Per l’AI l’innovazione arriva delle start up

Anziché provenire dalle grandi multinazionali, come in passato, l’innovazione ora arriva in gran parte da laboratori di ricerca, piattaforme digitali e startup. Si sviluppano nuovi algoritmi e nascono nuovi casi d’uso; dietro le innovazioni, ad esempio, nel riconoscimento delle immagini, nell’elaborazione del linguaggio naturale e nella guida autonoma ci sono autentici talenti

Pubblicato il 23 Nov 2020

Alberto Fioravanti

Fondatore, Presidente e Chief Technology Officer di Digital Magics

ai start up

L’intelligenza artificiale (AI) è destinata a rivoluzionare i processi di produzione, abilitare servizi migliori e nuovi per i clienti, trasformando il modo in cui lavorano le aziende. Man mano che la produzione di beni e servizi diventerà interamente digitale, il rapporto tradizionale tra strutture di produzione e risorse umane cambierà. L’AI, oltre a migliorare la produttività, diventerà un fattore di produzione come il capitale e il lavoro. La nuova tecnologia avrà anche un impatto importante sul posizionamento competitivo nel mercato, mettendo in una posizione di vantaggio le aziende che innovano. Nell’intelligenza artificiale stiamo attualmente assistendo a un notevole cambiamento nel paradigma dell’innovazione. Piuttosto che provenire da aziende multinazionali come in passato, l’innovazione ora arriva in gran parte da laboratori di ricerca, piattaforme digitali e start up. Questi sono gli attori che creano nuovi algoritmi e sviluppano casi d’uso e sono i talenti dietro le innovazioni, ad esempio, nel riconoscimento delle immagini, nell’elaborazione del linguaggio naturale e nella guida autonoma.

In Italia arrivano i primi segnali positivi

In Italia i primi segnali positivi provengono dal contesto del “Programma Europa Digitale”, a sostegno della trasformazione digitale delle società e delle economie europee. Infatti, è prevista la costruzione di una rete europea di poli di innovazione digitale (European Digital Innovation Hubs – EDIHs) cui sarà affidato il compito di assicurare la transizione digitale dell’industria, con particolare riferimento alle PMI, e della pubblica amministrazione attraverso l’adozione delle tecnologie digitali avanzate, intelligenza artificiale, calcolo ad alte prestazioni, sicurezza informatica.

Sono oltre 60 le candidature dei Poli di innovazione digitale pervenute a settembre al MiSE. Si avvierà adesso la fase di preselezione nazionale per individuare le aggregazioni che concorreranno alla costruzione della rete europea dei Digital Innovation Hubs (EDIHs) all’interno del quadro del “Programma Europa Digitale”.

Per il periodo 2021-2027, il Ministero dello Sviluppo Economico ha stanziato – con direttiva del Ministro del 13 agosto 2020 – 97 milioni di euro per il cofinanziamento delle iniziative destinatarie delle agevolazioni, a valere sul Fondo per la crescita sostenibile. A tale quota potranno, altresì, concorrere altri Ministeri, eventuali regioni, province autonome e altre amministrazioni pubbliche mediante proprie risorse.

Ci auguriamo che già l’anno prossimo si concluderà la gara europea e che i Poli di innovazione siano in grado di fare partire le prime attività di innovazione introducendo l’AI nel mondo delle imprese, grazie alle università e le startup.

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L’innovazione delle start up nei settori verticali

Se ancora non si può parlare di adozione diffusa dell’intelligenza artificiale nel mondo delle imprese italiane, un segnale incoraggiante arriva dalle startup che applicano questa tecnologia a industry verticali. Prendiamo a esempio il GIOIN (Gasperini Italian Open Innovation Network), un network che coinvolge i propri membri in un percorso di informazione e formazione “construptive”, volto a fornire strumenti, supporti e suggestioni necessari per affrontare la sfida della quarta rivoluzione industriale e per avvicinare il mondo dell’impresa italiana all’ecosistema delle startup innovative. Anche quest’anno, durante la quinta edizione del ciclo di eventi organizzato da Digital Magics molte startup e PMI innovative hanno presentato le loro proposte alle aziende in cerca di Innovazione. Ogni appuntamento è stato dedicato all’approfondimento di tematiche verticali: EnergyTech, CarTech, FoodTech, FashionTech, HealthTech, Smartcity e Sustainability e ovviamente AI e Robotics e in ognuno di questi verticali abbiamo avuto almeno una soluzione che utilizza tecniche di AI. Facciamo qualche esempio:

Nel settore del CarTech, la startup modenese SafeEye offre una soluzione innovativa che supera le attuali capacità di guida assistita che ci spingono a immaginare che in un futuro non troppo lontano si arriverà alla guida autonoma. SafeEye offrirà dall’anno prossimo un kit after market per rendere le auto delle flotte aziendali, dei veicoli a noleggio e dei trasporti pubblici più sicure. Passando al FinTech, la piattaforma tecnologica Cardo Ai permette agli investitori istituzionali di accedere a opportunità di investimenti alternativi. La soluzione utilizza metodologie avanzate di intelligenza artificiale durante l’intero processo di investimento per fornire accesso, trasparenza, analisi, risk management e reporting.

You Are My Guide e Impossible Minds applicano invece l’intelligenza artificiale al marketing e alla customer experience. La startup italiana You Are My Guide ha appena lanciato GhostWriter, una nuova piattaforma pensata per integrare tutti gli strumenti indispensabili alle aziende per costruire attività di marketing e vendita mirata, affiancando l’analisi dell’audience per creare engagement alla produzione di bozze intelligenti di testi, così da eliminare lo spamming e privilegiare invece contenuti dedicati e personalizzati. Impossible Minds aiuta le aziende a sfruttare al meglio i device vocali migliorando la customer experience. La startup ha creato ImFlow, una piattaforma web-based che offre un modo semplice e veloce per sviluppare interazioni digitali basate su logiche conversazionali in linguaggio naturale. Veri e propri assistenti vocali che portano l’interazione vocale a essere coerente oltre che su Alexa e Google Assistant anche su siti web e app mobile.

Un settore in forte espansione è quello dell’HealthTech, sempre più importante non solo per far fronte all’attuale pandemia, ma anche all’invecchiamento della popolazione e allo sforzo che questo richiedere ai sistemi sanitari. Nella situazione di emergenza in cui ci troviamo l’Intelligenza Artificiale può aiutare i ricercatori a facilitare la raccolta di dati epidemiologici in tempo reale e a navigare le decine di migliaia di articoli pubblicati, studiare la valutazione dei rischi e l’implementazione di interventi di salute pubblica. TeiaCare è un’azienda digitale italiana specializzata nel settore sanitario il cui obiettivo è mettere al servizio delle strutture sanitarie soluzioni tecnologiche e innovative. Ancelia è il primo sistema di monitoraggio per le residenze sanitarie assistenziali basato sull’intelligenza artificiale. Mediate, nata dall’Istituto di Biorobotica della Scuola Superiore Sant’Anna, lavora allo sviluppo di piattaforme robotiche per migliorare le procedure mediche rendendole meno invasive e a tecnologie collaborative, per rendere i robot industriali sempre più sicuri e cooperativi.

La situazione attuale chiede anche al mondo del retail e del fashion di ripensare non solo i propri modelli di business, ma anche la loro relazione con i clienti, in un contesto in cui la vendita avviene sempre più spesso online. I-DEAL ha sviluppato l’app SizeYou che permette di raccogliere le misure antropometriche 3D da mobile in totale sicurezza, per suggerire la taglia e migliorare la customer experience degli acquisti online. SizeYou estrae le misure antropometriche con due semplici scatti e tutela la privacy con tecnologia patent.

Queste sono solo alcune delle startup che stanno introducendo soluzioni innovative grazie all’intelligenza artificiale e crediamo che il loro apporto sia fondamentale per tutto l’ecosistema economico italiano. Secondo il nostro punto di vista, il paradigma dell’Open Innovation è la strada più concreta per affrontare un futuro di trasformazione sostenibile delle imprese pubbliche e private e di crescita del mondo delle startup.

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