Riconoscimento facciale: AnyVision, un caso controverso

Luci e ombre su una delle aziende maggiormente impegnate nello sviluppo di tecnologie AI per sistemi di videosorveglianza.

Pubblicato il 02 Ago 2021

Luigi Mischitelli

Legal & Data Protection Specialist - Fondazione IRCCS Casa Sollievo della Sofferenza.

riconoscimento facciale AnyVision

Da quando ha fatto la sua comparsa sulla scena mondiale, la tecnologia del riconoscimento facciale si è rivelata una delle applicazioni più “conflittuali” del variegato mondo dell’intelligenza artificiale: l’uso della “computer vision”, ad esempio, finalizzata a rilevare i volti e le conseguenti identità delle persone interessate ha sollevato numerose domande sulla privacy, sulla protezione dei dati personali e sulle questioni etiche alla base dei sistemi utilizzati. Ma, d’altra parte, siamo di fronte a una tecnologia largamente adottata in una grande varietà di casi d’uso. Tra i casi d’uso abbiamo la controversa questione di AnyVision.

Il caso AnyVision

AnyVision è una startup israeliana che ha recentemente raccolto ben 235 milioni di dollari di finanziamenti dal SoftBank Vision Fund 2 e dalla società Eldridge, ha adottato alcune tecniche che si basano sull’intelligenza artificiale per identificare le persone a partire dai loro volti, il tutto con il supporto di correlate tecnologie come il controllo di massa della temperatura corporea. AnyVision ha affermato che il finanziamento milionario sarà impiegato per continuare a sviluppare i suoi sistemi, puntando in particolare al miglioramento dei suoi dispositivi di Edge Computing, tra i quali spiccano le smart camera, le body camera e i chip che amplificano le prestazioni e la velocità dei suoi sistemi e dei suoi dispositivi.

I sistemi creati da AnyVision sono utilizzati anche nel campo della videosorveglianza e, in generale, in tutti quegli scenari in cui un ente o un governo decida di monitorare le folle e controllarle, ad esempio per tenere traccia dei numeri (es. statistica), per analizzare i tempi di permanenza nei centri commerciali o per rilevare e segnalare comportamenti illegali o pericolosi. Le innovazioni di AnyVision nel campo dell’intelligenza artificiale “associata” al riconoscimento facciale hanno contribuito a trasformare le telecamere di videosorveglianza da strumenti “passivi” in sistemi di sicurezza “proattivi”, permettendo alle organizzazioni interessate di avere una visione più olistica delle minacce da affrontare. L’idea alla base della piattaforma “Access Point AI” di AnyVision riguarda – a detta dell’azienda israeliana – la protezione delle persone, dei luoghi nonché della riservatezza degli individui, riducendo contemporaneamente i costi, la potenza e la complessità operativa dei sistemi utilizzati.

riconoscimento facciale AnyVision

Tornello con riconoscimento facciale AnyVision

AnyVision e Microsoft per il riconoscimento facciale

La startup di Holon, vicino Tel Aviv, è stata oggetto di un rapporto del 2019 che sosteneva come la sua tecnologia venisse utilizzata “silenziosamente” dal governo israeliano per eseguire la sorveglianza sui palestinesi in Cisgiordania. L’azienda israeliana negò immediatamente tale coinvolgimento, cosa che però non le risparmiò l’onta che macchiò la sua reputazione, andando a coinvolgere anche il campo del riconoscimento facciale. Questo avvenimento portò infatti Microsoft, che aveva precedentemente investito in AnyVision, ad eseguire una revisione completa dell’investimento nonché della sua posizione “generale” sugli investimenti nel campo del riconoscimento facciale. Alla fine, Microsoft cedette la sua partecipazione societaria e si impegnò a non investire in ulteriori tecnologie come questa. Da allora, AnyVision ha lavorato duramente per cambiare sé stessa, convertendosi in un giocatore “etico” di questa “partita”, prendendo atto che c’è ancora molto lavoro da fare nel grande mercato del riconoscimento facciale.

Ma le polemiche hanno continuato a interessare l’azienda anche nei mesi a venire. L’ultimo interesse del mondo giornalistico sull’azienda israeliana riguarda un rapporto dell’agenzia Reuters dello scorso aprile 2021. L’agenzia di stampa britannica analizzò tutte le aziende che stavano utilizzando la tecnologia di AnyVision, da ospedali come il Cedars Sinai di Los Angeles a grandi rivenditori come Macy’s, nonché a giganti dell’energia come BP. Secondo Reuters, AnyVision non avrebbe solo grandi clienti, ma anche una grande connessione con il mondo della politica. Reuters, ad esempio, scoprì che la portavoce del presidente USA Biden, Jen Psaki, una volta servì come consulente di comunicazione per la startup israeliana.

Successivamente, un rapporto pubblicato qualche settimana fa sul The Markup[1], ha setacciato vari documenti pubblici per AnyVision, tra cui una guida utente del 2019, che ha anche dipinto un quadro piuttosto “grigio” circa la quantità di informazioni che la società israeliana può raccogliere. Ad esempio, un pilot e il successivo rapporto che ne derivò, coinvolse il monitoraggio di diversi bambini in un distretto scolastico in Texas. In questa occasione AnyVision raccolse cinquemila foto di studenti ed eseguì più di 164mila rilevamenti in soli sette giorni.

Ci sono altri casi però, in cui la tecnologia di AnyVision potrebbe essere ritenuta utile e necessaria. La sua capacità di rilevare la temperatura corporea “tra la massa” nonché di identificare chi può essere stato in contatto con persone in possesso di un’alta temperatura corporea, potrebbe risultare fondamentale nello scovare quei casi di positività al Covid-19 più difficili da individuare, aiutando a contenere il virus in eventi di massa e fornendo una garanzia importante per tutti quegli eventi che devono andare avanti (evitando anche casi di lockdown mirati).

E per essere completamente chiari, AnyVision non è l’unica azienda che costruisce e distribuisce questa tecnologia, né l’unica che viene esaminata dalle diverse redazioni. Un’altra società, la famosissima azienda statunitense Clearview AI, che è utilizzata da migliaia di governi e di forze dell’ordine lungo tutto il pianeta, all’inizio di quest’anno è stata considerata “illegale” dal Privacy Commissioner of Canada[2].

Conclusioni

In effetti, sembra che la storia non sia completa, sia in termini di come queste tecnologie si svilupperanno, come saranno utilizzate, e come il pubblico le vedrà. Per ora, la trazione che AnyVision ha avuto, nonostante le controversie e le questioni etiche, sembra aver influenzato SoftBank. Il mercato del riconoscimento facciale è sì ancora nascente, ma ha comunque un grande potenziale di sviluppo nel mondo occidentale. Abbiamo assistito al potere trasformativo dell’intelligenza artificiale, della biometria e dell’Edge Computing in altre categorie ed è possibile pensare che AnyVision sia in una posizione unica per ridefinire l’analisi degli ambienti fisici in numerose realtà aziendali.[3]

Video: AnyVision

Note

  1. This Manual for a Popular Facial Recognition Tool Shows Just How Much the Software Tracks People. The Markup. https://themarkup.org/privacy/2021/07/06/this-manual-for-a-popular-facial-recognition-tool-shows-just-how-much-the-software-tracks-people
  2. Clearview AI’s Facial Recognition App Called Illegal in Canada. The New York Times.
  3. AnyVision, the controversial facial recognition startup, has raised $235M led by SoftBank and Eldridge. TechCrunch. https://techcrunch.com/2021/07/07/anyvision-the-controversial-facial-recognition-startup-has-raised-235m-led-by-softbank-and-eldridge/

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