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Tesla Optimus, il robot umanoide di Elon Musk: cos’è, come funziona e prezzo



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Annunciato nell’agosto 2021, il robot è stato finalmente presentato al pubblico da Elon Musk il 1° ottobre in occasione dell’AI Day 2022. È destinato a essere impiegato in lavori pesanti e ripetitivi, ma potrebbe trovare impiego anche fra le mura domestiche. Ecco tutte le caratteristiche costruttive, tra le quali spicca il massiccio ricorso all’apprendimento automatico e all’Autopilot. Il prezzo, una volta messo in produzione, non dovrebbe superare i 20mila dollari

Aggiornato il 9 lug 2024



Optimus Tesla robot

Dal genio tecnologico di Elon Musk, ecco una nuova perla che potrebbe, nel bene o nel male, cambiare alcune delle nostre abitudini: il Tesla Bot, ribattezzato Optimus. Si tratta di un nuovo e rivoluzionario progetto di robot umanoide che dovrebbe affiancarci nella esecuzione di lavori pesanti e ripetitivi. Presentato ad agosto 2021 al Tesla AI Day, il Bot, nel frattempo rinominato progetto Optimus, ha suscitato molta curiosità e domande. All’AI Day 2022 il 1° ottobre 2022, Elon Musk ha mostrato i progressi evolutivi dell’ambizioso progetto dell’automa umanoide. Non più un ballerino in tuta e casco travestito da robot, come nel 2021: il prototipo di Optimus mostrato al pubblico era reale e funzionante, può muovere varie parti del corpo lasciando intuire le ampie potenzialità di una piattaforma che ha come obiettivo quella di sostituire l’uomo nei lavori pesanti o pericolosi.

Video: Tesla Optimus all’AI Day 2022

Cos’è Tesla Bot Optimus?

Optimus, questo è il suo nome, è un robot umanoide ovvero un robot che si presenta con le sembianze e le movenze degli esseri umani: come detto direttamente da Elon Musk, Bot è stato creato dagli umani per gli umani (siamo però ancora lontani dai replicanti Nexus 6 di Blade Runner…) e il suo scopo primario è quello di compiere per nostro conto (e sotto la nostra supervisione) tutte quelle attività gravose, pericolose e/o ripetitive di cui facciamo tutti volentieri a meno.

Escludendo qualsiasi tipo di esagerazione distopica, per sua natura Bot avrà un approccio amichevole e non sarà mai nelle condizioni di poter nuocere o creare situazioni di pericolo: sull’ultimo punto non sono stati forniti elementi utili a poter valutare eventuali possibilità di hacking o di riprogrammazione che consenta lo svolgimento di attività non previste dai progettisti: ad esempio, forza e velocità sono tarate in modo che un umano possa sempre prendere il controllo fisico del suo robot.

Citando direttamente le parole di Musk: “Penso che essenzialmente in futuro il lavoro fisico sarà una scelta, se vuoi farlo puoi. Bot sarà buono, vivrà in un mondo fatto per gli umani, eliminando compiti pericolosi, ripetitivi e noiosi. Deve essere in grado di eseguire comandi nel modo più naturale possibile. Anche di fare la spesa”.

Da un punto di vista delle caratteristiche, Bot è alto circa 1,73 m, pesa 57 kg; è in grado di muoversi a circa 8 km/h; per quanto riguarda le capacità di carico, è in grado di trasportare pesi di 20 kg e sollevare fino a quasi 70 kg.

Optimus è alimentato da batterie da 2,3 kWh, che gli assicurano l’autonomia sufficiente per una giornata di lavoro. La parte più sofisticata sono le mani, che riproducono esattamente quelle umane, con il pollice opponibile per afferrare oggetti con delicatezza oppure con forza. Il robot umanoide è dotato di 12 motori, distribuiti anche su braccia e su gambe, e due attuatori che muovono torso e collo. La testa è in realtà un display che mostra le informazioni. Optimus si muove utilizzando un’intelligenza artificiale basata su quella di Autopilot delle vetture Tesla, sfruttando un chip progettato con moduli Wi-fi e Lte per la connessione wireless, oltre a una scheda audio e componenti per la sicurezza.

Optimus Tesla robot

Il prototipo di Optimus presentato da Elon Musk all’AI Day 2022

Come funziona il robot umanoide Tesla bot

Un alto livello di integrazione con il mondo umano, può essere possibile solo in presenza di una cospicua dotazione di sensori e attuatori (vedi panoramica sullo Spatial Computing), e possiamo stare certi che da questo punto di vista Tesla ha proprio fatto le cose in grande stile.

Testa

Partiamo dalla testa, ove viene inglobato un display ad alta risoluzione che viene utilizzato sia per fornire informazioni sia per dotare Bot di uno sguardo pseudo umano (ricordiamo del temperamento amichevole di Bot, chissà magari ci sorriderà pure). In questa posizione, verrà anche installato un numero non meglio precisato di telecamere e sensori per l’orientamento spaziale di Bot.

tesla bot

Busto

Il busto, che è anche la parte più robusta e protetta, contiene tutta l’elettronica necessaria al controllo e da qui, come un vero e proprio sistema nervoso, si diramano tutte le connessioni (chissà se si potrà parlare di sinapsi) da e per i sensori e gli attuatori. Ovviamente nel busto si concentra tutta la conoscenza ed esperienza sviluppata da Tesla per le Self Driving Cars: in particolare tutto l’hardware si basa sul chip FSD (Full Self-Driving, già noto come AutoPilot Hardware, si tratta in realtà di un SoC -System On Chip- per il quale Tesla dichiara possa operare a livello di autonomia 4 e 5) sviluppato da Tesla per supportare la rete neurale e poter gestire tutti i dati che questa produce.

Computer di bordo

Il computer FSD è equipaggiato da un serie di tool e simulatori in grado di effettuare una sorta di analisi predittiva a supporto dell’AI di bordo: da notare che tutto il training, e i futuri aggiornamenti comportamentali, verrà svolto tramite il sistema Dojo sempre sviluppato da zero da Tesla.

Senza addentrarci nei dettagli di Dojo, che da solo meriterebbe una trattazione a parte, si tratta di un progetto di machine learning e reti neurali che, incamerando una imponente quantità di dati è in grado di imparare, e a sua volta insegnare, operando esclusivamente a livello video e quindi senza necessità di supervisione (Tesla dichiara una potenza di calcolo pari a 1 exaFLOP corrispondenti a 1.000 petaFLOP).

Attuatori

Gli attuatori elettromeccanici sono una quarantina e permettono al robot non solo di muoversi e/o manipolare oggetti, ma di farlo anche con una eccellente fluidità. Gli attuatori saranno distribuiti sulla struttura in questo modo:

  • Collo: 2
  • Braccia: 12
  • Mani: 12
  • Busto: 2
  • Gambe e piedi: 12

Piedi

I piedi hanno una struttura a due assi che contribuiscono fondamentalmente al bilanciamento e verranno dotati di sensori per il feedback della forza supportata.

tesla bot

Sensori

A livello di sensoristica, abbiamo già citato le immancabili telecamere ad altissima definizione, possiamo sicuramente rilevare la presenza di:

  • una serie di sensori ambientali quali microfoni, termometri (sarebbe interessante sapere se ne sono provviste le dita), barometri;
  • Lidar per la rilevazione di oggetti e/o ostacoli che rappresentano il complemento laser alle telecamere di visione;
  • sensori di posizione a 9 assi (accelerometro, giroscopio e geomagnetico) utilizzati per l’equilibrio;
  • rilevatori di forza.
Elon Musk REVEALS Tesla Bot (full presentation)

Video: Elon Musk presenta Tesla Bot al Tesla AI Day 2021

Qual è il prezzo del Tesla Bot Optimus?

Sul fronte dei prezzi i differenti opinionisti tecnologici mettevano sul tavolo le seguenti ipotesi (preparatevi a sorridere di fronte all’ampiezza del range):

  • dotare la propria Tesla di un sistema FSD costa circa 10mila dollari, stimando un costo simile per la struttura e l’hardware edge (escluso quindi l’FSD) si apre una forchetta di 15mila/20mila dollari;
  • confrontando il robot con i prodotti di altri produttori, che si identificano ad oggi con la sola Boston Dynamic, si parla di circa 75mila dollari per prodotti innumerevolmente meno intelligenti; questo fa lievitare la stima a oltre 100mila dollari.
  • secondo altre fonti, oltre al costo iniziale del robot, ci sarà da aggiungere un abbonamento il cui importo varierà in base alle funzionalità/abilità di cui si vuol dotare il proprio robot.

Ad aprile 2022 Musk dichiarava che il Tesla Bot sarebbe potuto “costare meno di un’auto”, ossia meno di 25mila dollari.

All’AI 2022 ha rivisto al ribasso tali stime, dichiarando che Optimus costerà, una volta messo in produzione, meno di 20mila dollari.

Indipendentemente dal costo totale di acquisto, sembra invece sempre più accreditata l’ipotesi che Optimus potrà essere acquistato anche con le criptovalute maggiormente care a Elon Musk: Bitcoin e DogeCoin.

Tesla bot Optimus non è solo una trovata pubblicitaria

Da più parti si stanno valutando gli impatti che questa dirompente AI potrebbe avere sul nostro quotidiano, seguendo il vecchio adagio “sapere di poterlo fare, non vuol dire doverlo fare per forza”.

Due sono i principali aspetti negativi che devono necessariamente essere presi in considerazione: il primo legato a una potenziale riduzione sia dei costi che dei posti di lavoro (al punto che Musk cita l’auspicabile istituzione di un fondo di supporto economico per le persone che subiscono degli svantaggi per l’adozione dei robot in genere).

Il secondo invece è legato ai rischi che derivano dall’innovazione troppo spinta in particolare nel campo dell’AI e del machine learning. Questi rischi difficili da quantificare ma facilmente identificabili vengono spesso definiti “orfani”.

Da uno studio preliminare di un pool di esperti, si evidenzia che il robot di Tesla dispone di un nutrito portfolio di “orphan risk”: si va dalla privacy dei proprietari (il robot raccoglie, gestisce e opera in funzione anche di dati sensibili delle persone con cui interagisce), all’impatto emotivo dell’interazione con un robot umanoide, alla inevitabile mancanza di etica e ideologia di un robot (pensiamo ad esempio se messi a compiere un servizio di ordine pubblico in presenza di facinorosi).

Vi sono poi dei rischi indiretti, già citati in precedenza, legati alle possibilità di hacking sia per aumentare le prestazioni del robot (senza adeguatamente valutare i rischi che ne possono derivare) sia per superare limitazioni imposte in fase di progetto.

Elon Musk talks Twitter, Tesla and how his brain works — live at TED2022

Video: Elon Musk parla a TED 2022

Quando sarà disponibile Optimus, il robot di Elon Musk?

Per quanto attiene alla disponibilità non ci sono ancora dati certi.

Ad aprile 2022 Musk aveva annunciato l’arrivo di un prototipo “interessante” del robot entro il 2022, e ha mantenuto la promessa. Il progetto crescerà entro i prossimi due anni e dal 2025 ci sarà una crescita rapida di anno in anno.

2023 Tesla Robot Update You Need to Know

Video

Aggiornamento

Dicembre 2023: dimostrazione di Optimus in una lavanderia

Optimus ha dimostrato di essere in grado di piegare il bucato, come mostrato in un video condiviso dal CEO Elon Musk. Tuttavia, è importante notare che il robot non è ancora in grado di svolgere questo compito in modo autonomo. La dimostrazione era un’attività prestabilita, con il robot che eseguiva i movimenti prescritti per portare a termine il compito. Il video mostrava il robot che piegava una maglietta su un tavolo ad altezza fissa, con il capo di abbigliamento posto in un cestino posizionato con cura.

Nonostante le attuali limitazioni, Musk si è detto fiducioso che Optimus alla fine sarà in grado di svolgere tali compiti in modo completamente autonomo e in ambienti arbitrari. Ha anche indicato che Tesla ha obiettivi ambiziosi per Optimus, con l’azienda che si aspetta che il robot sia in grado di eseguire compiti più complessi, come infilare un ago, entro la fine del 2024.

Tuttavia, vale la pena notare che si tratta di proiezioni future e che lo stato attuale delle capacità del robot non consente ancora la piegatura autonoma della biancheria. Pertanto, non è ancora il momento di assegnare le attività di piegatura del bucato all’Optimus Bot…

Tesla Optimus alla World AI Conference 2024

Racchiuso all’interno di una teca di vetro, il robot Optimus di Tesla è stato esposto alla World AI Conference (WAIC) di Shanghai l’8 luglio 2024.

Mostrando l’ultima versione del robot umanoide, Tesla ha dichiarato in un post sulla piattaforma di social media cinese Weibo che i partecipanti avrebbero “assistito alla ri-evoluzione dei robot umanoidi”.

Sebbene il robot umanoide fosse racchiuso in una teca di vetro e non si tenessero dimostrazioni, i partecipanti si sono messi in fila con entusiasmo per scattare selfie con esso.

tesla bot optmimus

Il robot umanoide in mostra a Shanghai è stata una delle poche innovazioni tecnologiche americane presentate al WAIC, che era in gran parte dominato da aziende cinesi.

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