Negli Stati Uniti la robotica sta trasformando il food delivery. A Chicago, i robot di Coco Robotics percorrono i marciapiedi per consegnare pollo fritto, mentre a Charlotte i droni di Wing, supportata da Alphabet, rilasciano bibite direttamente nei giardini delle abitazioni. Queste soluzioni nascono da un settore in cui il volume di ordini annuali ha superato i 4 miliardi solo tramite app, ma la qualità del servizio resta spesso insoddisfacente. Investimenti per oltre 3,5 miliardi di dollari dal 2019 (PitchBook) puntano a migliorare velocità, precisione e freschezza dei pasti. Grazie a sensori LiDAR, telecamere e algoritmi di machine learning, i robot sono capaci di orientarsi in autonomia, riducendo i tempi di consegna e migliorando l’esperienza dei clienti.
Indice degli argomenti:
Robotica nel food delivery anche in Italia
Le tecnologie usate nel food delivery trovano applicazioni anche in Italia.
A Milano è stato testato Yape, un robot su due ruote ideato da e-Novia, capace di trasportare fino a 10 kg con un’autonomia di 80 km. Questo veicolo, pensato per muoversi su aree pedonali, rappresenta un’alternativa sostenibile alle consegne tradizionali.
Anche Amazon ha avviato test con droni Prime Air in Abruzzo, utilizzando velivoli in grado di effettuare consegne in condizioni meteo complesse. Questi progetti mostrano che la robotica urbana sta iniziando a radicarsi anche in contesti italiani, aprendo nuove possibilità per il futuro della logistica.

Le soluzioni sviluppate da Serve Robotics e Coco Robotics hanno permesso di completare oltre 500mila consegne in città come Chicago, Los Angeles, Miami e Helsinki. I robot Coco, dotati di telecamere su tutti i lati e sensori di distanza, viaggiano fino a 15 miglia orarie, anche se di norma procedono più lentamente sui marciapiedi. L’esperienza è semplice: il cliente segue il percorso del robot sull’app, sblocca il vano protetto e ritira l’ordine.
Accanto a questi progetti, aziende come Acrelec introducono bilance intelligenti basate su AI, capaci di verificare che un ordine contenga tutti gli elementi previsti prima della consegna, evitando errori che causano rimborsi e recensioni negative.
I droni di Zipline e Wing rappresentano un altro pilastro di questa rivoluzione: volano tra i 150 e i 300 piedi di altezza, calano i pacchi tramite cavi, resistono a condizioni meteo difficili e completano consegne in meno di cinque minuti su percorsi di circa 4 miglia.
Robot e intelligenza artificiale nell’hospitality
Il settore dell’hospitality sta integrando robot e AI per migliorare l’esperienza degli ospiti. Secondo InsightAce Analytic, il mercato dell’AI applicata al turismo e alla ristorazione crescerà dai 3 miliardi di euro del 2024 ai 36 miliardi nei prossimi nove anni, con un incremento del 1.100%.
Strutture come l’Hotel ApuliaRè in Puglia hanno introdotto Regina, un virtual concierge sviluppato da QuestIT, in grado di gestire check-in e fornire consigli in più lingue. Queste soluzioni permettono di automatizzare processi complessi come l’assegnazione delle camere, con algoritmi capaci di gestire oltre 1,2 milioni di prenotazioni in tempi ridotti. L’utilizzo di avatar e robot rende più fluida la permanenza dei turisti, riducendo i tempi di attesa e liberando lo staff da compiti ripetitivi.
Sul Lago di Garda, il robot Robby Pepper è stato introdotto nel 2018 come primo concierge robotico italiano. Sviluppato da SoftBank Robotics e programmato da Jampaa, risponde a domande in italiano, inglese e tedesco su aspetti come orari di ristoranti, servizi spa, e attività locali. I clienti hanno espresso apprezzamento, all’epoca. Di lui dicevano: “È come se fosse una persona vera, è davvero bravo. Parla, mi ha stretto la mano”. Robby ha svolto servizio stagionale per supportare il personale front desk con domande ricorrenti.

Prospettive e sfide per la robotica italiana
La crescita della robotica in Italia richiede un contesto normativo favorevole e investimenti mirati. L’integrazione tra robot per il food delivery e l’hospitality potrebbe creare un ecosistema di servizi automatizzati, in grado di ridurre i costi operativi e garantire una qualità costante. Tuttavia, permangono ostacoli legati alla regolamentazione per i droni e all’accettazione da parte del pubblico.
Alcuni test in città statunitensi hanno mostrato episodi di curiosità e perfino atti vandalici contro i robot, segno che la transizione verso un modello ibrido uomo-macchina richiede tempo e sensibilizzazione.
Il futuro del settore dipenderà dalla capacità di integrare tecnologie come machine learning, sensori avanzati e piattaforme di analisi dei dati. In Italia, la sinergia tra aziende tecnologiche, catene di ristorazione e strutture alberghiere potrebbe accelerare l’adozione di robot autonomi. Gli esempi di Yape, Regina e Robby Pepper dimostrano che il Paese ha già avviato un percorso di innovazione, sebbene su scala limitata. L’obiettivo è creare un modello replicabile che unisca efficienza, sostenibilità e un’esperienza utente di alto livello.







