Le tecnologie di intelligenza artificiale (AI) sono ormai una parte fondamentale di molti processi che influiscono anche significativamente sulle nostre vite. La riflessione etico-filosofica su queste tematiche deve fare i conti con la velocità del progresso scientifico, in costante accelerazione. Tuttavia, in certi casi è importante recuperare alcuni vecchi concetti che ancora oggi possono essere di aiuto nella comprensione dei nuovi problemi posti dalle tecnologie di AI. In questo senso Shakir Mohamed e William Isaac di DeepMind, con Marie-Therese Png, dottoranda a Oxford, hanno pubblicato lo scorso luglio un saggio volto ad applicare alle questioni riguardanti l’AI un approccio basato sul concetto di decolonizzazione: “Decolonial AI: Decolonial Theory as Sociotechnical Foresight in Artificial Intelligence”. In sostanza, decolonizzare l’AI.
etica e ai
L’AI del futuro deve rimuovere il passato coloniale
Un recente saggio dimostra come applicare la riflessione teorica sulla decolonizzazione ai problemi posti dalle intelligenze artificiali possa essere la chiave per capirne le cause profonde e ridisegnare le tecnologie in modo da tenere in considerazione le necessità dei popoli più vulnerabili

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