ChatGPT sta cambiando radicalmente le modalità di lavoro. Lanciato poco più di due anni e mezzo fa, oggi è utilizzato da oltre un quarto dei lavoratori statunitensi e dal 45% di coloro che possiedono un titolo di studio post-laurea.
Si tratta solo di uno dei dati contenuti nel report su ChatGPT circa l’uso e l’impiego dei suoi modelli sul posto di lavoro, rilasciato da OpenAI, che fornisce i primi insight su come l’adozione dell’intelligenza artificiale stia prendendo forma nei contesti lavorativi.
Sviluppato con il supporto del team Economic Research di OpenAI, lo studio analizza come ChatGPT viene utilizzato in diversi settori, organizzazioni e flussi di lavoro.
Indice degli argomenti:
Le principali evidenze del report di OpenAI
Tra le principali evidenze che emergono dallo studio di OpenAI:
- Su base settimanale, circa 1 utente business su 4 fa riferimento ai dipartimenti IT; 1 su 5 lavora nell’ambito dei servizi professionali, scientifici e tecnici.
- Tra gli utenti tecnici, i principali casi d’uso includono coding, ricerca e scrittura.
- Per chi lavora in ambiti relativi a comunicazione, amministrazione e customer experience, le attività più comuni riguardano la scrittura e la generazione di testi.
Il report si basa su dati estrapolati in maniera anonima provenienti da utenti business statunitensi, utilizzando classificatori automatici di contenuti per identificare i modelli di utilizzo.
Questa analisi si aggiunge a una precedente ricerca sull’adozione di ChatGPT da parte dei consumatori, che mostrava una riduzione dei divari demografici e di genere nell’uso dell’AI, pubblicata come working paper del National Bureau of Economic Research (NBER), co-firmata dal team Economic Research di OpenAI e dall’economista di Harvard David Deming.

ChatGPT, un percorso inverso: dal personale al lavoro
A differenza delle tecnologie aziendali tradizionali, che richiedono grandi investimenti iniziali e lunghi periodi di implementazione, ChatGPT ha seguito un percorso inverso: le persone lo hanno portato dalla loro vita personale al lavoro, senza bisogno di formazione complessa.
Da novembre 2022, quando si rivolgeva a un piccolo gruppo di ricercatori, ha raggiunto oltre 700 milioni di utenti attivi settimanali. Questa adozione dal basso, guidata soprattutto dai dipendenti più giovani, ha reso l’AI uno strumento mainstream in ufficio. Le statistiche confermano questa tendenza: il 43% dei “knowledge worker” statunitensi utilizza l’AI e l’uso quotidiano è raddoppiato nell’ultimo anno.
I benefici sono tangibili: uno studio della Federal Reserve Bank di St. Louis ha rilevato che oltre la metà degli utenti risparmia più di tre ore a settimana, mentre una ricerca di Harvard ha dimostrato che i lavoratori che usano l’AI producono un lavoro di qualità superiore del 40%.
Chi utilizza ChatGPT in azienda?
L’adozione di ChatGPT non è uniforme in tutti i settori dell’economia. L’uso è fortemente correlato al livello di istruzione: lo utilizza il 45% dei lavoratori con lauree specialistiche, rispetto al 38% con una laurea triennale e al 17% con un diploma di scuola superiore o inferiore. Anche l’età gioca un ruolo chiave: i dipendenti tra i 18 e i 29 anni hanno più del doppio delle probabilità di usare ChatGPT al lavoro rispetto a quelli con più di 50 anni.
I settori che hanno abbracciato più rapidamente lo strumento sono l’Information Technology (27% degli utenti attivi settimanali), i servizi professionali, scientifici e tecnici (17%) e il manifatturiero (10%). Questi settori beneficiano delle capacità di ChatGPT nella programmazione, nell’analisi e nel supporto alla trasformazione digitale.

I settori in ritardo e il caso della sanità
Altri settori, come il commercio al dettaglio, l’edilizia, i trasporti e il commercio all’ingrosso, mostrano un’adozione significativamente più bassa. Questo è in gran parte dovuto a una minore concentrazione di “knowledge worker”, per i quali gli strumenti di AI sono meno immediatamente necessari.
Il settore sanitario rappresenta un caso particolare: pur essendo uno dei più grandi e data-intensive, la sua adozione è stata più lenta. Le ragioni includono rigide normative sulla privacy e sulla conformità e culture organizzative avverse al rischio. Tuttavia, si osserva una crescita in aree mirate come la documentazione clinica e i flussi di lavoro amministrativi, suggerendo che la sanità potrebbe presto diventare un focolaio di adozione dell’AI.
Come viene utilizzato nei dipartimenti
Nei primi 90 giorni di utilizzo, quattro categorie dominano l’uso di ChatGPT all’interno delle aziende:
- scrittura
- ricerca
- programmazione
- analisi.
I team tecnici, come quelli di analisi, ingegneria e IT, sono tra gli utenti più assidui, utilizzando lo strumento principalmente per la programmazione, la ricerca e la documentazione.
Anche i ruoli “go-to-market” (marketing, comunicazione, vendite) sono grandi utilizzatori, sfruttando ChatGPT per la scrittura, la ricerca, l’ideazione creativa e la generazione di media.

Un dato interessante è che la programmazione si sta diffondendo oltre i reparti di ingegneria: i designer, ad esempio, usano ChatGPT per la prototipazione front-end a un tasso molto più alto rispetto ai reparti finanziari e di vendita.
Un partner per le competenze, non un sostituto
Il modello di utilizzo emergente è chiaro: l’AI sta potenziando le competenze esistenti, non sostituendole. Gli ingegneri la usano per eseguire il debug del codice, gli analisti per pulire e interpretare set di dati, e i team di assistenza clienti per redigere risposte ponderate e in linea con il brand.
Invece di essere uno strumento specializzato, è diventato un partner nei flussi di lavoro principali, estendendo la portata delle abilità specialistiche. Con ChatGPT, la buona scrittura non è più riservata ai team di contenuti; chiunque può trasformare appunti in testi chiari e ben formulati, migliorando la comunicazione interna ed esterna.
Il futuro del lavoro con l’AI
ChatGPT si sta evolvendo da strumento di produttività personale a un vero e proprio “sistema operativo per il lavoro”. In futuro, l’AI si integrerà in quasi ogni flusso di lavoro, spostando l’attenzione dei dipendenti dalla semplice esecuzione di compiti alla supervisione e al perfezionamento dell’output dell’AI. Questo cambiamento non solo aumenta la produttività, ma rende anche il lavoro più piacevole, riducendo le attività ripetitive e a basso valore.
Uno studio ha dimostrato che l’accesso all’AI ha ridotto del 31% il tempo settimanale dedicato alle email, liberando tempo per attività più strategiche e soddisfacenti.







