Secondo le stime di Verified Market Research il mercato dei chatbot di AI conversazionale è in crescita e destinato a raggiungere nel 2027 un valore di oltre 18 miliardi di dollari.
D’altronde sono comprensibili le motivazioni dietro tale successo: i chatbot AI conversazionali possono essere utilizzati per fornire assistenza, rispondere a domande comuni, offrire informazioni, elaborare transazioni e persino intrattenere gli utenti. Possono essere implementati su diverse piattaforme, come siti web, app di messaggistica e assistenti vocali. L’obiettivo principale di un chatbot AI conversazionale è quello di migliorare l’esperienza dell’utente fornendo risposte rapide e accurate alle sue domande.
Il potenziale dei chatbot AI conversazionale e il loro impatto (online) ha avuto modo di essere saggiato, più di recente, grazie all’introduzione di ChatGPT (vedi box in fondo).
Chatbot AI conversazionale: come funziona
I chatbot AI conversazionale sono ormai sempre più diffusi e adottati dalle aziende nei più diversi settori. Aumenta parallelamente anche il numero di utenti che, in base a una recente indagine di Tidio, è all’incirca 1 miliardo e 500 milioni su scala globale. In particolare, sono cinque i paesi dove si concentra l’utenza chatbot: Stati Uniti, India, Germania, Regno Unito e Brasile.
Per gli internauti è sempre più prassi comune avere a che fare e interagire con le chatbot online, a volte preferite a un interlocutore umano per determinate attività e servizi.
Quanto alle aziende, grazie ai chatbot di AI conversazionale ottengono benefici nel rapporto con i consumatori. Secondo Tidio, possono rafforzare l’engagement e la fidelizzazione del cliente, promuovere le vendite e migliorare l’efficienza. Inoltre, utilizzando i chatbot si acquisiscono dati e informazioni utili al marketing e allo sviluppo dei prodotti.
Queste sono alcune delle ragioni per cui si ricorre ai chatbot e si moltiplicano le aziende che le realizzano. Il panorama è ricco e variegato e comprende big tech così come piccole realtà anche italiane.
Software di AI Conversazionale disponibili per le aziende
Ecco una selezione di 6 software chatbot per l’AI conversazionale.
IBM Watson Assistant, il chatbot conversazionale che propone risposte accurate
IBM Watson Assistant è un chatbot AI del colosso dell’informatica IBM. Watson Assistant si basa su modelli di deep learning, machine learning e Natural Language Processing (NLP) che consentono di comprendere domande, anche in più lingue, trovare o cercare le risposte migliori e portare a termine l’azione richiesta dall’utente.
Watson Assistant funziona su cloud anche on premises e comprende un modello di rilevamento o classificazione dell’intento per capire cosa una persona vuole ottenere (con una precisione del 79% nel rispondere alle richieste dei clienti).
Il chatbot IBM, che riesce a combinare dati strutturati e non strutturati, impara più velocemente, per l’esattezza raggiunge la stessa o una maggiore precisione 50 volte più velocemente. Watson Assistant è particolarmente accurato nelle risposte come dimostra il caso di studio di Sopra Steria e capisce anche quando non rispondere.
È integrabile ad app mobili e si può implementare sui canali di social media (Facebook, Messenger, Whatsapp e Alexa).
Amazon Lex, il chatbot AI conversazionale dotato di voce
Quelli di Amazon Lex sono chatbot conversazionali con voce e testo adattabili in qualunque applicazione. Grazie alla piattaforma si consente agli sviluppatori di avere funzionalità e flessibilità avanzate per la comprensione del linguaggio naturale (NLU) e il riconoscimento vocale automatico (ASR).
Questa tecnologia AI comprende l’intento, mantiene il contesto e automatizza semplici attività in molte lingue. È possibile, inoltre, integrare le chatbot alle app mobili come Facebook Messenger e alle applicazioni web. Amazon Lex si connette inoltre senza soluzione di continuità con altri servizi AWS in cui possono eseguire query sui dati, e monitorare le prestazioni.
Sense, l’AI Chatbot conversazionale dedicato ai recruiter
![chatbot Ai conversazionale, sense ai](https://www.ai4business.it/wp-content/uploads/sites/11/2023/02/word-image-14705-2-300x157.jpeg)
Sense, una società che lavora in ambito della selezione del personale ha creato un chatbot per il recruiting. Si tratta di un assistente di recruiting automatizzato in grado di interagire con i candidati 24 ore su 24, 7 giorni su 7, rispondendo alle loro domande in tempo reale anche quando i recruiter sono offline.
Può selezionare i candidati in base a criteri personalizzati, programmare colloqui e supportare il primo contatto dei candidati. Il chatbot, che migliora l’efficienza dell’attività di recruiting, si integra a un ATS aggiornando le interazioni con ogni candidato.
Injenia, i chatbot dalle conversazioni ricche e naturali
I chatbot di Injenia, società italiana, Premier Partner partner di Google Cloud, sono realizzati con la piattaforma di comprensione del linguaggio naturale di Google DialogFlow.
Grazie a questa tecnologia, strumento Google Cloud usato anche da Google Assistant, si procede alla realizzazione di interfacce voice e text-based per esperienze conversazionali ricche e naturali. Il chatbot serve anche ad analizzare le conversazioni e aiuta le aziende a comprendere più a fondo le esigenze degli utenti, in maniera da ottimizzare la conversazione stessa, “evolvendo insieme al contesto d’uso e alle persone che lo utilizzano”.
Aimage, i chatbot per il digital marketing
![Chatbot Ai conversazionale, il logo di Aimage](https://www.ai4business.it/wp-content/uploads/sites/11/2023/02/word-image-14705-3-300x169.jpeg)
Anche i chatbot di Aimage sono il prodotto e il core business di una startup italiana, che si ripropone di realizzare soluzioni innovative e all’avanguardia nel campo del digital marketing.
La chatbot Aimage è basata su tecnologia NLP, in grado di interpretare il linguaggio naturale e di auto-apprendimento. Sono cinque le aree di applicazione:
- customer care,
- lead generation,
- SMS
Il chatbot assiste anche durante la fase di vendita essendo utilizzato per creare contatti interessati (lead) al prodotto o servizio aziendale. Tramite il software è possibile instaurare una conversazione, formulare domande e ottenere risposte, chiedere di essere ricontattato per maggiori informazioni oppure procedere direttamente all’acquisto.
In ambito customer care, invece il chatbot guida un utente sul sito e lo aiuta nelle fasi pre e post acquisto e come sistema di booking si possono realizzare prenotazioni per mezzo della chat.
Indigo.ai, i chatbot per il settore finanziario
![chatbot Ai conversazionali](https://www.ai4business.it/wp-content/uploads/sites/11/2023/02/word-image-14705-4-300x176.jpeg)
I chatbot della startup italiana Indigo.ai, con sede a Milano, sono sviluppati per aziende di primo piano come Santander Consumer Bank, Bayer, Sanofi e Just Eat. Indigo.ai ha realizzato una piattaforma di AI Conversazionale (no-code) che permette di sviluppare interfacce conversazionali, assistenti virtuali, e tecnologie AI capaci di elaborare il linguaggio naturale. I chatbot sono integrabili con molteplici canali di comunicazione e dispositivi (web, assistenti vocali, Facebook Messenger, IVR di nuova generazione, app, smartwatch) e possono supportare attività in vari settori da quello finanziario all’ eCommerce, e al comparto farmaceutico.
ChatGPT Enterprise il chatbot per aziende di OpenAI
ChatGPT Enterprise offre un’ampia personalizzazione e modelli preimpostati per le chat, consentendo alle aziende di adattare il sistema alle loro specifiche esigenze e workflow.
Ad esempio, un reparto HR potrebbe utilizzare modelli di chat personalizzati per rispondere automaticamente alle domande più comuni dei dipendenti, come informazioni sulle politiche interne o i benefit.
In generale, l’incorporazione di ChatGPT Enterprise è un processo agile, che offre una varietà di strumenti e opzioni per migliorare l’efficacia del servizio clienti o automatizzare i processi interni, offrendo vantaggi significativi alle organizzazioni.
![chatgpt enterprise](https://www.ai4business.it/wp-content/uploads/sites/11/2023/02/word-image-14705-1-1024x514.png)
I chatbot basati sul modello linguistico GPT (Generative Pre-training Transformer), sviluppato da OpenAI, laboratorio di ricerca AI, di cui è co-fondatore Elon Musk, sostenuto da Microsoft, rappresentano una tecnologia sempre più utilizzata.
La funzione primaria è quella di generare risposte automatiche in un testo che abbia una qualità tale da renderlo più indistinguibile dal linguaggio umano.
I progressi nel comprendere e rispondere alle domande degli utenti in maniera più naturale e fluida e su un più vasto set di argomenti implicano, oltre a più rischi, anche una maggiore possibilità di impiego in molti più settori e applicazioni.