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Come A2A applica innovazione e AI per reti e città smart



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Il progetto Pandora, e poi MiNDFlex, One + One e le altre applicazioni sviluppate da A2A “dimostrano che l’AI può abilitare importanti progressi nella gestione delle reti, degli impianti e dei servizi ambientali”. Così l’intelligenza artificiale è al centro del percorso di innovazione intrapreso dalla multiutility lombarda, di cui rappresenta uno strumento chiave per ottenere i risultati prefissati

Pubblicato il 1 ott 2025

Stefano Casini

giornalista



A2A
La sede A2A di Milano

Uno degli obiettivi principali di ogni organizzazione è sviluppare la transizione verso un modello energetico e ambientale più efficiente. E l’intelligenza artificiale è al centro del percorso di innovazione intrapreso da A2A – una life company, come ama definirsi – di cui rappresenta uno strumento chiave per ottenere i risultati prefissati.

Dal 2021, il Gruppo ha avviato un piano strutturato di implementazione dell’AI in numerosi ambiti aziendali, con lo scopo di migliorare la qualità dei servizi al mercato, i flussi di lavoro interni, la produttività complessiva, e ridurre l’impatto delle attività sul territorio.

La Factory AI

Il fulcro operativo è la Factory AI di A2A. Non è solo un centro di ricerca e sviluppo, ma una vera e propria “fabbrica” che alimenta l’intero processo innovativo.

In pratica, “ogni progetto che nasce all’interno del Gruppo può essere visto come una sfida strategica alla quale l’AI può dare una risposta concreta”, spiegano dalla sede centrale di A2A, “e la Factory funge da incubatore per soluzioni che si sviluppano rapidamente e vengono testate internamente con l’obiettivo di essere poi lanciate sul mercato”.

Già oltre 200 sistemi aziendali basati sull’AI

Attualmente, sono oltre 200 i sistemi basati su intelligenza artificiale attivi all’interno delle diverse società del Gruppo.

Sono impiegati quotidianamente in applicazioni che vanno dalle attività del customer care a quelle della manutenzione predittiva degli asset di rete, dalla previsione di produzione degli impianti all’ottimizzazione della raccolta dei rifiuti e pulizia delle strade, fino alla redazione e analisi di documentazione e all’interfacciamento semplificato con grandi flussi di dati numerici e testuali.

L’utilizzo dell’AI si è già rivelato particolarmente strategico nella gestione delle infrastrutture energetiche. Il progetto MiNDFlex, ad esempio, si concentra sulla previsione del carico elettrico nella rete di Milano, fornendo dati aggiornati ogni 15 minuti e integrando anche previsioni meteorologiche, per aiutare gli operatori a prevenire congestioni e attivare in anticipo i servizi di flessibilità. “Questo approccio non solo migliora l’efficienza della rete, ma ne rafforza la resilienza e la stabilità”, fanno notare in A2A.

Progetto Pandora e manutenzione predittiva

In parallelo, il progetto Pandora sviluppa un sistema di manutenzione predittiva per la rete elettrica, basato su un modello che integra dati storici, topologici, meteorologici e di carico.

L’obiettivo è supportare la pianificazione degli interventi, l’individuazione tempestiva dei guasti e la definizione del piano nazionale di resilienza. I primi risultati mostrano un incremento dell’efficacia degli interventi di diagnostica fino all’87%, a conferma del potenziale trasformativo dell’AI applicata ai servizi essenziali.

Tra le altre attività e applicazioni, ad esempio, in un impianto di trattamento della plastica è stato installato un sistema di computer vision con robotica della portfolio company Greyparrot per lo smistamento automatico dei rifiuti plastici, migliorando in questo modo efficienza e sicurezza.

Altre risorse di AI per A2A

Mentre nell’impianto per il trattamento dei rifiuti elettronici (RAEE) presso il carcere di Bollate, alle porte di Milano, è stato introdotto un sistema che unisce AI e robotica per automatizzare il disassemblaggio: in questo modo, è stato ridotto del 65% il tempo di trattamento dei vari materiali e portata al 100% la produttività del sistema.

Il progetto One + One ha invece l’obiettivo di evolvere il lavoro del personale interno, come ad esempio nel caso delle attività di scouting, dove gli agenti AI possono amplificare operazioni e risultati dei team, o ancora nella gestione delle gare.

In azienda “è già in uso una piattaforma che agevola gli operatori nel monitoraggio proattivo dei bandi e nella redazione delle offerte tecniche. In pratica, sfruttando un’applicazione basata su un’architettura multi-agente, si riduce il carico di lavoro, si velocizzano le procedure e si valorizza il know-how aziendale”, spiegano dalla direzione centrale del Gruppo.

Generazione e distribuzione del calore

Anche nel settore della generazione e distribuzione del calore, l’intelligenza artificiale può svolgere un ruolo cruciale. Ad esempio, il sistema sviluppato da A2A per l’ottimizzazione del teleriscaldamento consente previsioni orarie del carico termico su dieci impianti del Gruppo, riducendo gli sprechi energetici e migliorando la pianificazione della produzione.

Le performance del sistema risultano superiori rispetto a strumenti analoghi di mercato: per ciascun impianto si stima un risparmio annuo di circa 10mila tonnellate di CO2. in particolare, su cinque di questi impianti è attivo anche un sistema di Optimal dispatching, in grado di contribuire ulteriormente alla riduzione delle emissioni.

Benefici in efficienza e sostenibilità

L’adozione di tecnologie di intelligenza artificiale comporta inevitabilmente un consumo di energia, in particolare per l’addestramento e l’esecuzione dei modelli. Tuttavia, i benefici che ne derivano in termini di efficienza e sostenibilità sono ampiamente superiori.

Le applicazioni sviluppate da A2A “dimostrano che l’AI può abilitare importanti progressi nella gestione delle reti, degli impianti e dei servizi ambientali”, rimarcano in azienda: “come negli esempi già indicati, la manutenzione predittiva consente di ridurre le interruzioni e migliorare l’affidabilità delle forniture, mentre l’ottimizzazione degli impianti di teleriscaldamento permette di contenere il consumo energetico e le emissioni”.

Anche la gestione dei rifiuti – che rientra tra le aree di business del Gruppo – beneficia delle tecnologie intelligenti, con sistemi in grado di migliorare la selezione e il recupero dei materiali, aumentando le percentuali di riciclo e la qualità della materia prima seconda.

Data center e recupero di energia

Nel contesto dei data center, che sono infrastrutture altamente energivore, A2A affronta la sfida dell’incremento dei consumi, dovuto alla crescente domanda computazionale legata all’AI, puntando su soluzioni innovative per la valorizzazione del calore residuo prodotto.

Immagine che contiene Materiale composito, aria aperta, casa, edificioIl contenuto generato dall'IA potrebbe non essere corretto.
Il data center a raffreddamento liquido che alimenta la rete di teleriscaldamento a Brescia

In particolare, il Gruppo ha avviato iniziative per il recupero di energia termica da Data center situati a Milano e Brescia, con l’obiettivo – una volta a regime – di immettere nelle reti di teleriscaldamento urbano rispettivamente 15 GWh e 16 GWh di calore.

AI per nuovi modelli operativi

Complessivamente, l’utilizzo dell’intelligenza artificiale da parte di A2A “si inserisce in una strategia più ampia di innovazione responsabile, volta a coniugare transizione digitale e sostenibilità”, rimarcano dalla direzione centrale: “le tecnologie adottate non si limitano ad aumentare la produttività o a contenere i costi, ma abilitano nuovi modelli operativi più flessibili, resilienti e circolari”.

E attraverso l’ampio ecosistema di progetti trasversali, il Gruppo “continua a investire in soluzioni capaci di generare valore per le comunità e i territori, anticipando i trend emergenti e affrontando con strumenti concreti le sfide ambientali e sociali di oggi e del futuro”.

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