Robotica, perché se ne parla tanto

La robotica sta prendendo sempre più piede nelle industrie di tutto il mondo e non solo. Ma è una robotica diversa rispetto al passato, più aperta e collaborativa

Pubblicato il 20 Set 2018

robotica

Sono in mezzo a noi, recitava una nota canzone di metà anni Novanta. E in effetti è impossibile non notare la proliferazione dei robot in qualsiasi settore produttivo e non, tanto che esperti e analisti indicano la robotica come uno dei trend principali con cui l’umanità avrà a che fare nei prossimi anni. Basti pensare che nel periodo 2016-2019, secondo l’ultimo rapporto stilato dalla Federazione Internazionale di Robotica (IFR), oltre 1,4 milioni di nuovi robot industriali saranno installati in fabbriche in tutto il mondo. Ma di cosa stiamo parlando quando utilizziamo il termine robotica? Secondo l’Enea (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) una definizione precisa di robotica è piuttosto difficile da tracciare, poiché è un campo di studio che include molte discipline e materie diverse. Per realizzare un robot è necessario avere competenze di meccanica, elettronica, informatica, Intelligenza Artificiale, neuroscienze, psicologia, logica, matematica, biologia, fisiologia, linguistica e in modo indiretto di filosofia , etica, arte. Una definizione utile è quella del professore Michael Brady fondatore del “Robotics Research Group” dell’Università di Oxford , che recita: “La Robotica è la connessione intelligente tra percezione ed azione“. In altre parole un robot è qualcosa che reagisce in modo intelligente a una situazione ambientale che rileva attraverso un sistema di sensori e questa sua reazione serve a raggiungere un determinato scopo.

La robotica, una risposta alle dinamiche di mercato

Una definizione che, come è intuibile, ricomprende una vasta varietà di casistiche e robot, ci aiuta a capire che i robot non sono soltanto quelli dalle forme più o meno umanoidi che ormai fanno capolino a tutte le fiere tecnologiche. In particolare, l’introduzione di robot, associati con tecnologie IoT, macchine intelligenti e realtà aumentata, sta cambiando profondamente il lavoro di tutte le organizzazioni, specie quelle manifatturiere. Consentendo ad aziende di tutte le dimensioni di restare competitive in termini di costi e a mantenere al tempo stesso a casa le attività produttive. Occorre infatti considerare che oggi una tipica produzione industriale si caratterizza per una produzione su piccoli lotti e un livello di personalizzazione sempre più elevato, per rispondere alle esigenze di una domanda in perenne evoluzione. Dunque l’utilizzo dei moderni robot può consentire alle imprese di raggiungere quei livelli di efficienza e tempestività altrimenti impossibili da conseguire con una classica catena di montaggio.

La robotica collaborativa

Il termine moderni non è stato utilizzato a caso: la robotica ha preso piede nella società negli anni ’70 come supporto alla produzione industriale, con l’obiettivo di dispensare l’uomo da lavori faticosi, pesanti e ripetitivi, ridurre i costi, aumentare la produzione. Si tratta dei classici bracci meccanici automatizzati controllati da software che siamo abituati a vedere negli stabilimenti industriali, specie quelli del mondo automotive. Tanto che attualmente ci sono 1,3 milioni di robot industriali nel mondo.Quella attuale piuttosto, come evidenzia un’analisi di Alessandro Gasparetto, professore del Dipartimento Politecnico di Ingegneria e Architettura dell’Università degli Studi di Udine, è la rivoluzione della robotica collaborativa, che combina le potenzialità e le capacità umane e dei robot per automatizzare compiti che non era possibile automatizzare prima. Si tratta infatti di nuova generazione pensati per lavorare insieme all’uomo, a fianco a fianco e in sicurezza, senza barriere o gabbie protettive a dividerli, focalizzati sulla flessibilità e sulla facilità di utilizzo.

Non solo robot industriali: chirurgia robotica e robotica educativa

Non è perciò un caso che, secondo una ricerca condotta da IDC, la robotica risulti indicata come la priorità numero uno di investimento per il 2017 da parte di un cospicuo campione di organizzazioni a livello mondiale, davanti ad altri importanti trend tecnologici come la mobility e la cyber security. Ma non è solo l’industria in senso stretto a beneficiare della diffusione della robotica ed è forse proprio questo l’aspetto che affascina di più il grande pubblico: già oggi esistono robot progettati per compiere buona parte delle attività manuali più faticose, comprese quelle domestiche, ma persino quelle artistiche (compresi robot batterista). Senza dimenticare, l’impatto sociale della chirurgia robotica, con milioni di delicatissime operazioni che sono già state eseguite in tutto il mondo. E, dal momento che siamo soltanto all’inizio di questa rivoluzione, non c’è dubbio che altre caratteristiche e potenzialità arriveranno nel prossimo futuro.

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