Droni, ecco come impiegarli nei servizi di pubblica utilità

I droni sono stati utilizzati nei servizi pubblici nel 2020 per il controllo della presenza di persone nel periodo di lockdown totale. Possono essere un valido alleato delle forze dell’ordine nelle situazioni di pericolo o dove serva un intervento tempestivo

Pubblicato il 23 Feb 2021

Andrea Tironi

Project Manager - Digital Transformation

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Pur avendo risentito della pandemia, il mercato dei droni rimane comunque molto promettente, con un ampio sviluppo nei prossimi tre anni in relazione ai diversi ambiti di applicazione:  l’80% delle imprese dell’offerta confida in una robusta crescita del mercato e il 50% inizia a percepirlo come un mercato di massa, secondo i dati dell’Osservatorio Droni della School of Management del Politecnico di Milano.

In particolare, può essere interessante valutare l’utilizzo dei droni nell’ambito della pubblica amministrazione, come strumento evolutivo dei servizi erogati, in aggiunta a tecnologie come big data, blockchain e AI. Vediamo alcuni possibili utilizzi reali.

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I droni per vigilanza e sicurezza

I droni sono stati utilizzati dalle pubbliche amministrazioni nel 2020 per il controllo della presenza di persone nel periodo di lockdown totale. Anche in paesi di diecimila abitanti, come quello in cui vivo, l’impiego di droni mediante aziende specializzate (ricordiamo che l’uso di droni a fini hobbistici è permesso se di peso inferiore ai 250 grammi e comunque ad almeno 150 metri dai centri abitati) ha permesso un controllo semplice ed efficace del rispetto del lockdown.

Prendendo sempre in esame i dati dell’Osservatorio Polimi, sono stati censiti oltre 60 progetti a livello internazionale nati come risposta all’emergenza, di cui il 70% promossi da pubbliche amministrazioni. Il 37% di queste iniziative è dedicato al monitoraggio della popolazione, il 25% alla consegna di materiale medico urgente di dispositivi di protezione individuale, il 17% si concentra sulla comunicazione delle linee guida per il distanziamento sociale, il 14% riguarda la sanificazione di edifici e strade, il 5% ha prodotto spettacoli aerei  per rendere omaggio agli operatori sanitari e il 2% si è focalizzato sul controllo della temperatura attraverso camere termiche.

Nelle fasi successive di semi-lockdown, i droni vengono utilizzati sempre dalle polizie locali, allo scopo di individuare eventuali assembramenti in maniera efficace, facendo intervenire le pattuglie (esigue rispetto alla dimensione del territorio) in maniera mirata.

In prospettiva, i droni potrebbero essere utilizzati anche per pattugliamento locale, diurno o notturno, non solo a livello di ronda, ma anche per manifestazioni ed eventi.

Sempre per usi di Polizia Locale, per l’esperienza maturata, i droni potrebbero essere molto utili in caso di sopralluoghi o incidenti. In caso di incidente, possono permettere migliori verifiche grazie a una visualizzazione della scena dall’alto, o mediante una registrazione degli eventi dal momento dell’arrivo della polizia. Possono anche aiutare nella ricerca di eventuali mezzi o persone coinvolti, ma non individuabili facilmente dal personale a terra.

Infine, anche se sono scenari forse più futuristici e ipotetici, potrebbero aiutare nell’individuazione mediante varchi di mezzi segnalati. Un drone che viene “informato” da un sistema di varchi del passaggio di un mezzo segnalato alle forze dell’ordine potrebbe intercettarlo molto più velocemente di una pattuglia ed eventualmente “sparare” un piccolo tag sul mezzo in movimento, in modo da permettere, mediante reti (ad es. LoRaWan), l’individuazione del mezzo e il tracciamento del suo percorso, con maggiore dettaglio di quanto possano fare dei varchi stanziali.

Si possono immaginare altri utilizzi di sostegno alle forze dell’ordine, dove i droni permettono alla centrale operativa di monitorare la scena nella quale sono impegnati gli uomini e decidere se servono rinforzi.

Roma Drone Expo & Show - La Polizia di Stato presenta il suo Drone

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Sopralluoghi

Sicuramente i droni possono aiutare un ufficio tecnico a fare sopralluoghi strutturali, di edifici pubblici e non, di palificazioni, di infrastrutture, come i ponti ad esempio. Essendo gli edifici pubblici italiani non troppo moderni, può essere interessante utilizzare i droni per valutare la struttura nel complesso.

Lo stesso concetto funziona in ambito utilities, uno dei settori di maggiore diffusione dei droni a supporto dei team di manutenzione e costruzione di nuovi impianti di gas, luce, scavi per fibra o altro.

Anche laddove è necessario il rilascio di permessi, ad esempio per un lavoro di scavo, un ufficio tecnico potrebbe usare un drone (come oggi usa Google Maps) per verificare lo stato di una strada o la possibilità di effettuare una “micro trincea”, senza muoversi dalla scrivania e valutando con attenzione il contesto e il dettaglio di una richiesta.

Situazioni di pericolo

Laddove far intervenire un essere umano può essere rischioso, far intervenire un drone può essere la soluzione. I droni possono essere molto utili, ad esempio, per capire velocemente qual è il fronte di movimento di un incendio all’interno di una foresta o di un parco, se si tratta di un fronte compatto o di diversi focolai, e quindi dare indicazioni ad aerei e squadre a terra impegnati nello spegnimento.

Inoltre, il drone può essere usato anche per entrare in edifici a rischio cedimento, per verificare la struttura, o laddove c’è stato un terremoto, per un sopralluogo interno alle abitazioni, senza mettere a rischio vite umane.

Non ultimo, i droni possono essere impiegati in caso di alluvioni o bombe d’acqua, per verificare l’effetto dell’innalzamento dei fiumi, seguire una piena, capire che bacini aprire per assorbire la piena stessa, verificare lo stato degli argini.

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Monitoraggio periodico

In buona parte delle situazioni sopra descritte, il drone può essere utilizzato come sentinella. Immaginiamo che ci sia un’alluvione e ci siano da controllare gli argini; il drone può continuativamente fare da sentinella seguendo lo stesso percorso avanti e indietro su un argine, e, inviando immagini che vengono processate mediante intelligenza artificiale, riconoscere un’eventuale falla con intervento tempestivo e l’evacuazione delle persone che abitano nei pressi. O meglio ancora, può riconoscere il livello di salita dell’acqua e segnalare quando la piena è al limite o il progressivo indebolirsi di un argine.

I droni per la sanità

Spesso le situazioni che riguardano la salute e la sanità richiedono anche prontezza di intervento. In quei momenti può mancare uno strumento specifico per salvare una vita, oppure si può essere imbottigliati nel traffico e non riuscire a far passare un’auto medica o un’ambulanza. I droni potrebbero portare direttamente lo strumento o un organo per un trapianto sul luogo della necessità per consentire di intervenire in maniera tempestiva.

A volte può anche essere difficile raggiungere un paziente (immaginiamo una persona anziana che viva in un remoto paesino in montagna), la telemedicina e i droni possono aiutare nel portare cure in tempi altrimenti impensabili, a persone che ne necessitano, che siano consegne di farmaci o necessità più impellenti.

Conclusioni

Quelli che abbiamo appena illustrato sono solo alcuni dei possibili utilizzi dei droni del presente e immaginati nel futuro, in alcuni scenari associati ai servizi pubblici. Immaginiamo siano un piccolo sottoinsieme di tutti i possibili utilizzi che saranno disponibili progressivamente, nel momento in cui questa tecnologia, in fase di crescita e per certi versi ancora vista con sospetto per motivi di privacy, proseguirà il suo percorso normativo e di adozione.

A tale proposito, va ricordato che il 31 dicembre 2020 è entrato in vigore il nuovo Regolamento Europeo Droni che ha trasferito la normativa sotto il controllo dell’EASA (ente europeo), standardizzando i regolamenti europei. Questo significa che i droni stanno entrando di diritto nella rosa delle tecnologie in fase di affermazione. Il nuovo Regolamento è stato accolto con favore dalle imprese del settore. Stando alle rilevazioni dell’Osservatorio del Polimi, il 60% delle aziende rispondenti alla survey sostiene infatti che la nuova normativa darà un importante impulso al mercato commerciale e industriale dei droni, il 65% ritiene che l’obbligo di montaggio di sistemi di Electronic Identification (transponder) sui droni previsto dalla normativa rappresenterà un primo passo fondamentale verso uno spazio aereo più sicuro ed evoluto e la metà del campione analizzato sostiene che la marcatura CE garantirà una maggiore sicurezza e controllo degli aeromobili in circolazione.

In Italia, il Regolamento prevede che i droni vengano registrati dalla piattaforma D-Flight. Nel 2020 sono stati iscritti a questa piattaforma circa 24mila droni, di cui l’82% ricreativi e il 18% professionali. La maggior parte sono di piccola dimensione, con l’85% che non supera 1 kg di peso, il 13% sotto i 5 kg e solo il 2% con un peso superiore (dati dell’Osservatorio Droni della School of Management del Politecnico di Milano).

I droni nella polizia di Stato

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