NetApp guarda a Intelligenza Artificiale e Machine Learning: nel mirino ci sono i Data Visionary

Abbandonata la definizione (riduttiva) di storage vendor, NetApp negli ultimi due anni ha cambiato pelle e punta al presidio completo della filiera del dato, in ottica edge-to-core-to-cloud. Nel suo portafoglio c’è lo storage Flash, l’iperconvergenza e, negli ultimi mesi, anche le soluzioni che sostengono le applicazioni di Intelligenza Artificiale e Machine Learning

Pubblicato il 06 Giu 2018

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Abbandonata la definizione (riduttiva) di storage vendor, NetApp negli ultimi due anni ha cambiato pelle e punta al presidio completo della filiera del dato, in ottica edge-to-core-to-cloud. Nel suo portafoglio c’è lo storage Flash, l’iperconvergenza e, negli ultimi mesi, anche le soluzioni che sostengono le applicazioni di Intelligenza Artificiale e Machine Learning

NetApp amplia l’offerta di soluzioni in grado di sostenere le nuove applicazioni di Intelligenza Artificiale e Machine Learning e punta dritto a quelli che chiama Data Visionary. La società californiana ha cambiato pelle circa 2 anni fa: da vendor di sistemi storage, infatti, si è votata in modo sempre più netto al Data Management. Nell’era della data monetization, delle edge analytics e del cloud, che sostiene i nuovi approcci di Machine Learning e AI in modo efficace ed economico, il focus si sposta sui professionisti della gestione del dato: i data scientist e gli esperti di analytics.

Dopo un periodo piuttosto turbolento, due anni fa NetApp ha invertito la rotta strategica, sotto la guida del nuovo CEO, George Kurian. L’idea, oggi, è di offrire soluzioni integrate di Data Management lungo tutta la filiera del dato, grazie a un’architettura edge-to-core-to-cloud: dal data center alla periferia della rete aziendale, laddove i dati spesso si generano, fino alla nuvola. Nel mirino ci sono i Data Visionary, le persone che in azienda utilizzano le tecnologie di ultima generazione per risolvere le necessità di business in modo rapido ed economico, accelerando i percorsi di trasformazione digitale.

NetApp e il cloud

Marco Pozzoni, Country Sales Director di NetApp Italia
Marco Pozzoni, Country Sales Director di NetApp Italia

Un’offerta “tripolare” quella della NetApp di oggi. Da un lato l’universo storage, con una forte focalizzazione sulle tecnologie Flash. A questa componente d’offerta più tradizionale si è aggiunta circa un anno e mezzo fa anche quella legata all’iperconvergenza. NetApp mette a disposizione delle organizzazioni soluzioni ultracompatte e pronte all’uso per un cloud “fatto in casa”, di rapida implementazione. L’obiettivo dichiarato dal Country Sales Director di NetApp Italia, Marco Pozzoni, è quello di scalare rapidamente, arrivando a «guadagnare la terza posizione sul mercato, già entro la metà del prossimo anno». La terza categoria di offerta è quella che si rivolge alle nuove applicazioni di Intelligenza Artificiale e Machine Learning, che sfrutta i protocolli più innovativi per rendere lo storage NetApp adatto a sostenere le analisi complesse e l’autoapprendimento. A questo proposito, all’inizio di maggio è stata annunciata una nuova partnership strategica per Google Cloud (che si aggiunge a quelle già attive su Amazon Web Services e Microsoft Azure). L’intesa va nella direzione di supportare al meglio le organizzazioni che utilizzano il cloud come infrastruttura privilegiata per le analytics e l’Intelligenza Artificiale, garantendo un’integrazione fluida tra on premise e nuvola, tra cloud privato e pubblico. «Le aziende che vogliono sperimentare AI e Machine Learning potranno spostare i dati in modalità fluida dai data center on premise al cloud e da AWS a Google o Azure», spiega il manager.

 

Lo storage ottimizzato per le applicazioni di AI

Roberto Patano, Senior Manager Solutions Engineering di NetApp Italia
Roberto Patano, Senior Manager Solutions Engineering di NetApp Italia

Le applicazioni di Intelligenza Artificiale richiedono che l’infrastruttura storage sottostante sia in grado di garantire il massimo throughput (quindi la massima velocità di trasmissione dati) a fronte di una bassa latenza. «Le ultime soluzioni NetApp Cloud Volumes AFF A800 assicurano una latenza costante al di sotto dei 200 millisecondi – spiega Roberto Patano, Senior Manager Solutions Engineering di NetApp Italia –. Questo permette di realizzare soluzioni di Deep Learning direttamente nel cloud. È possibile mantenere on premise i dati e spostarne una parte nella nuvola per implementare servizi basati sull’Intelligenza Artificiale sfruttando i benefici dello storage a oggetti, che è la tecnologia ideale per questo tipo di applicazioni». NetApp Cloud Volumes supporta diversi protocolli di accesso ai file multipli, come NFS (Network File System) e CIFS (Common Internet File System), e integra funzionalità che permettono agli utenti di gestire in modo più facile e sicuro i propri dati garantendo, al contempo, le migliori performance. Il tutto nell’ambito di un’offerta “as a service” scalabile e granulare.

Come garantire un Data Management intelligente

«Oggi parliamo di Exabyte, Zettabyte e Yottabyte di dati – conclude Pozzoni –. In futuro ci saranno i Brontobyte e i Geobyte. Le applicazioni ad alta densità di calcolo, come AI e High Performance Computing, non possono prescindere dal cloud. Ma servono anche strumenti che migliorino le attività di ingestion, quindi la raccolta dei dati dalle diverse fonti e il loro trasferimento al data center per le successive rielaborazioni e lo storage. Serve un approccio completo di Data Management intelligente. E NetApp, con le sue soluzioni Data Fabric, lo può garantire». Data Fabric è un insieme di servizi che migliora la visibilità, l’accesso e il controllo sui dati garantendo prestazioni storage adeguate alle applicazioni di Artificial Intelligence. Prestazioni che la società punta a migliorare anche grazie alla partnership con Nvidia, che combina la tecnologia DGX con lo storage proprietario per offrire un’architettura ottimizzata in ottica Deep Learning.

Applicazioni, quelle di Intelligenza Artificiale, in cui NetApp crede e che utilizza già al suo interno: il virtual assistant ELIO combina la tecnologia storage proprietaria in abbinamento alle funzionalità cognitive di IBM Watson per ridurre drasticamente i tempi di risoluzione dei problemi tecnici dei clienti.

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