ANALISI

Il regalo di Natale del prossimo anno potrebbe essere “AI inside”



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La velocità con cui aziende come Google, Meta e OpenAI stanno migliorando i loro software potrebbe indurre marchi come Samsung, Apple e la stessa Google a integrare l’intelligenza artificiale nei loro dispositivi in tempi brevi

Aggiornato il 21 dic 2023



Ai robot
Pepper robot

La tecnologia è in continua evoluzione, smartphone e PC sono ormai pronti ad ospitare l’intelligenza artificiale in modo rapido e accessibile a tutti. Una rivoluzione che promette funzionalità avanzate sfruttando soluzioni in cloud e offline, ma questi dispositivi avranno la capacità di ridefinire il modo di interagire con la tecnologia oppure saranno sottovalutati dagli utenti per le loro attività di lavoro e intrattenimento? In questo contesto è lecito chiedersi se una buona fetta dei regali di Natale del prossimo anno conterrà la tecnologia dell’AI.

Presto pc e smartphone dotati di AI

PC e smartphone offriranno presto funzionalità con intelligenza artificiale che permetteranno agli appassionati di tecnologia di migliorare la propria quotidianità? L’AI sarà capace di innescare un flusso di vendite maggiore oppure l’utenza preferirà ancora adottare strumenti limitati, ma più vicini alle proprie necessità?

Queste sono solo alcune delle domande che bisognerebbe porsi per comprendere meglio l’incidenza dell’intelligenza artificiale. La velocità con cui aziende come Google, Meta e OpenAI stanno migliorando i loro software potrebbe indurre marchi come Samsung, Apple e la stessa Google a integrare l’AI nei loro dispositivi in brevissimo tempo.

Smartphone e personal computer stanno per diventare molto più intelligenti, non solo per una dotazione software specifica, ma anche grazie a processori con core dedicati particolarmente potenti. Sarà sufficiente come motivazione per comprarne di nuovi oppure non vi è una reale necessità?

Molto dipenderà dalla volontà delle aziende di AI

Diverse aziende tecnologiche scommettono sulla possibilità che l’intelligenza artificiale possa incrementare le vendite dei nuovi dispositivi mobile. L’intelligenza artificiale generativa negli ultimi mesi ha preso d’assalto il mondo della tecnologia in modo concreto, basti pensare all’utilizzo del chatbot online ChatGPT, che in un solo anno ha aiutato migliaia di persone nelle loro ricerche.

Aziende come Meta Platforms, Google, Amazon e Microsoft dispongono già adesso di diversi servizi abilitati con intelligenza artificiale, che hanno la capacità di inviare e-mail automatiche, creare fogli di calcolo ed anche programmare applicazioni e software utilizzando i codici informatici più comuni.

Sebbene l’accessibilità sia attualmente concreta, tali servizi vengono utilizzati principalmente in ambito aziendale. Infatti, i professionisti e le aziende che usano quotidianamente i servizi di intelligenza artificiale hanno l’esigenza di affidarsi a soluzioni munite di una connessione potente e di reti in cloud particolarmente performanti per lo storage dei file. Tale condizione limita notevolmente l’impiego per gli utenti che non sono costantemente connessi in cloud e non amano lavorare e gestire il proprio sistema IT online.

Il cloud computing

Attualmente anche il cloud computing non è gratuito e i piani in abbonamento sono particolarmente costosi. Infatti, solo le aziende con un budget rilevante da investire si affidano a soluzioni in cloud computing, mentre le PMI tendono a realizzare un sistema locale capace di monitorare e salvare le attività aziendale.

Come si può intuire da tali limitazioni, dispositivi come personal computer e smartphone, anche se muniti di un software e di algoritmi di intelligenza artificiale sono ancora legati alla connessione a Internet. Il prossimo passo delle aziende risiede nel riuscire a utilizzare tali strumenti anche offline, rendendo di fatto l’AI fruibile in qualsiasi momento anche senza accedere a una rete internet.

Ottenere un risultato di questo genere permette di velocizzare l’elaborazione delle attività, dato che gli utenti non avranno l’incombenza di collegarsi a una connessione digitale, rendendo di fatto l’approccio più rapido e pratico. Ulteriore vantaggio è da ricercare nel costo dei servizi di cloud computing, che saranno sicuramente minori dato che non vi è la necessità di trasferire tantissimi dati in entrata e in uscita.

Uno smartphone abilitato all’intelligenza artificiale, per esempio, potrebbe consentire di scattare una fotografia e di modificarla in tempo reale con gli strumenti AI, generando uno sfondo diverso o semplicemente ritoccando gli elementi a schermo. Tutto ciò potrebbe avvenire senza che il file venga trasferito e poi salvato nel cloud.

Il nodo della privacy

Tra gli aspetti che faranno la differenza in futuro per la diffusione di smartphone e PC con AI figura la privacy. Se le aziende sapranno implementare funzionalità di intelligenza artificiale in cui i dati degli utenti non vengano conservati online, ma sui loro dispositivi, i consumatori saranno sicuramente più propensi all’acquisto e all’utilizzo di tali strumenti.

Ad esempio, quando viene scattata una fotografia si possono ricavare informazioni come la posizione geografica, i contatti e in alcuni specifici casi anche dati sanitari. Le aziende sanno molto bene che gli smartphone conoscono molto più degli utenti stessi i consumatori, dato che sono riportate informazioni su tutta la loro quotidianità, come afferma il direttore finanziario di Qualcomm, Akash Palkhiwala, in un’intervista.

Garantire a chi usa l’AI uno strumento affidabile che tuteli la privacy è al momento ancora una tematica in divenire, che dovrà essere affrontata per ottenere i risultati sperati sul mercato.

La stessa azienda Qualcomm, produttrice di chip con intelligenza artificiale, vede in questa tecnologia implementata negli smartphone una grande opportunità per il futuro. I loro nuovi processori sono già pronti per alimentare le richieste dell’AI e dei servizi che la sfruttano al meglio.

In un futuro particolarmente vicino, nel 2024, PC e smartphone dovrebbero già essere pronti per soddisfare le richieste degli utenti che amano utilizzare l’AI, quindi, le speranze sono particolarmente alte per chi vuole sperimentare questi strumenti, non solo nell’ambito business.

Progettare notebook con l’AI

Come affermato da Entique Lores, amministratore delegato di HP, il prossimo anno avvierà un nuovo ciclo di espansione e aggiornamento del mercato in cui l’intelligenza artificiale è particolarmente importante. Lo stesso Lores sottolinea che raddoppierà il tasso di crescita per la categoria dei PC nei prossimi tre anni. Progettare notebook con AI consentirebbe anche a privati e PMI di ottimizzare il loro lavoro e di ridurre i tempi per la realizzazione di progetti e idee nell’ambito di riferimento.

Lisa Su, responsabile della produzione di chip AMD (Advanced Micro Devices) si è spinta anche oltre affermando che l’implementazione dell’AI nei prossimi anni potrebbe ridefinire l’esperienza informatica degli utenti e delle aziende, anche se al momento i loro prodotti non si sono ancora adattati al mercato. Infatti, a differenza di Intel, AMD sembra essere ancora in una fase di attesa per identificare e analizzare l’esigenza dell’utenza prima di integrare hardware dedicato all’AI.

La stessa Intel, rivale storica di AMD, con il suo CEO Pat Gelsinger ha affermato, durante il resoconto degli utili, che l’arrivo del PC AI rappresenta un punto di svolta nel settore dei PC. Da questo punto di vista non c’è da stupirsi, dato che Intel sta sviluppando e migliorando i suoi nuovi processori dedicando dei core specifici per le funzionalità di intelligenza artificiale. I personal computer sembrano, quindi, la piattaforma fisica che più si addice all’utilizzo dell’AI, ma sia Intel che AMD dovranno realizzare un’architettura che possa integrarsi bene con le richieste software dei tanti servizi disponibili.

Immagine Intel

L’AI sugli smartphone

Per quanto concerne gli smartphone, il CEO di Qualcomm, Cristiano Amon, dice che l’aggiunta dell’intelligenza artificiale sul dispositivo sarà molto simile alla transazione avvenuta tra telefono tradizionale non smart e i prodotti che tutti utilizzano attualmente. Amon ritiene che l’esperienza dell’utente sia equiparabile al passaggio dal telefono adibito alle sole chiamate al primo iPhone.

La stessa Apple è stata molto più cauta su questo argomento, non fornendo alcuna informazione in merito a una possibile implementazione dell’AI nei suoi futuri prodotti. La segretezza di Apple è particolarmente celebre, quindi, potrebbero lavorare già da tempo a servizi o prodotti con intelligenza artificiale per poi presentarli in commercio per primi.

Tim Cook, CEO di Apple, nello specifico ha affermato che sono a lavoro sull’intelligenza artificiale generativa, ma non hanno divulgato informazioni aggiuntive e non sanno se verrà utilizzata con i loro software. Nell’ultimo bilancio non ci sono riferimenti a futuri progetti con AI, ma difficilmente Apple non cavalcherà l’onda di una tecnologia così popolare.

Cook sottolinea però che investiranno un budget rilevante su queste tecnologie, aggiungeranno risorse ulteriori ai quasi 30 miliardi di dollari investiti in ricerca e sviluppo per l’anno fiscale concluso a settembre, valore record per l’azienda che ha ottenuto una crescita del 14% rispetto all’anno precedete, sebbene le entrate effettive si siano ridotte del 3% nello stesso periodo di tempo. Si prospetta un anno di grandi investimenti per Apple che potrebbe aggiungere servizi AI di qualità oppure hardware dedicato per sfruttare al meglio le potenzialità dei programmi di terze parti.

L’AI potrebbe essere un trampolino di lancio per i pc in un momento di calo delle vendite

I produttori di PC e smartphone sono particolarmente entusiasti degli investimenti che le grandi aziende stanno apportando al mercato, dato che negli ultimi due anni il settore dei dispositivi fissi e mobili ha subito un duro rallentamento, dovuto probabilmente a una ripetitività dei prodotti. Bisogna considerare anche l’incidenza notevole che ha avuto la pandemia, che ha incrementato le vendite nella metà del 2020, ma poi si è stabilizzato. Gli utenti hanno avuto il desidero e la necessità di comprare uno smartphone o un PC nuovo per lo smart working e lo studio da casa.

Attualmente invece le vendite sono calate poiché la gran parte dei consumatori ha già acquistato il dispositivo funzionale ai propri bisogni, attendendo delle novità concrete per effettuare il passaggio alle nuove tecnologie. L’intelligenza artificiale potrebbe diventare il trampolino di lancio per indurre gli utenti ad acquistare un PC o uno smartphone più moderno e avanzato.

L’attuale rallentamento potrebbe aiutare le aziende a creare una condizione ideale per la vendita delle nuove generazioni di dispositivi AI, partendo proprio da smartphone e PC che sono stati particolarmente acquistati durante la pandemia.

Gli analisti di Morgan Stanley hanno previsto, nel rapporto del 9 novembre, che Edge AI sarà il prossimo grande passo a prendere piede, alimentando un nuovo ciclo di prodotti per gli smartphone. La collaborazione con Samsung, Apple e Qualcomm potrebbe favorire la crescita di un settore in leggera staticità migliorando i proventi delle aziende appena citate.

Edge e 5G

Anche Citigroup, produttore di personal computer HP, con Asiya Mechant, evidenzia come il potenziale dell’intelligenza artificiale sui PC può favorire una maggiore crescita dei ricavi nell’outdoor nei prossimi anni. L’unico pericolo potrebbe essere un ciclo di marketing fallimentare, proprio come il 5G, che ha incrementato esponenzialmente le vendite dei dispositivi compatibili nel 2021, ma che in assenza di una reale attuazione e utilizzo quotidiano non ha riportato i risultati sperati.

Il 5G, così come l’intelligenza artificiale, è una vera e propria app killer, capace di attrarre la clientela per l’acquisto iniziale. Dipenderà molto dalla campagna di marketing e soprattutto dalle concrete applicazioni quotidiane che una tecnologia di questo genere apporterà. Se il 5G ha riscontrato un’ottima domanda negli USA, dove la copertura è più che sufficiente, in Italia lo stesso strumento è ancora oggi considerato fallimentare poiché difficilmente reperibile sul territorio.

Se però il 5G è una tecnologia legata alle frequenze, l’intelligenza artificiale si sviluppa in modo completamente diverso, anche se attualmente è legata ancora alla connessione a internet. Ed è per questo motivo che il prossimo passo verterà sulla realizzazione di dispositivi mobili con intelligenza artificiale on-device, svincolata da una rete dati, ma che permetta prestazioni simili se non identiche a quelle di un dispositivo online.

Conclusioni

La grande ascesa dell’intelligenza artificiale on-device porta con sé maggiore velocità e promesse che attualmente sembrano ancora molto complesse da soddisfare. Il risparmio economico e il rispetto della privacy saranno fattori determinanti per la vendita dei nuovi dispositivi.

Sebbene le grandi aziende leader nel settore abbiano il desiderio di investire e promuovono l’implementazione dell’intelligenza artificiale, il rischio di ripercorrere delusioni passate come il 5G è reale. Affinché si possano verificare un incremento di vendite e un reale coinvolgimento dei consumatori sarà fondamentale offrire soluzioni concrete che si svincolano dalla sola pubblicità. Il 2024 potrebbe segnare il debutto o la delusione di uno scenario in cui l’AI trova posto nella vita di tutti i giorni.

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