Alimentate dall’intelligenza artificiale generativa, le minacce digitali si sono fatte più rapide, pervasive e sofisticate. Secondo il report Cyber Signals di Microsoft, tra aprile 2024 e aprile 2025 sono stati bloccati oltre 4 miliardi di dollari in frodi digitali e 1,6 milioni di tentativi di registrazione bot ogni ora.
Criminali sempre più organizzati sfruttano tecnologie AI per costruire identità digitali credibili, creare siti e-commerce falsi con recensioni artefatte, lanciare campagne di phishing personalizzate, e persino costruire chatbot ingannevoli. La cybersicurezza entra così in una nuova era, dove anche l’AI è un’arma a doppio taglio.
Indice degli argomenti:
Il volto oscuro dell’AI: nuove tattiche, vecchie intenzioni
“L’AI è ancora in una fase iniziale, ma è solo una questione di tempo prima che gli attackers trovino il modo per sfruttarla su larga scala”, afferma Sherrod DeGrippo, director of threat intelligence strategy di Microsoft. “Al momento, la stanno utilizzando in un modo analogo al nostro: come uno strumento di produttività per rendere i loro attacchi più efficaci”.
Phishing di qualità superiore, deepfake usati per social engineering, codice malevolo generato automaticamente: anche se non sono ancora emerse tecniche d’attacco completamente nuove basate solo sull’AI, i segnali di un’intensa fase di sperimentazione sono già presenti.
Numeri in crescita: più attacchi, più attori, più velocità
Il Microsoft Digital Defense Report 2024 (MDDR) fotografa un’escalation inarrestabile. Gli attacchi sponsorizzati da stati-nazione sono aumentati del 53%, le operazioni ransomware sono sempre più complesse, e gli attacchi alle password hanno toccato quota 7.000 al secondo, contro i 4.000 del 2023.
Microsoft oggi monitora oltre 1.500 gruppi di threat actor, in netto aumento rispetto ai 300 dell’anno precedente. In questo contesto, l’AI è sia minaccia sia scudo. Il 70% delle campagne di phishing utilizza avanzate tecniche di ingegneria sociale: serve una difesa che sia altrettanto intelligente.
Shadow AI: quando l’innovazione sfugge di mano
Un ulteriore elemento critico emerge dal Microsoft Work Trend Index 2024: il 78% dei lavoratori utilizza strumenti di AI senza coinvolgere i team IT. Questo fenomeno, definito shadow AI, aumenta esponenzialmente la superficie d’attacco, rendendo più complesso il compito della cybersecurity aziendale.
Proteggere senza bloccare l’innovazione è la nuova sfida. “Questa è la base del nostro approccio actor-centric”, spiega ancora DeGrippo, facendo riferimento a una sicurezza basata sulla comprensione dei comportamenti malevoli prima che si trasformino in incidenti.

La risposta di Microsoft per la sicurezza: la Secure Future Initiative
Nel novembre 2023, Microsoft ha lanciato la Secure Future Initiative (SFI), un programma strategico che coinvolge oltre 34mila ingegneri e mira a rafforzare la sicurezza dei prodotti e servizi digitali. Tre i principi fondanti: sicurezza by design, protezioni predefinite e monitoraggio continuo.
Tra i risultati principali: la rimozione di milioni di tenant inattivi, l’integrazione dei log di sicurezza nel 99% delle risorse di rete, la riduzione del tempo di risposta alle vulnerabilità critiche, e il potenziamento degli strumenti come Microsoft Entra ID.
“La sicurezza non è più una scelta, è un imperativo strategico”, sottolinea Tamara Zancan, direttrice cybersecurity, compliance e identity di Microsoft. “Con SFI stiamo facendo un passo decisivo verso un futuro digitale sicuro e resiliente”.
Security Copilot: l’AI al servizio della difesa
Per affrontare minacce sempre più rapide e complesse, Microsoft ha introdotto Security Copilot, un sistema AI pensato per i team di sicurezza. Analizza grandi volumi di dati in tempo reale, suggerisce azioni proattive e automatizza la risposta agli incidenti.
Gli agent specializzati Copilot automatizzano la gestione delle vulnerabilità e il monitoraggio delle infrastrutture, riducendo il tempo di esposizione alle minacce. Integrati nelle piattaforme Microsoft Defender e Sentinel, questi agenti combinano linguaggio naturale e automazione avanzata.
Dal chip al cloud: una strategia di protezione completa
Microsoft adotta un approccio end-to-end, che parte dall’hardware e arriva al cloud. Il processore di sicurezza Pluton, integrato nei Surface Copilot+ PC, consente firmware aggiornabili da Microsoft, autenticazione avanzata e protezione contro attacchi firmware.
Windows 11 Pro offre una base di sicurezza abilitata di default, mentre Microsoft Intune garantisce la gestione centralizzata degli endpoint, anche in ambienti ibridi. Con Windows 365, il cloud PC diventa una postazione sicura accessibile da qualunque dispositivo, riducendo i rischi e semplificando il controllo IT.
Sicurezza AI-native: Copilot, agent e governance dei dati
Copilot Chat, Microsoft 365 Copilot e gli agenti AI sono costruiti su una piattaforma sicura, che applica in modo nativo policy di sicurezza, privacy e governance. I dati sono cifrati, protetti e tracciabili anche durante l’elaborazione AI.
Le organizzazioni possono definire chi crea, usa e pubblica gli agenti, controllarne il ciclo di vita e applicare etichette di classificazione e regole di data loss prevention. Il paradigma secure by design è fondamentale: anche i tool AI più semplici integrano modelli embedded, e necessitano di protezioni contro minacce emergenti come il prompt injection.
Microsoft Purview: visibilità, controllo e conformità
La sicurezza dell’AI passa anche dalla protezione dei dati. Con Microsoft Purview, le aziende possono identificare, classificare e proteggere i dati sensibili in ambienti ibridi e multicloud. Le funzionalità di data loss prevention permettono di rispondere alle normative, mitigare i rischi e rafforzare la governance informativa.
Conclusione
La trasformazione della cybersecurity non può più prescindere dall’intelligenza artificiale. Microsoft sta delineando un nuovo standard di sicurezza digitale, dove AI, automazione e governance convergono in un ecosistema protetto, flessibile e scalabile. Nell’era delle minacce invisibili, la sicurezza dal chip al cloud non è solo una visione: è la nuova normalità.




