare la traduzione automatica, la tecnologia dietro Google Translate.

Oggi, il Transformer è alla base di molte applicazioni all’avanguardia dell’AI. Non solo è incorporato in Google Search e Translate, per i quali è stato originariamente inventato, ma alimenta anche tutti i Large Language Models, compresi quelli dietro ChatGPT e Bard. Guida l’autocompletamento sulle nostre tastiere mobili e il riconoscimento vocale degli smart speaker.

Il Transformer non si limita ad avere un impatto nel campo del linguaggio. È capace di generare qualsiasi tipo di dato che presenti motivi o pattern ripetitivi. Dalle immagini, con strumenti come Dall-E, Midjourney e Stable Diffusion, al codice informatico con generatori come GitHub CoPilot, e persino al DNA.

L’impatto dei Large Language Models sulla ricerca online

I Large Language Models (LLM) stanno rivoluzionando il modo in cui interagiamo con la ricerca online, migliorando la capacità dei motori di ricerca di comprendere e rispondere alle query degli utenti. Questo si traduce in un’esperienza di ricerca più efficiente e in risultati più pertinenti.

Uno dei principali vantaggi dei LLM è la loro capacità di comprendere le query degli utenti, anche quando queste sono vaghe o non ben formulate. Questo è possibile grazie alla capacità dei LLM di apprendere le strutture e i pattern della lingua umana. Ad esempio, se un utente digita una query mal formulata o con errori di battitura, un LLM può ancora capire l’intenzione dell’utente e fornire risultati pertinenti.

Ma la comprensione delle query è solo una parte della storia. I LLM non solo comprendono le domande degli utenti, ma sono anche in grado di fornire risultati di ricerca più pertinenti. Questo è dovuto al fatto che i LLM possono analizzare e comprendere il contenuto delle pagine web in modo molto più profondo rispetto ai tradizionali motori di ricerca. Possono capire il contesto, il tono e il significato di un testo, il che li rende in grado di abbinare le pagine web alle query degli utenti in modo più preciso.

Questo approccio migliora l’efficienza della ricerca. Poiché i LLM possono comprendere le query degli utenti e fornire risultati pertinenti in modo più accurato, gli utenti possono trovare le informazioni che cercano più rapidamente. Questo riduce il tempo che gli utenti devono passare a cercare le informazioni, rendendo la ricerca online un’esperienza più fluida e gratificante.

I LLM stanno anche avendo un impatto significativo sul campo dell’ottimizzazione per i motori di ricerca (SEO). I professionisti del SEO stanno utilizzando i LLM per generare contenuti di alta qualità che sono ottimizzati per i motori di ricerca. Questo può aiutare a migliorare i ranking dei motori di ricerca e a guidare più traffico verso i loro siti web.

Tuttavia, nonostante i numerosi vantaggi che i Large Language Models portano alla ricerca online, ci sono alcune preoccupazioni e sfide che emergono, in particolare riguardanti l’equità e il bias. I LLM sono addestrati su enormi quantità di testo proveniente da Internet, il che significa che essi possono assorbire e ripetere i bias presenti nei dati di addestramento. Questo può portare a una serie di problemi, come il bias di genere, di etnia o di classe.

Inoltre, i modelli di linguaggio possono avere difficoltà nel gestire le differenze culturali e linguistiche. Ad esempio, ciò che è considerato appropriato o rispettoso può variare notevolmente tra le diverse culture, e un modello di linguaggio potrebbe non essere in grado di navigare in queste sottigliezze senza un addestramento specifico.

La consapevolezza di questi problemi ha spinto i ricercatori a cercare soluzioni per rendere i LLM più equi e meno propensi al bias. Questo può includere metodi per identificare e ridurre il bias nei dati di addestramento, o tecniche per adattare i modelli alle specificità di diversi linguaggi e culture. Allo stesso tempo, è importante per i motori di ricerca essere trasparenti su come i LLM influenzano i risultati di ricerca e fornire agli utenti il controllo su come questi modelli vengono utilizzati.

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L’impatto dei Large Language Models sulla traduzione automatica e l’autocompletamento

I Large Language Models (LLM) stanno rivoluzionando il campo della traduzione automatica. Addestrati su enormi quantità di testo in diverse lingue, questi modelli sono in grado di comprendere e generare testi in quelle lingue, migliorando notevolmente la qualità e l’efficienza della traduzione automatica.

Durante l’addestramento, i LLM apprendono da una vasta gamma di testi scritti in diverse lingue. Questo li rende in grado di comprendere e generare testi in quelle lingue, permettendo loro di tradurre una frase da una lingua all’altra. Inoltre, i LLM possono comprendere il contesto di una frase, il che li rende in grado di fornire traduzioni più accurate. Ad esempio, possono capire se una parola ha un significato diverso a seconda del contesto in cui viene utilizzata, e possono quindi scegliere la traduzione più appropriata.

Un altro vantaggio dei LLM è la loro capacità di gestire parole rare o termini tecnici. Poiché i LLM sono addestrati su enormi quantità di testo, hanno la possibilità di incontrare e apprendere parole e frasi che potrebbero non essere comuni. Questo li rende in grado di tradurre parole rare o termini tecnici che potrebbero non essere gestiti correttamente da altri sistemi di traduzione automatica.

I LLM sono anche in grado di gestire la traduzione a livello di documento, mantenendo la coerenza e il contesto attraverso paragrafi e sezioni. Questo è particolarmente utile per la traduzione di documenti lunghi e complessi, come articoli accademici o documenti legali.

Tuttavia, nonostante i significativi progressi e i vantaggi dei LLM, esistono sfide nell’uso di questi modelli per la traduzione automatica. Ad esempio, sebbene i LLM possano produrre traduzioni linguisticamente fluide, a volte possono essere inaccurate. Questo può essere dovuto a una comprensione insufficiente del contesto o a una mancanza di conoscenza specifica del dominio.

Un’altra sfida è rappresentata dalle sfumature culturali e contestuali, che possono essere particolarmente sfuggenti per i LLM. Nonostante i modelli possano avere un’ampia conoscenza delle lingue, possono mancare delle sottigliezze che provengono da una vera e propria immersione in una cultura o in un contesto specifico.

Oltre alla traduzione, i LLM stanno avendo un impatto significativo anche nell’autocompletamento, un’applicazione che molti di noi usano quotidianamente, spesso senza nemmeno rendersene conto. Quando inizi a digitare una frase in Google e ti viene suggerito il resto, stai sperimentando l’autocompletamento alimentato da un LLM.

Il principio di base dell’autocompletamento è la previsione della prossima parola o frase sulla base di ciò che è stato digitato finora. I LLM sono in grado in grado di riconoscere i pattern e le strutture della lingua umana. Questo li rende in grado di prevedere quale sarà la prossima parola o frase con un grado di precisione che continua a migliorare.

L’autocompletamento non solo rende la digitazione più veloce, ma può anche rendere la scrittura meno faticosa. Ad esempio, se stai digitando su un dispositivo mobile, l’autocompletamento può ridurre significativamente la quantità di digitazione che devi fare. Questo può essere particolarmente utile se stai scrivendo un lungo messaggio o un documento.

Un altro campo in cui i LLM stanno avendo un impatto significativo è l’autocompletamento del codice. I LLM possono essere addestrati su codice sorgente, il che li rende in grado di prevedere la prossima linea di codice o suggerire correzioni al codice esistente. Questo può aiutare a migliorare la produttività dei programmatori e a ridurre il numero di errori nel codice.

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Questioni di etica, privacy e sicurezza legate all’uso dei Large Language Models

L’uso di Large Language Models (LLM) solleva una serie di questioni etiche. Ad esempio, nella generazione di contenuti, c’è il rischio che tali modelli possano essere utilizzati per creare contenuti falsi o ingannevoli. Questa preoccupazione diventa ancora più pressante quando si considera l’uso di LLM in settori sensibili come la medicina, dove informazioni false o fuorvianti possono avere conseguenze gravi. Di conseguenza, è fondamentale implementare misure di controllo per garantire che l’uso dei LLM rispetti standard etici rigorosi.

In parallelo a queste questioni etiche, emergono anche preoccupazioni sulla privacy e la sicurezza dei dati. L’addestramento dei LLM richiede enormi quantità di dati. Questo solleva questioni di privacy e sicurezza dei dati, poiché le informazioni sensibili potrebbero essere involontariamente incluse nel modello di addestramento. Pertanto, è fondamentale implementare pratiche di gestione dei dati rigide e sicure quando si lavora con LLM. Questo include procedimenti di “pulizia” dei dati per garantire che le informazioni private o sensibili non vengano utilizzate nel processo di addestramento.

Addestrare un LLM richiede una vasta gamma di testi da una miriade di fonti, dai post sui social media ai libri di testo accademici. Questa ricchezza di informazioni consente al modello di acquisire una comprensione generale del linguaggio e di generare risposte a una vasta gamma di prompt. Tuttavia, la dimensione dei dati utilizzati per l’addestramento solleva preoccupazioni sulla privacy. Infatti, dato che i modelli apprendono dalle informazioni a cui sono esposti, c’è il rischio che possano involontariamente memorizzare e rivelare informazioni sensibili. Questo rischio esige una gestione attenta dei dati e un attento controllo dei processi di addestramento e utilizzo dei modelli.

Anche la qualità dei dati utilizzati per l’addestramento gioca un ruolo cruciale. I modelli addestrati su dati di bassa qualità o fuorvianti possono produrre risultati inaffidabili o addirittura dannosi. Pertanto, è essenziale garantire che i dati utilizzati per addestrare i modelli siano accurati, affidabili e rappresentativi del contesto in cui il modello sarà utilizzato.

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Il futuro dei LLM

Uno degli ambiti più promettenti è l’interfacciamento con il calcolo quantistico. Questa tecnologia, che promette una velocità di elaborazione dei dati senza precedenti, potrebbe rivoluzionare l’addestramento e l’utilizzo dei LLM. Immaginiamo un modello linguistico che può essere addestrato su set di dati di dimensioni inimmaginabili, generando previsioni sempre più accurate e pertinenti. Tuttavia, la fusione dei LLM con il calcolo quantistico non è un’impresa semplice. Si tratta di un’area di ricerca emergente, ricca di sfide tecniche, come la necessità di ripensare le strutture dati tradizionali per sfruttare appieno le capacità dei computer quantistici.

Parallelamente, c’è un crescente interesse per il rafforzamento dell’apprendimento, un metodo di machine learning che permette a un modello di migliorare le sue previsioni attraverso un processo di tentativo ed errore. In pratica, un modello linguistico potrebbe essere addestrato a fare previsioni più accurate basandosi sul feedback ricevuto, un po’ come un autore migliora la propria scrittura in base ai commenti di un editor. Questo approccio potrebbe portare a LLM in grado di produrre testi sempre più rilevanti e coerenti.

Tuttavia, nonostante le loro impressionanti capacità, i LLM sono spesso percepiti come “scatole nere”, in quanto i processi attraverso i quali generano le loro previsioni non sono facilmente comprensibili. Ecco perché migliorare l’interpretabilità dei modelli è fondamentale. Questo non solo costruirebbe fiducia nell’uso dei LLM, ma permetterebbe anche agli utenti di avere un maggiore controllo sui risultati. Se un modello producesse un risultato inaspettato, gli utenti potrebbero voler capire il “perché” per poter correggere o affinare il modello.

Infine, non possiamo ignorare le sfide etiche e di sicurezza associate all’uso dei LLM. Queste includono la necessità di proteggere la privacy dei dati, garantire un uso responsabile dei LLM e prevenire la generazione di contenuti falsi o ingannevoli. La ricerca in questo campo è fondamentale per sviluppare strategie che aiutino a mitigare tali rischi. Potrebbe essere necessario creare linee guida per l’uso responsabile dei LLM, o sviluppare tecniche per prevenire l’uso di questi modelli per scopi malevoli.

Conclusioni

La tecnologia dei Transformer ha dimostrato di avere un impatto notevole nel campo dell’intelligenza artificiale, con effetti tangibili sull’intero settore digitale. Sono stati particolarmente influenti nell’ambito dei Large Language Models (LLM), sebbene l’applicazione della tecnologia Transformer si estenda ben oltre, coinvolgendo molteplici aspetti dell’AI.

Il loro valore innovativo è riscontrabile nell’approccio alla gestione dei dati. A differenza di metodi precedenti che analizzavano le informazioni in modo isolato, i Transformer tengono in considerazione l’intero contesto. Anche se questa “visione d’insieme” non implica una comprensione nel senso umano del termine, rappresenta comunque un passo significativo verso la gestione più efficace dell’informazione.

Nel campo dell’interfaccia uomo-macchina, i Transformer stanno contribuendo a un progressivo miglioramento. Grazie alla loro applicazione nell’elaborazione del linguaggio naturale, stiamo assistendo a interfacce sempre più intuitive e fluide. Tuttavia, non tutte le interfacce uomo-macchina si basano sul linguaggio naturale o utilizzano i Transformer.

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