AI e Big Data analysis aprono a Oracle le porte delle aziende data driven

Intelligenza Artificiale, analisi in tempo reale dei dati e, ovviamente, cloud, sono i temi su cui il vendor sta declinando la propria offerta e cambiando l’approccio verso i clienti

Pubblicato il 09 Ago 2018

Database Cloud

Intelligenza Artificiale, analisi in tempo reale dei dati e, ovviamente, cloud, sono i temi su cui il vendor sta declinando la propria offerta e cambiando l’approccio verso i clienti

Il cloud computing come comandante in capo nella rivoluzione tecnologica. Tutto parte da qui, ma la velocità con cui si stanno prospettando e nascendo nuove tecnologie e nuovi approcci al mercato, non era certo prevedibile fino a qualche tempo fa. L’Intelligenza Artificiale e l’analisi in tempo reale dei big data per trarne informazioni utili al business sono solo alcune delle tecnologie abilitate o, meglio, delle interpretazioni nuove che della tecnologia e del suo utilizzo oggi si può fare e che proprio le data driven company stanno iniziando a sfruttare concretamente.

Oracle ha perfettamente percepito il cambiamento in atto e non ha esitato a cambiare la propria strategia di approccio al mercato e il proprio portfolio d’offerta, declinandolo in ottica cloud e facendo pesantemente intervenire l’Intelligenza Artificiale a favore di un maggiore automatismo nella gestione delle soluzioni aziendali.

fabio spoletini oracle data driven
Fabio Spoletini, Country Manager di Oracle Italia

«Cloud e AI stanno ormai dettando i ritmi delle data driven company – afferma il country manager di Oracle Italia Fabio Spoletini -, e proprio su questi temi Oracle intende orientare la propria strategia almeno per i 5 anni a venire, ed essere riconosciuti come il protagonista principale nell’ambito dell’AI applicata al business aziendale».

Su questa linea si colloca, infatti, il recente annuncio da parte del vendor di Autonomous, una piattaforma che trova il proprio carburante proprio dall’Artificial Intelligence per poter creare in maniera autonoma tutta una serie di servizi. Un approccio che a Oracle piace descrivere come un “software che gestisce il software” e che via via sta estendendo le potenzialità del machine learning alle diverse componenti della propria offerta, dall’Autonomous Database per il warehouse e, via via, verso HR e ERP. Self patching e self driving sono alcuni degli effetti più immediati, come anche quello di una gestione indipendente delle policy di sicurezza, con l’obiettivo di avere un data management velocizzato ed estremamente semplificato. Presto, si avrà il rilascio di Autonomous anche in area transazionale e via via per tutto l’offering cloud del vendor.

«L’analisi in real time consentita dall’AI permetterà alle aziende di gestire il proprio business in maniera prospettica – afferma il contry manager -, potendo, in definitiva, avere bilanci, report e visibilità dei processi quotidiani, la base di sviluppo per le data driven company. Noi stessi, in Oracle, riusciamo in questo modo a chiudere i bilanci in un solo giorno anziché impiegarne una ventina come in passato».

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