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AI-PACT, ecco come sostiene le pubbliche amministrazioni connesse



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All’interno della rete europea EDIH, l’iniziativa si concentra su quattro domini verticali di servizi di AI, allineati con le missioni dell’EDS e del PNRR italiano

Pubblicato il 8 nov 2023

Francesco Saraniti

Manager – Cyber Security Service at Innonation S.r.l.



AI PACT

All’interno della rete europea EDIH, l’AI-PACT (Artificial Intelligence for Public Administrations Connected) mira a facilitare l’adozione delle tecnologie AI per la trasformazione digitale delle amministrazioni pubbliche, supportando gli attori degli ecosistemi dei servizi pubblici:

  • amministrazioni pubbliche
  • start-up
  • PMI
  • grandi aziende dell’industria di governance tecnologica.

Utilizzando strumenti, servizi e capacità adeguati a progettare, sviluppare, adottare e replicare servizi pubblici digitali basati sulle tecnologie di intelligenza artificiale.

L’AI-PACT si basa sullo sviluppo di un’architettura a quattro livelli e di servizi pubblici basati sull’AI che combina esperienze solide e complementari in diverse discipline.

I livelli sono strettamente interconnessi:

  • il primo riguarda le infrastrutture cloud necessarie per realizzare il secondo livello,
  • il secondo livello riguarda le architetture tecnologiche originali, necessarie per progettare e strutturare il terzo livello,
  • il terzo livello si concentra sullo sviluppo di nuove metodologie e algoritmi;
  • il quarto livello rappresenta lo sviluppo di funzionalità e servizi dedicati.

AI-PACT, quattro domini verticali di servizi

L’AI-PACT si concentra su quattro domini verticali di servizi di AI, allineati con le missioni dell’EDS e del PNRR italiano:

  • per i servizi pubblici ai cittadini,
  • per l’analisi fiscale e l’individuazione delle frodi,
  • per il turismo,
  • per l’alimentazione e l’agricoltura sostenibile.

AI-PACT ha lo scopo di:

  • sostenere le PA nel migliorare la loro capacità di valutare le esigenze dei loro beneficiari in materia di servizi pubblici digitali e di progettare, testare e implementare soluzioni basate sull’AI.
  • facilitare il consolidamento di start-up, PMI e grandi imprese operanti nel settore ICT e gov tech che abbiano la capacità di implementazione adeguata a collaborare con le PA ai fini della loro trasformazione digitale.

Riflessioni su privacy e etica

Il Regolamento (UE) 2021/694, in cui si inserisce questa iniziativa (vedi paragrafo sotto), prevede espressamente che le azioni, nell’ambito dell’obiettivo specifico 2, siano attuate attraverso la gestione diretta e che le azioni realizzate nell’ambito del Programma debbano essere conformi alle norme applicabili in materia di sicurezza, compresa la normativa dell’Unione e nazionale e, in particolare, in relazione alla protezione delle informazioni classificate dalla divulgazione non autorizzata.

È evidente, altresì, che le soluzioni basate sull’AI e i dati resi disponibili devono rispettare il principio della tutela della vita privata e della sicurezza fin dalla progettazione e devono essere pienamente conformi alla legislazione in materia di protezione dei dati. La Commissione è tenuta a svolgere controlli al fine di assicurare la conformità a tali requisiti di carattere etico.

Inoltre, in conformità del diritto internazionale e dell’Unione, tenendo conto, tra l’altro, delle raccomandazioni del gruppo di esperti ad alto livello sull’intelligenza artificiale, stabilisce i requisiti di carattere etico nei programmi di lavoro nell’ambito dell’obiettivo specifico 2 (Intelligenza artificiale), in cui si inserisce l’iniziativa dell’AI-PACT.

Come specifica a più riprese il Regolamento, il Programma sviluppa e rafforza le capacità di base dell’AI in Europa, tra cui le risorse di dati e gli archivi di algoritmi e le rende accessibili a tutte le imprese e le pubbliche amministrazioni e a tutte le imprese, e rafforza e mette in rete le strutture di sperimentazione e prova dell’AI, sia quelle esistenti sia quelle di nuova istituzione, negli Stati membri.

AI-PACT, le azioni iniziali

Le azioni iniziali e, laddove opportuno, le azioni successive del presente obiettivo – cioè quello relativo l’intelligenza artificiale – comprendono:

  • la creazione di spazi comuni europei di dati che rendono accessibili i dati in tutta Europa, comprese le informazioni provenienti altresì dal riuso dell’informazione del settore pubblico, e che fungono da fonte di immissione di dati per soluzioni di AI. Tali spazi dovrebbero essere aperti ai settori pubblico e privato. Al fine di incrementarne l’uso, i dati contenuti in uno spazio devono essere resi interoperabili, in particolare mediante formati di dati che siano aperti, leggibili meccanicamente, standardizzati e documentati, sia nelle interazioni tra settore pubblico e privato, sia all’interno dei settori, sia tra di loro (interoperabilità semantica);
  • lo sviluppo di archivi europei comuni di algoritmi o di interfacce di tali archivi che li rendano facilmente accessibili a tutti i potenziali utenti europei sulla base di condizioni eque, ragionevoli e non discriminatorie. Le imprese e il settore pubblico devono essere in grado di individuare e acquisire la soluzione che più si adatta alle rispettive esigenze;
  • il coinvestimento con gli Stati membri in siti di riferimento di prim’ordine per strutture di prova e sperimentazione in contesti reali, con particolare attenzione alle applicazioni dell’AI in settori fondamentali come:
    • sanità,
    • monitoraggio terrestre o ambientale,
    • trasporti e mobilità,
    • sicurezza,
    • industria manifatturiera e finanza,
    • nonché in altri settori di interesse pubblico.

Infine, le strutture devono essere aperte a tutti gli operatori in tutta Europa e connesse alla rete dei poli dell’innovazione digitale europea. Tali strutture devono essere dotate di grandi strutture di calcolo e gestione dei dati, o connesse a dette strutture, nonché delle più recenti tecnologie di AI, comprese tecnologie emergenti quali il calcolo neuromorfico, l’apprendimento profondo (deep learning) e la robotica.

AI-PACT

Il programma Europa Digitale istituito dal Regolamento 2021/694

L’AI-PACT si inserisce nell’ambito del programma Europa Digitale (2021-2027), istituito dal Regolamento (UE) 2021/694 e concepito per convogliare la tecnologia digitale a imprese, cittadini e pubbliche amministrazioni. Il programma si prefigge di:

  • migliorare la competitività dell’Unione nell’economia digitale globale;
  • contribuire a colmare il divario digitale nell’Unione e a rafforzarne l’autonomia strategica;
  • potenziare e promuovere le capacità dell’Europa negli ambiti fondamentali della tecnologia digitale tramite l’impiego su larga scala.

Il programma ha durata dal 1° gennaio 2021 al 31 dicembre 2027, cioè la durata del quadro finanziario pluriennale, è sostenuto da una ripartizione indicativa di oltre 7,5 miliardi di euro ed è attuato attraverso la gestione diretta della Commissione europea.

Il regolamento stabilisce cinque (5) obiettivi specifici che puntano all’ampliamento delle capacità dell’Europa in ambiti fondamentali della tecnologia digitale nel settore privato e di interesse pubblico.

I cinque obiettivi del Regolamento (UE) 2021/694

Il Regolamento si prefigge cinque obiettivi:

  1. Capacità di calcolo ad alte prestazioni (HPC), gli obiettivi operativi sono attuati principalmente attraverso l’impresa comune europea di calcolo ad alte prestazioni, istituita ai sensi del Regolamento (UE) 2018/1488:
    • un’infrastruttura di supercalcolo e di dati exascale di livello mondiale facilmente accessibile per gli utenti pubblici e privati, in particolare per le piccole e medie imprese (PMI), facilmente accessibile per la ricerca, in conformità al regolamento (UE) 2018/1488;
    • un ecosistema di calcolo ad alte prestazioni in tutta l’UE, che copra la scienza e l’industria, compresi hardware, software, applicazioni, servizi, interconnessioni e competenze digitali;
    • infrastrutture post-exascale, compresa l’integrazione con le tecnologie di calcolo quantistico e le infrastrutture di ricerca per la scienza del calcolo e l’incoraggiamento del necessario sviluppo di hardware e software.
  2. Intelligenza artificiale, che sostiene i seguenti obiettivi operativi:
    • capacità e conoscenze fondamentali in materia di AI, tra cui risorse di dati di migliore qualità e meccanismi di scambio, nonché librerie di algoritmi, accessibili alle imprese – in particolare alle PMI e alle start-up – nonché ai cittadini, alle organizzazioni senza scopo di lucro, agli istituti di ricerca, alle università e alle amministrazioni pubbliche;
    • strutture di prova e sperimentazione dell’UE per applicazioni commerciali e sistemi di produzione per integrare meglio le tecnologie nelle catene del valore.
  3. Cybersicurezza e fiducia, che deve essere realizzata attraverso i seguenti obiettivi operativi, nel dettaglio:
    • attrezzature, strumenti e infrastrutture di dati avanzati per la sicurezza informatica, insieme agli Stati membri dell’UE;
    • conoscenze, capacità e competenze relative alla sicurezza informatica, comprese le migliori pratiche;
    • capacità degli Stati membri e del settore privato a sostegno della direttiva sulla sicurezza informatica della sicurezza delle reti e dell’informazione (direttiva (UE) 2016/1148);
    • resilienza, consapevolezza del rischio e livelli di base di cybersicurezza;
    • un migliore coordinamento tra le sfere della cybersicurezza civile e della difesa.
  4. Competenze digitali avanzate, gli obiettivi operativi comprendono corsi e formazione di alta qualità a breve e lungo termine, formazione sul posto di lavoro e tirocini (se del caso) per gli studenti e la forza lavoro, in particolare nelle PMI e nel settore pubblico. Il programma sostiene lo sviluppo di competenze digitali avanzate per:
    • aumentare il bacino di talenti dell’Europa;
    • colmare il divario digitale e promuovere una maggiore professionalità, in particolare nell’ambito dell’informatica ad alte prestazioni e del cloud computing, dell’analisi dei big data, della cybersicurezza, delle tecnologie di distributed ledger (ad es. blockchain), delle tecnologie quantistiche, della robotica e dell’AI.
  5. Diffusione e uso ottimale della capacità digitale e dell’interoperabilità, esso sostiene i seguenti obiettivi:
    • diffusione efficace di tecnologie digitali all’avanguardia, come HPC, AI e cybersecurity, da parte di attori del settore pubblico e in aree di interesse pubblico, come sanità e assistenza, istruzione, sistema giudiziario, dogane, trasporti, mobilità, energia, ambiente, settori culturali e creativi;
    • diffusione e utilizzo di infrastrutture transeuropee integrate e interoperabili e di standard digitali concordati nel settore pubblico;
    • l’utilizzo di soluzioni e framework, comprese le soluzioni open-source, da parte di amministrazioni pubbliche, imprese e cittadini;
    • accesso facilitato alla sperimentazione e al pilotaggio delle tecnologie digitali per il settore pubblico e l’industria dell’UE, in particolare per le PMI;
    • sostenere l’adozione di tecnologie digitali avanzate, tra cui HPC, AI, cybersecurity e blockchain, da parte del settore pubblico e dell’industria, in particolare delle PMI e delle start-up;
    • garantire una capacità costante a livello di UE di guidare lo sviluppo digitale, osservando, analizzando e adattandosi alle tendenze digitali in rapida evoluzione e condividendo le migliori pratiche;
    • costruire un futuro ecosistema europeo per la condivisione di dati e infrastrutture digitali affidabili.

L’interdipendenza fra i cinque obiettivi del Regolamento

I cinque obiettivi specifici sono distinti ma interdipendenti. Ad esempio, l’AI necessita della cybersicurezza per essere affidabile; le capacità di calcolo ad alte prestazioni (HPC) sono fondamentali per supportare l’apprendimento nel contesto dell’AI, e tutte e tre le capacità necessitano di competenze digitali avanzate. Sebbene le singole azioni realizzate nell’ambito del Programma possano rientrare in un unico obiettivo specifico, gli obiettivi non dovrebbero essere considerati separatamente ma, piuttosto, come la struttura centrale di un insieme coerente.

È opportuno assegnare un ruolo centrale, nell’attuazione del Programma, ai poli europei dell’innovazione digitale, che dovrebbero stimolare un’ampia adozione delle tecnologie digitali avanzate da parte dell’industria, in particolare le PMI e altri soggetti che occupano un massimo di 3000 persone (imprese a media capitalizzazione), delle organizzazioni pubbliche e del mondo accademico.

A cosa servono i poli europei dell’innovazione digitale

Al fine di chiarire la distinzione tra i poli dell’innovazione digitale che ottemperano ai criteri di ammissibilità di cui al presente Programma e i poli dell’innovazione digitale istituiti in seguito alla comunicazione della Commissione del 19 aprile 2016 intitolata «Digitalizzazione dell’industria europea — Cogliere appieno i vantaggi di un mercato unico digitale» e finanziati da altre fonti, i poli finanziati a titolo del Programma dovrebbero essere denominati poli europei dell’innovazione digitale.

I poli europei dell’innovazione digitale dovrebbero servire:

  • da punti di accesso alle capacità digitali più recenti, compresi l’HPC, l’AI, la cybersicurezza e le altre tecnologie innovative esistenti, come le tecnologie abilitanti fondamentali, disponibili anche nei laboratori collaborativi di fabbricazione digitale (Fab Lab) o nei laboratori collaborativi urbani (City Lab).
  • da sportelli unici per accedere a tecnologie provate e convalidate e promuovere l’innovazione aperta.
  • sostegno nel settore delle competenze digitali avanzate, ad esempio coordinandosi con i responsabili dell’istruzione per offrire attività di formazione a breve termine per i lavoratori e tirocini per gli studenti.
  • assicurare un’ampia copertura geografica in tutta Europa.
  • favorire la partecipazione delle regioni ultraperiferiche al mercato unico digitale.

La rete di hub europei

Una rete di hub europei per l’innovazione digitale fornirà l’accesso alle competenze tecnologiche alle imprese – in particolare alle PMI – e alle pubbliche amministrazioni. Questi hub metteranno in contatto l’industria, le imprese e le amministrazioni che necessitano di nuove soluzioni tecnologiche e le aziende con soluzioni pronte per il mercato.

Il programma prevede il cofinanziamento degli Stati membri e, se necessario, del settore privato. Le sovvenzioni previste dal programma possono coprire fino al 100% dei costi ammissibili.

Il programma è aperto anche alla partecipazione dei seguenti Paesi non appartenenti all’UE, in associazione o in associazione parziale:

  • membri dell’Associazione europea di libero scambio (EFTA) che fanno parte dello Spazio economico europeo (SEE);
  • Paesi candidati e potenziali candidati;
  • Paesi della politica europea di vicinato;
  • altri Paesi non appartenenti all’UE in base a un accordo.

Europa digitale è complementare ad altri programmi a sostegno della transizione digitale, come Horizon Europe, che si concentra sulla ricerca e sullo sviluppo tecnologico, e agli aspetti digitali del Meccanismo per collegare l’Europa.

Conclusioni

Per concludere, il Programma Europa Digitale (2021-2027), in cui l’iniziativa AI-PACT trova il suo solco, permetterà alle organizzazioni di poter integrare l’AI nei loro prodotti, processi o servizi, favorendo, alla luce di quanto descritto, la trasformazione digitale.

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