Il 15 ottobre a Milano si terrà SAP NOW, l’evento annuale dedicato all’innovazione che chiama a raccolta l’ecosistema dei partner SAP con tanti clienti, esperti e importanti ospiti. Un evento che continua ad ampliarsi e che è ogni anno l’occasione per fare il punto sull’avanzata del digitale nelle imprese italiane e per anticipare i trend futuri. L’edizione di quest’anno ci proietta in un’era in cui la business AI, l’intelligenza artificiale per le imprese, è nelle mani di tutti e promette vantaggi per l’organizzazione e per i singoli utenti.
Ne abbiamo parlato con Carla Masperi, amministratore delegato di SAP Italia.
SAP ha presentato a luglio i dati relativi alla semestrale, che mostrano ancora una volta una crescita delle revenue, 10%, un trend che dura da diversi anni. Quali sono le soluzioni che trainano questo risultato e come si caratterizza l’Italia nello scenario globale?
Una crescita del 10% certamente è un risultato molto positivo, ma se lo analizziamo più nel dettaglio diventa ancora più promettente, perché le cloud revenue crescono del 28% a livello globale. In EMEA questo dato è il 30% e in Italia 40%: il nostro Paese è molto ricettivo rispetto alle soluzioni SAP e all’innovazione del cloud. A trascinare certamente sono le soluzioni Cloud ERP e l’AI, e lo conferma il Cloud backlog, che cresce del 28%. È un indicatore dei contratti già firmati, ma che avranno la loro manifestazione nel futuro. Più del 50% dei contratti che oggi sigliamo includono la business AI.
SAP è da tempo una delle imprese che sta più investendo per portare l’intelligenza artificiale nelle imprese. A che punto siamo? Quali sono, se ci sono, i settori più ricettivi e quali gli ostacoli che le aziende si trovano ad affrontare nell’implementazione di questa tecnologia dirompente?
Non c’è un settore più avanti degli altri: l’interesse lo raccogliamo da parte di aziende di ogni settore e di ogni dimensione. Ogni azienda, ogni imprenditore, ogni CEO capisce che l’AI potrebbe essere una tecnologia dirompente e quindi potrebbe creare un guadagno di competitività e di posizione di mercato. È chiaro che l’AI, come tutte le tecnologie, ha degli importanti prerequisiti: senza una base dati solida e affidabile è semplicemente un tool che può offrire qualche piccolo vantaggio, ma l’azienda non può fare quel salto che l’AI promette. E questo è anche confermato da una survey su un campione di circa 600 aziende: il 51% degli imprenditori si fida dell’AI, il 49% no. Perché non si fida? Perché l’ostacolo vero è trovare una base dati affidabile. Ed è il motivo per cui abbiamo lanciato a febbraio Business Data Cloud, una data platform che ha l’ambizione di unire tutta la ricchezza del database SAP, con dati di terze parti, quindi esterni a SAP, mantenendo il significato semantico e arricchendolo di contenuto. Ecco, questa è la condizione che permette all’AI di prosperare: una base dati solida con un significato di business e quindi che può dare veramente degli insight. Credo che il futuro si giocherà qui.
Il 15 ottobre l’ecosistema SAP si ritrova a SAP NOW a Milano. Ci può dare qualche anticipazione?
Ci saranno 50 partner e 100 presentazioni clienti. Come sempre il format di SAP Now è costituito da plenarie e da clienti che raccontano le proprie storie di implementazione e i benefici che hanno raccolto. E poi abbiamo quest’anno un’area ancora più grande di showcase per mostrare concretamente come la business AI all’interno dei processi di business può accelerare recuperi di produttività, per esempio. Avremo anche, come sempre, la celebrazione dei SAP Quality Award, i progetti che maggiormente si sono distinti per portata innovativa e li premieremo.
Per partecipare all’evento è possibile iscriversi qui.





