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Process automation: la utilizza il 42% delle grandi aziende. L’AI solo per il 15%



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Secondo l’Osservatorio Intelligent Business Process Automation del Politecnico di Milano. Censite 501 aziende che in vent’anni anni hanno raccolto 15 miliardi di dollari, l’82% tra il 2018 e il 2022. L’Artificial intelligence si può applicare in tutte le fasi di gestione e automazione dei processi aziendali, ma gran parte del potenziale è ancora inespresso

Pubblicato il 5 mar 2024



Business process automation

La ricerca inaugurale dell’Osservatorio Intelligent Business Process Automation della School of Management del Politecnico di Milano, presentata il 5 marzo, ha rivelato che il 42% delle grandi aziende italiane adotta l’automazione dei processi. Tuttavia, solo il 15% ha intrapreso progetti di automazione intelligente dei processi che integrano metodi “tradizionali” con funzionalità di intelligenza artificiale (AI). Questa percentuale sale al 34% se si considerano solo le aziende più grandi (con oltre 1000 dipendenti), ma scende al 10% per le aziende di dimensioni medie (250-999 dipendenti).

Molti progetti di AI sono ancora in fase sperimentale

Nonostante il fatto che il 61% delle grandi aziende abbia avviato almeno un progetto sperimentale di AI, la maggior parte dei progetti di AI in Italia sono orientati alla costruzione di sistemi decisionali piuttosto che all’automazione. Inoltre, molti progetti di AI sono ancora in fase sperimentale e non sono completamente integrati nei processi aziendali. Tra le aziende che hanno già sperimentato l’Intelligent Automation, i settori più coinvolti sono quelli dell’amministrazione, finanza e controllo, seguiti da operazioni, vendite e servizio clienti. Solo il 15% delle grandi aziende italiane ha avviato un processo per formalizzare la propria competenza allo scopo di renderla accessibile ai sistemi automatici supportati dall’AI.

La ricerca ha esaminato 501 aziende attive a livello internazionale nel campo della Process Automation che hanno ricevuto almeno un finanziamento negli ultimi 20 anni. Queste aziende hanno raccolto un totale di 15 miliardi di dollari, l’82% dei quali tra il 2018 e il 2022. Questi dati indicano l’emergere di un nuovo settore nell’offerta software, la Robotic Process Automation, oggi dominato da specifiche realtà che sono diventate lo standard del settore.

“L’automazione dei processi di business non è certo una tematica nuova, ma da circa dieci anni l’avvento delle soluzioni di Robotic Process Automation e la disponibilità di ambienti di sviluppo low-code hanno portato a una vera e propria rivoluzione nel mercato – spiega Giovanni Miragliotta, Responsabile Scientifico dell’Osservatorio -. Di recente, le crescenti capacità dell’Artificial Intelligence lasciano presagire una nuova ondata di cambiamento, di cui al momento si vedono soltanto i primi segnali. Tuttavia, alcune barriere frenano l’adozione delle organizzazioni. Lavorare all’automazione dei processi significa intraprendere un percorso su diversi fronti, dall’integrazione di dati e tecnologie fino alla gestione di resistenze interne, alla corretta gestione delle reazioni dei clienti, passando per la mappatura e analisi di processi complessi e non lineari, spesso non direttamente interpretabili da sistemi automatizzati”.

I tre livelli di adozione della process automation

In termini di adozione della process automation, è possibile distinguere tre livelli incrementali:

  • Task level (automazione di una o più attività elementari),
  • Business process (automazione coordinata di più attività elementari che compongono un processo)
  • Business process reengineering (riprogettazione del processo insieme all’introduzione dell’automazione).

L’offerta di soluzioni tecnologiche per l’automazione dei processi è ampia e variegata. L’avvento della Robotic Process Automation (RPA) ha portato a una vera rivoluzione nel mercato. Le aziende focalizzate sull’RPA e le Big Tech stanno ampliando la loro offerta con nuove funzionalità abilitate dall’AI. L’intelligenza artificiale trova applicazione in tutte le fasi di gestione e automazione dei processi aziendali. Si possono identificare cinque categorie: business process management (AI4BPM), sviluppo e funzionamento dell’automazione, interazione con l’automazione, automazione del processo, orchestrazione di più processi.

Le aree di utilizzo dell’AI

L’Artificial Intelligence trova opportunità di applicazione in tutte le fasi di gestione e automazione dei processi aziendali. È possibile identificare cinque categorie: business process management (AI4BPM), sviluppo e funzionamento dell’automazione, interazione con l’automazione, automazione del processo, orchestrazione di più processi.

L’AI4BPM, prevede l’utilizzo dell’Artificial Intelligence a supporto dell’analisi e modellazione del processo. L’AI può essere utilizzata per comprendere e anticipare colli di bottiglia e inefficienze nei processi, può supportare la ricostruzione del processo end-to-end, e può fornire suggerimenti di esecuzione del processo.

L’AI per lo sviluppo e il funzionamento dell’automazione si può muovere all’interno di due ambiti: disegno e sviluppo dell’automazione e orchestrazione e manutenzione dell’automazione.

AI per l’interazione con l’automazione, prevede l’utilizzo dell’Artificial Intelligence per costruire nuove modalità di interagire con i sistemi di process automation.

Nell’automazione del processo, l’AI allarga le opportunità di automazione rendendo possibile l’automazione a partire da dati in input non strutturati o rendendo dinamiche e predittive le logiche decisionali. L’AI per l’orchestrazione di più processi, prevede l’inserimento di funzionalità intelligenti per coordinare e attivare, in serie o in sequenza, processi differenti connessi tra loro.

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