L’inventario automatizzato non è più un’aspirazione teorica, ma una realtà tecnologica in rapida evoluzione. Dai magazzini industriali agli scaffali dei negozi, la combinazione tra robot mobili autonomi (AMR) e tecnologia RFID passiva sta trasformando radicalmente la gestione delle scorte, riducendo i margini di errore, ottimizzando i riassortimenti e potenziando la tracciabilità. In questo scenario si inserisce Aurora, un nuovo robot progettato dall’Università di Pisa, capace di mappare in autonomia spazi chiusi, identificare oggetti tramite etichette RFID prive di batteria e trasmettere in tempo reale lo stato del magazzino a un database centrale.
Ma Aurora non è un unicum. Negli ultimi mesi, realtà come Decathlon, Carrefour, Leroy Merlin, ma anche startup e istituzioni accademiche in Europa e negli Stati Uniti, hanno avviato progetti simili.
La convergenza di robotica autonoma, intelligenza artificiale e identificazione automatica sta consolidando un nuovo paradigma nella logistica: magazzini intelligenti, resilienti, sostenibili.
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Aurora, il prototipo pisano per il magazzino intelligente
Aurora è stato sviluppato nei laboratori del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Pisa. Il dispositivo è alto meno di un metro, con un corpo compatto e maneggevole. Utilizza un sistema di mappatura ambientale laser per orientarsi negli spazi e una serie di sensori RFID per rilevare la presenza e la posizione di oggetti dotati di tag passivi.

Le etichette RFID impiegate non richiedono alimentazione, sono estremamente sottili e possono essere applicate su materiali eterogenei, come plastica, tessuto o carta. Il robot è in grado di costruire una mappa digitale in tempo reale, che può essere aggiornata ad ogni passaggio e integrata nei sistemi informativi dell’azienda. Questo consente una gestione dinamica delle scorte, con ricadute dirette sulla capacità di riordinare i prodotti giusti al momento giusto, riducendo gli sprechi e migliorando l’efficienza del magazzino.
Il Centro 5.0 dell’Università di Pisa
Aurora è parte integrante del Centro 5.0 dell’Università, un’iniziativa nata per supportare l’adozione di tecnologie avanzate nel contesto dell’Industria 5.0. L’obiettivo è fornire strumenti che valorizzino non solo l’automazione, ma anche la sovranità digitale e l’inclusione tecnologica delle piccole e medie imprese.
“Il robot Aurora – spiega Andrea Motroni, ricercatore in ingegneria delle telecomunicazioni all’Università di Pisa – è in realtà un sistema di telecomunicazioni avanzato che sfrutta dei segnali elettromagnetici per identificare e trovare la posizione di tutti gli oggetti presenti nell’ambiente. Dopodiché, trasmette queste informazioni ad un database, costruendo così la mappa completa del magazzino o di un grande negozio. La particolarità inoltre è che le etichette non hanno batteria, non necessitano di manutenzione, sono sottilissime e si integrano facilmente nei vari materiali, dai tessuti alla carta”.
“Aurora è una delle tecnologie progettate nel Centro 5.0 del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione – dice Giovanni Stea, docente di Ingegneria Informatica all’Università di Pisa – il Centro supporta aziende e pubbliche amministrazioni nell’adozione di nuove tecnologie per l’Industria 5.0. Sostenere la sovranità digitale del nostro Paese e aumentare la resilienza del sistema produttivo in modo sostenibile e centrato sulle persone è ciò che ci può consentire di mantenere competitivo e moderno il nostro sistema industriale e il nostro territorio”.
I robot RFID di Decathlon e l’automazione diffusa nel retail
Già nel 2020 Decathlon ha iniziato a sperimentare in Europa il robot Tory di MetraLabs per l’inventario autonomo nei propri negozi. L’iniziativa si è evoluta nel 2023 con l’introduzione di Tally, un robot sviluppato da Simbe Robotics dotato di lettori RFID RAIN. Decathlon ha integrato la copertura RFID su tutto il proprio catalogo, rendendo possibile un controllo dell’inventario accurato, veloce e aggiornato quotidianamente. Tally percorre gli scaffali in autonomia e trasmette i dati raccolti ai sistemi gestionali, facilitando il riassortimento e la rotazione dei prodotti.

Queste implementazioni hanno prodotto risultati misurabili: riduzione del tempo dedicato all’inventario da parte del personale, aumento della disponibilità degli articoli a scaffale e miglioramento della precisione nel riordino. A differenza di Aurora, Tally opera principalmente in ambienti retail anziché nei magazzini industriali, ma l’integrazione tra robotica e RFID è il medesimo asse tecnologico.
Robot RFID per la logistica: una convergenza tra automazione, sostenibilità e resilienza
La diffusione di robot come Aurora riflette un’evoluzione più ampia, coerente con i principi dell’Industria 5.0 europea. A differenza del paradigma precedente, basato su automazione massiva e produttività, il nuovo modello promuove soluzioni resilienti, centrate sulle persone e sostenibili. L’impiego di RFID passivi, che non necessitano di batterie, si inserisce in questa logica. Allo stesso modo, la possibilità di estendere l’automazione anche alle PMI attraverso tecnologie open source o sviluppate in ambito universitario rafforza l’idea di sovranità tecnologica e indipendenza digitale.
La sfida ora è favorire la transizione da prototipi e sperimentazioni a implementazioni sistemiche, scalabili, economicamente accessibili. In questo, i centri di ricerca pubblici possono svolgere un ruolo decisivo, diventando ponte tra innovazione scientifica e applicazioni industriali.






