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Deep Think: l’intelligenza artificiale di Google che sfida i matematici



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Google introduce Deep Think nell’app Gemini per gli abbonati AI Ultra. Evoluzione del modello Gemini 2.5, è pensato per affrontare problemi complessi con ragionamenti paralleli. Già testato da matematici e accademici, promette applicazioni avanzate nella ricerca, nello sviluppo algoritmico e nel design

Pubblicato il 1 ago 2025



Gemini 2.5 Deep Think

Google annuncia il rilascio ufficiale di Deep Think per gli abbonati Ultra all’app Gemini. Si tratta di una nuova variante del modello Gemini 2.5, ottimizzata per affrontare problemi complessi in modo più approfondito e creativo. Una versione avanzata del modello ha già raggiunto il livello “medaglia d’oro” all’International Mathematical Olympiad (IMO) del 2025, mentre quella disponibile ora offre performance da “medaglia di bronzo” con maggiore velocità e usabilità quotidiana.


Deep Think, testato da matematici e accademici

Google ha messo Deep Think a disposizione di matematici selezionati, come Michel van Garrel, per testare congetture avanzate. Allo stesso tempo, un ristretto gruppo di studiosi ha avuto accesso alla versione completa del modello premiato all’IMO. L’obiettivo è raccogliere feedback utili per migliorare ulteriormente il sistema e comprenderne le potenzialità nella ricerca scientifica.

Solving years-old math problems with Gemini 2.5 Deep Think

Pensiero parallelo per problemi complessi

Alla base di Deep Think c’è un approccio chiamato pensiero parallelo, simile a quello umano: esplorare molteplici ipotesi simultaneamente, combinarle e rifinirle prima di arrivare a una soluzione. Questo è possibile grazie a un’estensione del tempo di inferenza, che consente al modello di ragionare più a lungo e in modo più articolato.

Google ha inoltre sviluppato nuove tecniche di reinforcement learning per incentivare il modello a sfruttare questi percorsi di ragionamento estesi, rendendolo sempre più capace e intuitivo.


Prestazioni ai vertici

Deep Think si distingue per la sua capacità di affrontare problemi che richiedono creatività, pianificazione strategica e sviluppo iterativo. Alcuni esempi:

  • Sviluppo e design: riesce a migliorare estetica e funzionalità in progetti complessi, come lo sviluppo web.
  • Scoperta scientifica e matematica: utile nella formulazione di congetture e nell’analisi di testi scientifici.
  • Programmazione e algoritmi: eccelle nella risoluzione di problemi computazionali difficili, ottimizzando tempo e risorse.

Nei benchmark, Deep Think ha superato modelli concorrenti come OpenAI o3 e Grok 4, ottenendo risultati di punta in test su codice (LiveCodeBench V6) e conoscenza multidisciplinare (Humanity’s Last Exam).

Gemini 2.5 Deep Think

Sicurezza e responsabilità prima di tutto

Google sottolinea l’importanza della sicurezza nell’uso dell’AI: Deep Think ha mostrato miglioramenti significativi nella moderazione dei contenuti e nell’obiettività del tono rispetto a versioni precedenti. Tuttavia, tende a rifiutare più richieste innocue rispetto ad altri modelli, aspetto su cui l’azienda sta lavorando.

Sono in corso valutazioni di sicurezza per prevenire rischi legati alla crescente complessità del sistema, con misure di mitigazione già pianificate.


Come usare Deep Think

Gli abbonati Google AI Ultra possono attivare Deep Think direttamente dall’app Gemini, selezionando il modello 2.5 Pro e attivando l’opzione “Deep Think” nella barra dei prompt. È previsto un numero fisso di prompt giornalieri e l’integrazione automatica con strumenti come l’esecuzione di codice e Google Search.

Deep Think sarà reso disponibile tramite API Gemini a un gruppo selezionato di tester, con e senza strumenti, per esplorarne l’utilizzo in contesti professionali e aziendali.


Il futuro dell’AI secondo Google

Con Deep Think, Google porta avanti la sua visione di un’AI sempre più utile, creativa e consapevole. Frutto del lavoro coordinato di team di ricerca, ingegneria e sicurezza, il nuovo modello promette di diventare un alleato prezioso nella risoluzione di problemi complessi. Il prossimo passo? Vedere cosa riusciranno a costruire gli utenti con questa nuova, potente tecnologia.

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