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Come l’AI generativa può rilanciare il settore della formazione e sviluppo



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Contribuendo a fornire un supporto continuo e adattivo nei momenti più importanti della carriera di un dipendente, se impiegata in modo strategico e responsabile relativamente a responsabilità dei dati, bias involontari, privacy e sicurezza

Pubblicato il 9 nov 2023

Federico Francini

Area Vice President e Country Manager di Cornerstone Italia



Formazione DALL-E 2
immagine generata con DALL-E

Nell’attuale mondo del lavoro in rapida evoluzione, l’intelligenza artificiale sta emergendo come uno strumento vitale che rivoluziona l’approccio al lavoro e trasforma quasi ogni singola funzione all’interno dell’azienda. I responsabili del settore formazione e sviluppo (learning e development-L&D) si trovano nel vortice di questo cambiamento e devono riconoscere il ruolo cruciale che sono chiamati a svolgere nell’abbracciare e sfruttare la potenza dell’AI per il successo a lungo termine della loro azienda.

Secondo il noto rapporto Future of Jobs 2023 del World Economic Forum, oltre l’85% delle organizzazioni prevede di aumentare l’adozione di tecnologie innovative nei prossimi cinque anni per rispondere all’urgente necessità di aggiornamento professionale. Implementando una tecnologia di apprendimento alimentata dall’intelligenza artificiale, i responsabili L&D possono facilitare una formazione continua più efficace, che permetta ai lavoratori di rispondere al meglio a uno scenario dinamico in costante cambiamento.

Apprendimento e sviluppo personalizzati

Per molti anni, l’approccio all’esperienza di apprendimento dei dipendenti è stato in gran parte “unico e univoco”. C’era poca personalizzazione e a tutti i lavoratori venivano proposti gli stessi corsi di formazione, indipendentemente dalle loro esigenze di apprendimento. Questo approccio spesso non permetteva di colmare lo skill gap esistente ed emergente. I metodi di formazione erano generici e standard e non riuscivano a coinvolgere gli interessati con moduli o contenuti diversificati.

Al contrario, i nuovi metodi di formazione che stanno prendendo piede oggi ci avvicinano all’esperienza di apprendimento ideale, che non solo migliorerà la crescita e lo sviluppo dei dipendenti, ma consentirà anche alle imprese di raggiungere gli obiettivi aziendali e di performance. I dipendenti desiderano sempre di più uno sviluppo personalizzato delle competenze che sia in linea con i loro obiettivi all’interno dell’azienda e per la loro carriera.

Secondo uno studio congiunto di Cornerstone e Lighthouse Research, il 73% dei dipendenti è interessato a conoscere nuovi ruoli all’interno della propria azienda e l’80% preferisce l’uso della tecnologia per esplorare le opportunità di avanzamento di carriera rispetto ai colloqui diretti con i superiori.

Come conferma il rapporto di Cornerstone e Lighthouse, le organizzazioni che sfruttano l’apprendimento e lo sviluppo personalizzati vedranno diminuire i tassi di abbandono e aumentare la soddisfazione delle persone. L’era dei corsi di apprendimento tradizionali, statici e non misurabili, farà presto parte del passato.

L’AI crea un apprendimento personalizzato

L’AI può svolgere un ruolo sostanziale nel creare esperienze di formazione personalizzate, pertinenti e utili, e farlo su ampia scala. Raccogliendo i dati sulle competenze di un dipendente, lo storico delle sue prestazioni, i suoi percorsi di carriera e le esigenze dell’azienda, gli strumenti di L&D alimentati dall’AI possono fornire immediatamente piani di apprendimento e di crescita personalizzati e soddisfacenti.

Al contempo, però, non si tratterà di un’esperienza “una tantum”. L’AI può contribuire a fornire un supporto continuo e adattivo nei momenti più importanti della carriera di un dipendente. Gli strumenti di apprendimento basati sull’intelligenza artificiale possono fornire raccomandazioni per la formazione “in-the-flow”, ad esempio suggerendo letture o video correlati, in base all’argomento che un dipendente sta affrontando in un determinato momento.

Con questa cadenza regolare di supporto, inoltre, il dipendente avrà la certezza di apprendere nuove conoscenze nel momento esatto in cui ne ha bisogno, al proprio ritmo e con materiale concepito ad hoc. Il risultato sarà un livello di coinvolgimento sempre più alto e una migliore assimilazione delle conoscenze.

Impatto dell’AI sulle operazioni di L&D

C’è poi un ulteriore risvolto che potrebbe risultare molto vantaggioso: l’aspetto operativo della gestione di programmi di L&D. Ad esempio, stiamo osservando un numero crescente di strumenti basati sull’intelligenza artificiale che automatizzano le attività basilari di gestione dell’apprendimento, come la traduzione dei contenuti e la trascrizione da audio a testo. L’aiuto in questo tipo di operazioni pratiche aumenta l’efficienza e concede ai team L&D più tempo per elaborare la giusta strategia.

Sempre più spesso, inoltre, l’AI fornisce un supporto analitico più concreto, come la raccolta di opinioni da dati e altre informazioni per delineare e affinare nuovi contenuti didattici. Questa conoscenza non solo consente di lavorare in modo più produttivo con gli esperti in materia, ma può anche aiutare a redigere preventivamente istruzioni, generare valutazioni e persino assemblare contenuti esistenti da varie fonti per creare corsi di formazione con contenuti attuali, interpellando uno sviluppatore di corsi solo per lo stretto necessario.

I responsabili L&D potranno affidarsi a questa tecnologia anche per gestire i contenuti, potendo contare su una migliore capacità di classificarli e di mantenere il controllo sulle versioni dei vari corsi e programmi. E se per i dipendenti l’AI è sinonimo di aiuto nei contenuti, la stessa tecnologia può servire anche per visualizzare i dati relativi a consumo, efficacia e ROI, o ancora per supportare l’analisi del sentiment, sfruttando il cosiddetto “social listening” e i risultati dei sondaggi per determinare la percezione e il valore dei contenuti didattici.

Infine, un altro ambito in cui l’AI è pronta a trasformare il settore L&D è la mappatura delle competenze, cioè il concetto di collegare le competenze ai contenuti, alle persone e ai ruoli lavorativi per creare classificazioni e mappe di competenze a livello di intera azienda. Questo grado di monitoraggio delle competenze consentirà ai responsabili L&D di svolgere un ruolo chiave, guidando le discussioni strategiche sul business e affrontando le sfide con successo.

Il futuro dell’intelligenza artificiale e delle attività di L&D

Sebbene ci siano altre interazioni dell’AI tutte da esplorare nel campo dell’apprendimento aziendale – dalla realtà aumentata alla gamification – è chiaro che questa tecnologia è destinata a diventare una componente irrinunciabile di una strategia di formazione e sviluppo di successo.

Nel nostro settore, l’intelligenza artificiale è pronta per il decollo e i responsabili L&D devono accogliere queste nuove idee con (seppur cauto) ottimismo. L’AI solleva infatti questioni relative alla responsabilità dei dati, ai bias involontari, alla privacy e alla sicurezza, ma se impiegata in modo strategico e responsabile, cambierà il modo in cui le aziende vengono gestite e avrà un impatto sul potenziale di ogni singola persona nella forza lavoro, compresi i professionisti della formazione e dello sviluppo. Solo così andrà davvero a vantaggio di tutti.

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