Intelligenza artificiale, visione artificiale e Industria 4.0: ecco cosa serve all’Italia per crescere e innovare

Opto Engineering prosegue la sua corsa all’innovazione portando l’intelligenza artificiale e la visione artificiale nel mondo del Food

Pubblicato il 04 Ott 2017

Machine Vision

Opto Engineering ha riunito a Mantova il mondo della Machine Vision (e non solo) per parlare di crescita e innovazione dell’impresa e dell’industria italiane: il 2017 è un anno positivo che segna un passo in avanti importante per la Machine Vision ma servono formazione, cultura imprenditoriale e certezza normativa e fiscale per accelerare l’innovazione e la crescita. E intanto Opto Engineering prosegue la sua corsa all’innovazione portando l’intelligenza artificiale e la visione artificiale nel mondo del Food.

Visione artificiale per l’Industria 4.0

Secondo le stime di Opto Engineering il mercato della componentistica di visione artificiale in Italia nel 2017 supererà i 300 milioni di Euro, di questi solo il 22% sarà prodotto in Italia. Una stima in crescita rispetto al 2016 dove il volume d’affari consolidato è arrivato a 270 milioni e di questi solo 52 milioni di Euro, pari al 19%, prodotti in Italia.

Le stime di crescita derivano dal fatto che la visione artificiale potrebbe rappresentare l’elemento determinante delle tecnologie alla base dell’Industria 4.0 perché attraverso di essa le macchine acquisiscono la “capacità di vedere” diventando indispensabili nei processi di controllo qualità, nella ricerca e misurazione contactless degli oggetti.

Eppure, sempre secondo Opto Engineering, nell’industria italiana l’adozione di queste tecnologie è ancora limitata e, nonostante i segnali positivi di questi primi mesi 2017, il mercato domestico resta ancora molto poco dinamico.

«Industria 4.0 non vuole solo dire comprare nuovi macchinari e nuove tecnologie», è la considerazione che Luca Beltrametti, Direttore del dipartimento di Economia e ordinario di microeconomia e politica economica dell’Università di Genova, ha fatto nel corso di una tavola rotonda tenutasi qualche giorno fa a Mantova e promossa da Opto Engineering, «ma modificare modelli produttivi e organizzativi, deve cambiare la cultura industriale. Dal nostro osservatorio risulta fondamentale la formazione a tutti i livelli. È importante proseguire sulla strada degli incentivi fiscali per l’acquisto di tecnologie, ma servono anche soluzioni fiscali che incentivino lo sviluppo di aggregazioni e per la crescita delle aziende».

«Anche fare sistema è una forma di innovazione», ha aggiunto Stefano Franchi, Direttore generale di Federmeccanica. «Le piccole imprese italiane hanno una formidabile opportunità di crescere facendo rete. Ma serve formazione. La politica industriale deve sviluppare un ecosistema che favorisca l’innovazione e rivalutare la figura dell’imprenditore e questo può avvenire intervenendo sulla formazione. L’investimento sulle persone è uno dei fattori strategici della competizione globale».

«Per poter crescere sfruttando l’innovazione è necessario considerare almeno tre aspetti», è la visione espressa da Alessandro Dragonetti, Co-Managing Partner di Bernoni Grant Thornton; «il primo è quello delle procedure: senza l’adozione di protocolli precisi, scientifici e definiti non si può pensare di poter far crescere un’azienda sul mercato. Il secondo è quello della cultura manageriale e della formazione: l’Italia soffre ancora di una scarsa cultura di gestione dell’impresa, soprattutto in relazione al passaggio, spesso traumatico, dalla prima alle successive generazioni, con queste ultime che hanno spesso non completa preparazione in tema di management. Risulta altresì necessario operare un significativo sforzo in tema di formazione delle risorse umane chiamate ad operare sulle nuove tecnologie e sui relativi processi. Infine, un aspetto fondamentale è quello normativo: una legislazione frammentaria e incostante non agevola i percorsi di crescita delle imprese. Questi sono i tre aspetti da migliorare a livello strutturale e di sistema».

Chi è Opto Engineering

L’evento che a Mantova ha riunito oltre cento operatori, costruttori e integratori di sistemi il 29 e 30 per due giorni di seminari sulle tecnologie di visione e le applicazioni nell’Industria 4.0 è stato promosso da Opto Engineering, una società 100% made in Italy (con un giro d’affari di 12 milioni di Euro – realizzato per l’80% all’estero – e una cresce del 15% annuo) nata nel 2002 ed oggi è tra i principali operatori nella produzione e sviluppo di componenti e tecnologie per le applicazioni industriali della visione artificiale (ottiche telecentriche ed entocentriche, ottiche speciali, infrarosse ed UV, componenti elettronici, sistemi di illuminazione, telecamere intelligenti, soluzioni software e sistemi di visione) all’interno del quale è entrata a gamba tesa anche l’Intelligenza Artificiale (oggi Opto Engineering è considerata una realtà pioniera nel settore dell’Intelligenza Artificiale applicata ai sistemi di visione in ambito Food).

Opto Engineering opera come partner (fornitore di componentistica) delle aziende che realizzano sistemi di imaging ed è leader nel mondo nella produzione di obiettivi telecentrici, ovvero ottiche di precisione che garantiscono altissimi livelli di accuratezza nella misurazione dimensionale contactless. Per alcuni prodotti di questa gamma è anche l’unico produttore al mondo, come nel caso della cosiddetta ottica CORE, una lente telecentrica coperta da brevetto internazionale molto utilizzata nei processi di controllo della qualità nella produzione degli smartphone.

ALBERT: l’intelligenza artificiale Made in Italy entra nel mondo del Food

La sfida di Opto Engineering dopo quindici anni di attività è il lancio sul mercato italiano ed estero dei primi sistemi di visione ad Intelligenza Artificiale standardizzati, l’ultima frontiera della tecnologia per l’Imaging che combina la componente tecnologica hardware con quella software e pone l’Intelligenza Artificiale alla base dei processi di controllo qualità.

Il progetto si chiama ALBERT ed è destinato al mondo della produzione alimentare, un settore che dispone solo parzialmente delle tecnologie necessarie a garantire il controllo di qualità durante il processo, a causa della natura stessa del cibo e della sua naturale variabilità. Ad oggi, solo l’Intelligenza Artificiale è in grado di colmare questo vuoto, in un settore produttivo gigantesco e che necessita sempre più di qualità e sicurezza dei propri prodotti. Le linee di produzione del Food potenzialmente servibili da ALBERT sono più di diecimila solo in Italia ed almeno duecentomila in tutto il mondo.

«Siamo condannati a crescere ed eccellere in quello che facciamo», è l’ironica provocazione lanciata da Claudio Sedazzari, fondatore e presidente di Opto Engineering, durante l’evento di Mantova. «La nostra è la prima realtà in Italia ad applicare l’intelligenza artificiale alla Machine Vision. Un risultato possibile perché puntiamo a fare sempre meglio, facciamo sistema con altre aziende e sappiamo che l’innovazione è fatta dalle persone prima ancora che dalle tecnologie. L’impresa in Italia deve crescere: fermarsi, prima o poi vuol dire scomparire, oppure vendere ad un colosso straniero, disperdendo tutte le eccellenze e i talenti tipicamente italiani».

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