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Ecco come Lamborghini produce le sue auto unendo tradizione e nuove tecnologie



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L’azienda di Sant’Agata Bolognese, celebre nel mondo per i suoi bolidi super-sportivi di lusso, corre sulla strada della trasformazione digitale. Partendo dalla creazione di un data lake aziendale, fino allo sviluppo di sistemi AI per la predizione dei difetti nel carbonio (progetto Armonia) e l’ottimizzazione dei flussi di verniciatura (High friday)

Pubblicato il 27 ott 2025

Stefano Casini

giornalista



Lamborghini AI

Vetture molto particolari, bellissime, super-sportive di lusso. E complicate, parecchio complicate. Non solo per la qualità dei progetti, design, materiali e tecnologie. Anche per i livelli di personalizzazione e artigianalità.

I bolidi Lamborghini sono un’icona dell’automobilismo che sfreccia a duecento kilometri all’ora, e l’innovazione in azienda deve necessariamente correre altrettanto veloce. La nuova frontiera per lo storico marchio taurino di Sant’Agata Bolognese è ora la digitalizzazione spinta, l’intelligenza artificiale.

“In un contesto in cui l’azienda gestisce una supply chain mondiale molto articolata, con oltre 1.000 fornitori e circa 10mila pezzi e componenti da usare per la produzione, la digitalizzazione per noi è fondamentale per governare tutte le complessità”, ha spiegato Ranieri Niccoli, Chief manufacturing officer di Automobili Lamborghini, in occasione dell’ AI Operations Forum 2025, organizzato negli IBM Studios di Milano da Bonfiglioli Consulting. Una digitalizzazione che “non è un fine, non è lo scopo ultimo, per noi è un cammino di trasformazione”.

La lunga strada dell’innovazione

Il percorso digitale di Lamborghini ha radici lontane. I primi passi risalgono al 2011, con il cruciale e complesso passaggio dell’intera azienda al sistema gestionale SAP, sostituendo i vecchi sistemi IT e creando una piattaforma integrata che connetteva produzione, logistica, risorse umane e finanza.

Successivamente, lo sviluppo della Urus nel 2017, che ha portato al raddoppio dei volumi e delle dimensioni di produzione, ha segnato l’implementazione del MES (Manufacturing Execution System). Questo sistema ha collegato per la prima volta i vari sistemi produttivi alla fabbrica, offrendo una visione più olistica e un primo ‘cruscotto digitale’.

Il MES “è un altro strumento che si è rivelato essenziale”, rileva il Chief manufacturing officer di Lamborghini, “permettendo alla fabbrica di diventare paperless, passando da oltre 350 pagine fisiche di istruzioni per vettura a informazioni in tempo reale disponibili per gli operatori. Ad esempio, nel reparto selleria, il MES permette ai tecnici di gestire la configurazione unica dei sedili per un cliente specifico, disaccoppiando la complessità e guidando le persone verso attività a valore aggiunto”.

Il Lamborghini data lake

Dopo l’introduzione di altre tecnologie abilitanti come la computer vision, la realtà aumentata e l’IoT, l’orizzonte attuale e futuro di Lamborghini si concentra sull’intelligenza artificiale e la simulazione virtuale.

Un punto di passaggio fondamentale è stato determinare che l’AI non può apprendere in maniera efficiente per l’azienda senza una solida base dati. Per questo motivo, la creazione del Lamborghini data lake è stata la premessa essenziale per compiere i passi successivi.

Questo data lake, costruito con la tracciabilità garantita da SAP, dal MES e dalla connessione dei vari device, non si limita ai dati di produzione, ma include anche informazioni commerciali e di ricerca e sviluppo.

AI predittiva e progetto Armonia

Le prime applicazioni di AI sono state sviluppate anche attraverso iniziative interne come gli hackathon, incoraggiando idee bottom-up. Il progetto Armonia, sviluppato nello stabilimento del carbonio, è nato da un’idea vincente di un hackathon di un paio d’anni fa.

Il processo di lavorazione del carbonio è chimico e complesso, coinvolgendo materiali con specifiche caratteristiche di viscosità, resine e fibre, sottoposti poi a processi di pressione e temperatura (polimerizzazione in autoclavi e presse). La sfida principale sta nel fatto che gli eventuali difetti si manifestano solo alla fine, quando il pezzo è cotto ed estratto.

L’obiettivo di Armonia è quello di creare un algoritmo predittivo. Il sistema prende in input tutti i dati storici dei difetti, li correla con i dati di produzione e traccia i lotti di carbonio utilizzati per produrre quei pezzi. Incrociando queste informazioni, il sistema può fornire un alert preventivo, segnalando quando si stanno verificando condizioni operative (magari in alcune macchine o con specifici materiali) che storicamente hanno portato a problemi di difettosità.

lamborghini AI

Ottimizzazione della verniciatura

Un altro progetto innovativo, chiamato High friday, punta a rivoluzionare la gestione della verniciatura delle vetture, un processo che per le sue caratteristiche non è lineare, ma pieno di variabili.

Il reparto verniciatura di Lamborghini gestisce circa 400 colori diversi. La complessità varia enormemente: un colore standard come il giallo auge può richiedere 20 passaggi operativi, mentre un colore speciale o una livrea particolare (come l’arancio borealis) può richiederne 200 o 400.

Attualmente, la pianificazione giornaliera del flusso di vetture – che hanno carichi operativi completamente diversi – è gestita manualmente da persone in una control room, basandosi sulle condizioni della fabbrica in tempo reale: ad esempio, se ci sono cabine di verniciatura più piene o linee più vuote.

Il progetto High friday

High friday è progettato per automatizzare e ottimizzare questa complessa gestione. Il sistema, acquisendo tutti i vincoli produttivi, i piani di produzione futuri, le condizioni del flusso e le urgenze commerciali, potrà predire il migliore piano di produzione giornaliero possibile, ottimizzando l’uso dei vari impianti.

Parallelamente a queste applicazioni AI, l’azienda sta sviluppando anche un chatbot, utile per attività di logistica e manufacturing: è uno strumento digitale che permette agli operatori di interrogare i file e i record SAP, ottenendo rapidamente informazioni su stock giornalieri o cicli di montaggio e smontaggio della componentistica.

Governance e strategia di adozione dell’AI

L’adozione dell’AI in Lamborghini è guidata da una strategia ben definita, focalizzata sul valore tangibile. Le lesson learn in questo cammino digitale evidenziano diversi pilastri:

Governance forte: è essenziale una spinta top-down voluta dalla direzione, che garantisca uno sviluppo solido.

Engagement: necessità di coinvolgere le persone sia dal basso, per esempio attraverso gli hackathon e altre forme di partecipazione al cambiamento.

Collaborazione con i partner: Lamborghini è un’azienda che produce auto, non software. Quindi, è fondamentale dialogare con fornitori tecnologici come Amazon, SAP e Nvidia, per identificare gli strumenti più efficaci già disponibili sul mercato.

Definizione di un piano e standardizzazione: tutti i progetti devono essere raccolti, messi su una tabella di marcia e definiti in termini di priorità e standard comuni.

Valutazione di performance e risultati: ogni progetto deve portare un valore aggiunto, non si fa ricerca fine a sé stessa. Il valore deve tradursi in efficienza, maggiore velocità di applicazione dei processi o maggiore capacità di customizzazione per il cliente finale.

Prospettive future: l’AI e la supply chain

Guardando al futuro, l’integrazione dell’intelligenza artificiale con i fornitori e i partner esterni è il passo successivo previsto. La supply chain di Lamborghini è frammentata e complessa, il controllo dei fornitori è cruciale per il modello di business per questi prodotti di lusso.

“L’azienda deve essere agile e reattiva, potendo rapidamente adeguarsi ai cambiamenti della domanda senza creare stock eccessivi”, sottolinea il Chief Manufacturing Officer di Lamborghini. “L’idea di estendere tecnologie e applicazioni AI al lato forniture è nei radar, ma l’azienda vuole procedere con cautela. L’obiettivo primario è acquisire maggiore competenza e sicurezza nelle applicazioni interne”, prima di “convincere dei fornitori a seguirci su innovazioni che devono ancora essere pienamente sviluppate”.

L’integrazione dell’AI lungo la catena di fornitura è vista come una “naturale conseguenza” della digitalizzazione manifatturiera interna, un progetto che probabilmente si svilupperà nei prossimi due anni. “Lamborghini vuole essere pioniere non solo per il prodotto, ma anche per il processo produttivo”, rimarca Niccoli, “e l’intelligenza artificiale è il motore per trasformare l’artigianalità in eccellenza operativa guidata dai dati”.

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