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Strategic Procurement: AI e resilienza, le strategie efficaci per rispondere alle sfide dell’incertezza



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La funzione acquisti si trasforma: da centro di costo a leva strategica di resilienza, sostenibilità e innovazione. Paolo Brida, head of spend management di SAP Italia, fa il punto su come l’intelligenza artificiale sta trasformando il procurement. Un tema che verrà approfondito il prossimo 15 ottobre durante la tappa milanese del SAP NOW AI Tour

Pubblicato il 2 ott 2025



Strategic Procurement

In un contesto macroeconomico segnato da vulnerabilità sistemiche, la funzione acquisti “cambia pelle” e assume un ruolo sempre più strategico nel ridefinire i modelli operativi e decisionali delle imprese.

La complessità del contesto in cui si muovono le aziende oggi, in termini di catene di approvvigionamento e filiera del valore, sta ridefinendo confini e ruolo del procurement all’interno delle organizzazioni. Le organizzazioni si trovano a operare in un mondo sempre più instabile, dominato da tensioni geopolitiche di portata continentale, crisi energetiche, eventi climatici avversi sempre più frequenti e interruzioni nelle catene di fornitura ricorrenti.

Questo scenario impone una trasformazione strutturale della funzione procurement diventata, ormai, il centro nevralgico di un risk management ecosistemico, che vede coinvolti anche gli attori della filiera nel raggiungimento degli obiettivi strategici aziendali.

A confermarlo è Paolo Brida, head of spend management di SAP Italia, secondo cui “il procurement ha assunto un ruolo sempre più importante, evolvendo da una funzione incentrata principalmente sulla riduzione dei costi a una che guida la creazione di valore e gestisce il rischio dell’organizzazione”. Questa nuova centralità è il risultato diretto di una crescente consapevolezza del potenziale trasformativo del procurement, soprattutto in un’epoca segnata da incertezze, fragilità e instabilità crescenti.

VUCA, BANI, RUPT, TUNA e la nuova grammatica dell’incertezza

Quella che stanno vivendo i CPO è da molti considerata la “tempesta perfetta”: una sovrapposizione di criticità e turbolenze geopolitiche, energetiche, climatiche ed economiche che non ha precedenti e a cui sempre più spesso ci si riferisce come a una policrisi.

I dazi doganali sono solo l’ultima perturbazione in ordine di tempo a spingere le aziende di tutti i settori e dimensioni a cercare soluzioni rapide al problema dell’aumento dei costi e della riduzione dei margini.

Per descrivere il mondo attuale, alcuni acronimi hanno guadagnato notorietà tra i leader e i decision maker.

Il primo, VUCA (Volatile, Uncertain, Complex, Ambiguous), nato in ambito militare, sintetizza uno scenario macroeconomico e sociale caratterizzato da volatilità, incertezza, complessità e ambiguità.

Il secondo, BANI (Brittle, Anxious, Nonlinear, Incomprehensible), si concentra sulla reazione umana alla complessità enfatizzando la fragilità, l’ansia, la non-linearità e l’incomprensibilità degli scenari sociopolitici ed economici che viviamo.

A questi se n’è aggiunto in tempi più recenti un terzo, RUPT (Rapid, Unpredictable, Paradoxical, Tangled), che si concentra sulla rapidità e gli aspetti più paradossali del cambiamento, evidenziando la natura sempre più imprevedibile di un’innovazione che ormai si realizza non più a cicli, come in passato, ma a scatti.

Negli ultimi anni si sente, poi, parlare spesso anche di TUNA (Turbulent, Uncertain, Novel, Ambiguous), un modello che descrive il cambiamento attuale come turbolento, incerto, inaspettato e ambiguo, focalizzandosi sul ruolo chiave delle strategie di pianificazione adattiva da mettere in atto per vincere le sfide aziendali di quest’epoca storica.

Il nuovo ruolo del CPO: saper interpretare i segnali deboli

In contesti che rispondono a schemi come quelle descritti, le tradizionali logiche di approvvigionamento risultano obsolete. Ai CPO spetta, dunque, l’arduo compito di saper interpretare i “segnali deboli”, adattare le dinamiche degli approvvigionamenti a cambiamenti improvvisi e garantire la continuità operativa della produzione anche in condizioni estreme. “Questi professionisti – conferma il manager di SAP Italia – sono oggi chiamati a elaborare strategie robuste per anticipare, analizzare e gestire efficacemente le minacce che possono compromettere la continuità e l’affidabilità della supply chain”.

Il procurement motore di valore strategico per navigare la “tempesta perfetta”

Un recente report commissionato da SAP a Economist Impact, dal titolo The Resilient Edge: Procurement in an Era of Polycrisis, ha analizzato l’evoluzione in atto nella funzione acquisti attraverso uno studio che ha coinvolto oltre 2.000 executive a livello globale.

Ne emergono alcuni dati interessanti: il 64% dei responsabili acquisti considera oggi il rischio geopolitico come la principale priorità strategica (contro il 30% del 2024), mentre il 78% afferma di avere fiducia nella capacità del procurement di gestire i rischi esterni (in crescita del 37% rispetto allo scorso anno). “La funzione acquisti si configura, quindi, sempre più come partner strategico della leadership aziendale, perché le sue decisioni influenzano direttamente i livelli di servizio, la resilienza della supply chain, la reputazione dell’azienda e la sostenibilità complessiva del modello di business”, osserva l’esperto.

Dal risparmio alla resilienza: il punto di svolta del procurement

La transizione da una gestione degli acquisti orientata all’operatività a una più organica, sistemica e programmatica segna un momento cruciale per molte aziende e richiede un cambio di prospettiva non banale: “L’equilibrio per i responsabili acquisti oggi sta cambiando, passando da misure tattiche di risparmio sui costi a contributi strategici che migliorano l’agilità, promuovono l’innovazione e salvaguardano la reputazione dell’impresa – evidenzia Brida –. Questo cambiamento richiede non solo nuovi strumenti, ma anche nuove competenze, modelli operativi flessibili e un ecosistema digitale in grado di connettere dati, persone e processi in modo fluido e trasparente. O, detto in altri termini, richiede ai CPO di sviluppare una doppia resilienza, operativa e culturale”.

Intelligenza artificiale: da supporto operativo a driver dello Strategic Procurement

In un mondo che cambia rapidamente, dove il vantaggio competitivo si misura in capacità di adattamento, velocità di reazione e intelligenza operativa, il procurement deve essere in grado di agire come connettore tra le diverse funzioni aziendali, catalizzatore di innovazione e garante della continuità operativa.

L’adozione su ampia scala di strumenti di intelligenza artificiale rappresenta un prerequisito ineludibile per il moderno CPO. L’AI è, a conti fatti, un asset fondamentale a disposizione dei decisori aziendali alle prese con la gestione della complessità. Le aziende più lungimiranti la stanno già utilizzando per migliorare l’accuratezza delle previsioni di domanda, rilevare segnali anticipatori di rischio, simulare scenari what-if, automatizzare attività ripetitive, ottimizzare le performance dei fornitori, monitorare i segnali deboli del mercato.

Sì, perché, come sottolinea Brida, “l’intelligenza artificiale sarà al centro della continua trasformazione del settore degli acquisti. Non si tratta di rendere prevedibile l’imprevedibile, ma di aumentare la consapevolezza, riconoscere pattern nascosti e reagire con rapidità agli shock esterni”.

L’AI non solo migliora l’efficienza operativa, ma permette di aumentare la qualità e l’accuratezza delle decisioni, anticipando i problemi prima che si verifichino e suggerendo azioni correttive in tempo reale.

Un supporto evidente è quello fornito dagli agenti AI. In ambito procurement, SAP sta rilasciano il Sourcing Agent, che analizza le richieste, i dati storici e le informazioni sui fornitori e crea in modo autonomo eventi di sourcing personalizzati, semplificando significativamente la gestione delle richieste di offerta (RFP).

I responsabili acquisti possono così automatizzare le attività di acquisto e aggiornare le informazioni in tempo reale, tenendo il passo con la velocità del business. Il Soucing Agent di SAP offre anche suggerimenti su durata dell’evento, domande da porre, articoli e fornitori, riducendo il tempo necessario per creare una RFP fino al 70%.*

Brida sottolinea come “quasi il 90% degli intervistati si dice fiducioso nelle proprie capacità di adottare e applicare l’intelligenza artificiale per migliorare l’efficienza e la produttività”. Una fiducia che nasce dalla consapevolezza che l’AI rappresenta un vantaggio competitivo concreto. E non sorprende che, secondo il report, le competenze legate all’artificial intelligence siano attualmente le più richieste nel procurement.

In un momento come quello che viviamo, in cui la realtà è spesso incomprensibile e le relazioni causa-effetto sfuggono a logiche di linearità, la capacità di generare insight a partire da grandi quantità di dati, trasformando l’informazione in intuizione strategica, si rivela cruciale.

Verso un procurement sostenibile, strategico e collaborativo

Un’altra dimensione rilevante del nuovo Strategic Procurement è la sostenibilità. Non più solo una voce di bilancio, un claim della comunicazione o un esercizio di reporting, ma una vera e propria leva competitiva e reputazionale. Brida lo ribadisce con fermezza: “La sostenibilità è diventata una priorità assoluta per il business e il procurement è in prima linea in questo impegno. Oltre la metà (53% ndr) degli intervistati nell’ambito della ricerca condotta da Economist Impact ha indicato la sostenibilità come la priorità strategica principale su cui lavorerà nei prossimi 12-18 mesi”.

La funzione acquisti, infatti, è il punto di snodo, l’hub, tra l’impresa e la sua filiera e può, quindi, influire direttamente sulle pratiche ambientali, etiche e sociali dei fornitori e dell’organizzazione.

In questo senso, le soluzioni SAP Ariba rappresentano un riferimento per tutte le organizzazioni che intendono portare il procurement a un livello superiore. Sostenibilità, trasparenza e tracciabilità diventano elementi strutturali del processo d’acquisto, non più semplici adempimenti formali, in virtù della capacità di gestire e integrare nei flussi decisionali dell’azienda strumenti come le schede ESG, le metriche di sostenibilità o i piani di decarbonizzazione dei fornitori.

Questo consente ai CPO di valutare in modo oggettivo l’impatto ambientale dell’intera filiera rendendo la sostenibilità un criterio attivo di selezione, gestione e monitoraggio dei partner commerciali.

Scopri il futuro dello Strategic Procurement a SAP NOW AI Tour Milan

Il prossimo 15 ottobre, al Superstudio Maxi di Milano, SAP riunirà i principali attori del panorama tecnologico e industriale per affrontare le grandi sfide dell’economia digitale: intelligenza artificiale, sostenibilità, supply chain intelligente, Spend Management e Strategic Procurement.

SAP NOW AI Tour Milan 2025 offre ai partecipanti l’opportunità di comprendere la direzione dell’evoluzione in atto nel procurement e confrontarsi con chi sta già guidando questa trasformazione. Un’occasione unica per ascoltare casi studio concreti, dialogare con esperti del settore e scoprire le novità SAP.

Per partecipare all’evento è possibile iscriversi qui.

(*) Calcolo basato su case study di clienti SAP e benchmark di SAP.

Articolo realizzato in collaborazione con SAP Italia

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