VMware acquisisce Bitfusion. Così supporterà workload di intelligenza artificiale e machine learning

Pubblicato il 01 Ago 2019

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Dopo aver acquisito il fornitore di gestione dei dispositivi remoti AetherPal, il pacchetto di applicazioni Bitnami e l’avvio delle procedure per l’acquisizione del fornitore di applicazioni multi cloud Avi Networks, il mese scorso, Bitfusion segna la quarta acquisizione di VMware quest’anno. Obiettivo, estendere la virtualizzazione degli acceleratori hardware (come le GPU) per supportare carichi legati a soluzioni e processi di intelligenza artificiale e machine learning.

Bitfusion è pioniera nella virtualizzazione di dispositivi con accelerazione hardware con un forte focus sulla tecnologia GPU, offre una piattaforma software che disaccoppia le risorse di calcolo dai servizi a cui sono collegate e le condivide attraverso una rete, sia in locale che in un ambiente cloud ibrido.

PERCHE’ VMWARE INTENDE ACQUISIRE BITFUSION

L’acquisizione di BitFusion rafforzerà la strategia di VMware di supportare carichi di lavoro basati su AI e ML condividendo la capacità della GPU attraverso l’infrastruttura virtualizzata come un “pool di risorse accessibili in rete” anziché isolare le risorse su un server.

Tuttavia, mentre Bitfusion si concentra fortemente sulle GPU virtualizzate, VMware ha affermato che la piattaforma può estendersi anche per supportare FPGA (array di gate programmabili sul campo) e ASIC (circuiti integrati specifici dell’applicazione), ed è in questa direzione che il colosso americano intende andare.

Una volta completata l’acquisizione, VMware prevede di integrare Bitfusion nella sua piattaforma di virtualizzazione del server vSphere.

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