Realtà virtuale, come applicarla in azienda: best practice e nuove opportunità di business

Finora la VR si è dimostrata essere un potente strumento di marketing e un modo aggiuntivo per il cliente per entrare in contatto con una azienda. In futuro potrebbe diventare una fonte di informazioni molto utile sul comportamento dei clienti

Pubblicato il 03 Giu 2022

Maila Ditroia

Digital Marketing & Communication Specialist Nexid

Luciano Palladino

Mixed Reality Developer Nexid

realtàVirtuale

La realtà virtuale sta entrando a far parte della nostra quotidianità in misura sempre maggiore. Se fino a pochi anni fa l’idea di essere catapultati in terre lontane soltanto indossando un visore sembrava quasi fantascienza, ora questa possibilità esiste ed è alla portata di tutti.

La realtà virtuale, di cui il metaverso costituisce un’applicazione, offre ad aziende di molteplici settori la possibilità di ripensare il modo con cui propongono il loro business e le dinamiche di interazione con i clienti. Fino ad oggi, la VR si è dimostrata essere un potente strumento di marketing e un’opportunità in più per il cliente per entrare in contatto con una determinata azienda. In futuro, è probabile che diventerà una fonte di informazioni straordinariamente utile sul comportamento dei clienti.

Quali sono i principali ambiti di applicazione della realtà virtuale nel business? Quali le prospettive per il futuro? Il presente articolo propone una visione chiara ed esaustiva di tutti gli ultimi sviluppi della VR e fornisce esempi rilevanti di aziende che stanno rivoluzionando o ripensando il loro business grazie all’utilizzo della tecnologia. La strada da percorrere è ovviamente ancora lunga, ma le premesse sono senz’altro favorevoli.

realtà virtuale

La realtà virtuale: cos’è e quali sono le differenze con realtà aumentata e metaverso

La realtà virtuale o VR (virtual reality) ambisce a creare ambienti virtuali attraverso la tecnologia. In termini tecnici, la VR si riferisce a un ambiente tridimensionale generato dai computer, in cui è possibile immergersi e interagire. Gli utenti accedono a specifiche esperienze di realtà virtuale utilizzando speciali visori e occhiali associati al sistema che esegue i programmi. I dispositivi specializzati aiutano a rendere le esperienze più autentiche e immersive, grazie ad elementi sensoriali del mondo reale.

Quando si parla di realtà virtuale, non si può fare a meno di menzionare anche la realtà aumentata (Augmented Reality) e il più recente metaverso. Quali sono le differenze? In termini semplici, nella realtà aumentata – come nella virtual reality – sono presenti elementi costruiti interamente per mezzo della tecnologia. Vi è, tuttavia, una differenza sostanziale: mentre nella virtual reality siamo circondati solo da paesaggi, oggetti, personaggi… completamente “finti”, nell’augmented reality siamo in grado di identificare anche gli elementi reali che ci circondano. In entrambi mondi esistiamo noi in quanto persone, e interagiamo con elementi virtuali. Gli approcci e le applicazioni possono essere in parte comuni ma, scendendo nel dettaglio, le tecnologie sottostanti sono diverse.

Immaginiamo di indossare un visore per fare esercizio fisico da casa: scegliendo l’opzione “realtà virtuale”, ci sembrerà di essere realmente in una palestra, i cui confini sono delineati semplicemente da una linea viola luminosa oltre la quale non possiamo muoverci. Optando per la realtà aumentata, invece, ci muoveremo all’interno della nostra stanza reale, ma saranno presenti elementi come, ad esempio, la schermata che indica il battito cardiaco e i chilometri percorsi, che arricchiranno la realtà, consentendo di svolgere diverse azioni e di avere a disposizione una serie di dati e informazioni.

Cosa contraddistingue, invece, la realtà virtuale dal metaverso?

Il metaverso può, in generale, essere definito come un’applicazione della realtà virtuale. Si tratta di una “nuova e migliorata versione di Internet”, un mondo virtuale aperto, condiviso e persistente all’interno del quale le persone, rappresentate da un avatar, possono interagire tra loro, compiere azioni e effettuare acquisti. Ad oggi esiste una nozione molto chiara di realtà virtuale, mentre il metaverso è ancora in una fase embrionale e in via di definizione. A detta di molti, il metaverso potrà essere considerato come una versione aumentata del web nella sua totalità, attraverso un vero e proprio mondo virtuale attivo 24h su 24.

metaverso Meta

Un’opportunità per il business del futuro: da YouTube a Disney Movies

La realtà virtuale costituisce un’enorme opportunità per le aziende per ripensare il loro business e proporre nuovi modi di interfacciarsi con il cliente. Pensiamo, banalmente, a come potrebbe cambiare il modo di acquistare un abito con esperienze di vendita al dettaglio in VR: grazie alla scansione del corpo, saremo in grado di provare i vestiti nel mondo virtuale e capire come ci starebbero senza spostarci da casa. Quali potrebbero essere i vantaggi? Velocità e sostenibilità, solo per citarne alcuni. Tra le aziende che si stanno approcciando a tale modalità, citiamo il rivenditore ASOS, che ha di recente investito nella società di sviluppo software Trillenium.

Comodità ed efficienza a parte, non è da sottovalutare l’influenza che il marketing può avere nei confronti della sfera psicologica delle persone, le quali, a parità di business, saranno più inclini a optare per l’azienda più all’avanguardia. Visto da una prospettiva opposta, la virtual reality renderà ancora più precisa e massiva la raccolta di dati, i quali serviranno, sempre sotto un’ottica marketing, di indirizzare prodotti e servizi agli utenti in maniera ancora più accurata.

Business, gaming, intrattenimento e turismo

Tra i settori che hanno già applicato e consolidato la realtà virtuale nel loro business, gaming e intrattenimento sono quelli che hanno senz’altro effettuato il maggior numero di sperimentazioni. Youtube, ad esempio, ha al suo interno la sezione YouTube VR, la quale contiene centinaia di video in Realtà Virtuale seguiti da oltre 3 milioni di utenti. La connessione emotiva è senz’altro superiore rispetto ai classici video che guardiamo quotidianamente nelle varie piattaforme.

Sempre restando nel mondo dell’intrattenimento, la Disney, con Disney Movies VR, porta l’utente agli eventi sul tappeto rosso e a un’intervista con il cast di “Il libro della giungla“. Il risultato è quello di un’esperienza senza precedenti, che regala emozioni pari (o quasi) a quelle che si avrebbero stando a contatto con i propri beniamini. Con riferimento al gaming, i videogiochi che utilizzano la virtual reality per garantire esperienze immersive sono di generi disparati, dal fantasy allo sport.

Per concludere l’excursus sulle principali applicazioni della VR al business, citiamo il settore del turismo, il quale sta ancora facendo i conti con gli ingenti danni economici causati dal Covid. Uno dei business più in voga del momento è VR Expeditions 2.0, un sito web che consente di organizzare gite virtuali entusiasmanti con il proprio visore… comodamente da casa!

Settore sanitario

Le premesse sono ottime anche per l’applicazione della realtà virtuale nel settore sanitario, per il quale si prevede una crescita del 35% entro il 2025, quando il mercato della VR nell’healthcare raggiungerà il valore di 10,82 miliardi di dollari (complessivamente si stima che, entro quell’anno, il mercato totale della realtà virtuale raggiungerà un valore di 80 miliardi di dollari).

Citando uno degli sviluppi più recenti, lo scorso novembre è stata approvata la prescrizione di EaseVRx per il trattamento della riduzione del dolore negli adulti. Il sistema utilizza principi comportamentali come rilassamento profondo, spostamento dell’attenzione e altri, per aiutare a ridurre il dolore cronico. La realtà virtuale è stata persino utilizzata come sollievo dal dolore per le ustioni.

Gli operatori sanitari, inoltre, possono utilizzare la realtà virtuale per prepararsi meglio per essere in sala operatoria e per effettuare terapie per il trattamento di problemi di salute mentale. Queste sono soltanto alcune delle molteplici applicazioni che la VR può avere, e molte altre arriveranno nei prossimi anni.

Automotive

Passando all’ambito dell’automotive, la realtà virtuale consente di sperimentare facilmente l’aspetto e la costruzione di un veicolo prima di commissionare costosi prototipi. Aziende come BMW e Jaguar Land Rover utilizzano la VR da anni per tenere le prime revisioni di progettazione con il fine verificare il design visivo e l’oscuramento degli oggetti del veicolo, il tutto prima che siano stati spesi soldi per la produzione fisica delle parti.

Jaguar Land Rover Virtual Centre

Il futuro della virtual reality, come già preannunciato, si prospetta roseo e ricco di opportunità. Notizie di nuove aziende che decidono di cimentarsi nel mondo della VR sono quasi all’ordine del giorno, e il valore di mercato è in costante crescita. Una delle ultime ciliegine sulla torta? Apple, il colosso statunitense nella produzione e vendita di smartphone, pc e tablet, ha di recente annunciato il suo sbarco nella Mixed Reality (VR e AR), con la produzione di una nuova linea di visori (tuttavia i dettagli trapelati sono ancora pochi). Il lancio è previsto per il 2023. Quali saranno i prossimi sviluppi?

L’altra faccia della medaglia: motion sickness

La realtà virtuale è in grado – e lo sarà in misura sempre maggiore nei prossimi anni – di plasmare completamente le nostre abitudini di acquisto, di interazione e, più in generale, di vivere la quotidianità. Proviamo soltanto a immaginare come sarebbe lavorare indossando un visore che ci catapulta in un istante in ufficio, insieme ad altre persone (ognuno è a casa propria, ma l’illusione è quella di essere tutti nella stessa stanza) e lavorare con tanti monitor virtuale che mostrano immediatamente tutte le informazioni che desideriamo.

Oggi tutto ciò sembra quasi surreale, tuttavia per molti studiosi e scienziati la “nuova realtà” è più vicina di quanto si possa immaginare. Ecco perché, oltre ad analizzare tutti i benefici legati al real time, all’efficienza e alla comodità, ci si sta interrogando sui possibili rischi. La motion sickness è il malessere dato dal movimento, e si può manifestare attraverso molteplici sintomi come nausea e mal di testa. Esperti di VR, per minimizzare l’impatto della motion sickness, stanno sperimentando possibili soluzioni, tra cui il cosiddetto effetto “vignette”, il quale consiste nel sovrapporre all’immagine un bordo scuro che si sfuma verso il centro. In tal modo si andrebbe a ridurre la sensazione di frastornamento dato dalla ridotta percezione della realtà.

Come per tutte le tecnologie, anche per la virtual reality, alla pluralità di vantaggi sono associati i relativi rischi. Ciò che è certo è che, in un mondo sempre più virtuale e interconnesso, la necessità di garantire un equilibrio diventa sempre più impellente.

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