Negli ultimi due anni la narrativa sull’intelligenza artificiale è stata dominata dai grandi modelli linguistici: GPT-5, Claude, Gemini. Migliaia di miliardi di parametri, capacità di ragionamento, creatività sintetica, promesse di “general intelligence”. Ma la realtà che incontro ogni settimana in azienda è molto diversa: l’AI che lavora davvero non è quella che fa notizia, è quella che nessuno racconta. Quella che ogni giorno automatizza ticket, controlla contratti, genera report e ordina dati. Quella che non ragiona come un essere umano, ma funziona come un sistema produttivo.
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Small language model: la nuova architettura dell’AI enterprise
L’intelligenza artificiale che sta davvero trasformando i processi aziendali non è quella dei grandi modelli di frontiera, ma quella costruita su ecosistemi di modelli piccoli, veloci e specializzati. In Italia, dove le imprese cercano sostenibilità e controllo, questo paradigma può diventare la chiave per passare dall’adozione sperimentale all’impresa cognitiva
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