Nel giro di tre mesi dal lancio di GPT‑5, OpenAI ha introdotto GPT‑5.1, un aggiornamento che punta meno all’effetto “wow” e più alla solidità d’uso quotidiano. In ChatGPT si traduce in un assistente più colloquiale e personalizzabile; nell’API, in un modello più efficiente nel ragionamento e più adatto a flussi agentici che scrivono codice, eseguono comandi, mantengono stato e rispettano vincoli di costo e latenza.
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GPT‑5.1: cosa cambia davvero per ChatGPT, per gli sviluppatori e per le imprese
Conversazioni più naturali, reasoning adattivo, preset di personalità e strumenti nativi per agenti che editano file, eseguono comandi e sfruttano cache di 24 ore. L’aggiornamento punta su efficienza, governance e adozione enterprise, più che su effetti spettacolari. Un passo pensato per integrare l’AI nei processi aziendali
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