Ingegnerizzare e addestrare modelli generativi di grandi dimensioni richiede notevoli risorse di calcolo, che solo le big company possono permettersi. Alcune di queste società, dichiarando di voler rendere l’AI più democratica, hanno condiviso il codice sorgente dei loro modelli, secondo il cosiddetto open source. Se però si esamina più da vicino la situazione, sembra che il vero scopo di molte di queste release pubbliche non sia la democratizzazione dell’AI, ma l’utilizzo di questi rilasci come leva per la vendita dei propri servizi.
CONNESSIONI SINTETICHE
Open source: ma l’AI non è sempre democratica
Diversi modelli di intelligenza artificiale vengono distribuiti dai grandi laboratori di ricerca con licenza open source. Tuttavia, da un’analisi approfondita emerge che sono pochi i casi in cui il modello rilasciato aderisce davvero all’ideologia “open”
CEO e Founder Promezio Engineering

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