Quando a metà 2023 i primi tweet su Cursor iniziarono a circolare tra sviluppatori e founder, sembrava l’ennesimo hype effimero nel mare di tool basati su GPT. Pochi anni dopo, l’AI‑first code editor nato in un dormitorio del MIT è diventato uno dei prodotti software in più rapida crescita della storia recente, con milioni di programmatori che lo usano ogni giorno e una valutazione che ha superato i 29 miliardi di dollari. La domanda che aleggia sulla Silicon Valley è semplice e brutale: quanto può durare una corsa del genere, in un mercato dove GitHub, Amazon, Google e le stesse aziende che forniscono i modelli di base sono al tempo stesso partner e potenziali predatori?
analisi
Cursor, l’editor AI che corre: successo, rischi e futuro
Cursor è passato da hype su Twitter a editor AI-first da 29 miliardi di dollari. Nato come fork di VS Code, promette produttività radicale grazie ad agenti che comprendono interi codebase. Ma dipendenza dai modelli, costi, concorrenza big tech e regolazione sollevano dubbi sulla sostenibilità del suo boom nel mercato globale degli strumenti di sviluppo
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