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ChatGPT di nuovo accessibile dall’Italia

Il chatbot di OpenAI torna a essere disponibile agli utenti italiani dopo il blocco scattato il 31 marzo a seguito del provvedimento del Garante della privacy italiano che chiedeva all’azienda produttrice il rispetto di determinati requisiti legati al Regolamento europeo per il trattamento dei dati personali. Ecco tutti i punti sanati finora

Pubblicato il 28 Apr 2023

chatGPT torna
Dal pomeriggio di venerdì 28 aprile, ChatGPT è di nuovo accessibile anche gli utenti italiani, dopo 28 giorni di blocco in seguito al provvedimento dell’Autorità Garante della Privacy italiana;
OpenAI ha quindi introdotto le misure richieste dall’Autorità lo scorso 11 aprile, scegliendo il legittimo interesse fino a verifica del Garante, e sbloccato l’accesso a ChatGPT dall’Italia.

ChatGPT accessibile dall’Italia

“OpenAI, la società statunitense che gestisce ChatGPT, ha fatto pervenire al Garante per la protezione dei dati personali una nota nella quale illustra le misure introdotte in ottemperanza alle richieste dell’Autorità contenute nel provvedimento dello scorso 11 aprile, spiegando di aver messo a disposizione degli utenti e non utenti europei e, in alcuni casi, anche extra-europei, una serie di informazioni aggiuntive, di aver modificato e chiarito alcuni punti e riconosciuto a utenti e non utenti soluzioni accessibili per l’esercizio dei loro diritti.  Alla luce di questi miglioramenti OpenAI ha reso nuovamente accessibile ChatGPT agli utenti italiani”, si legge nel comunicato stampa diffuso dal Garante il 28 aprile.

Tuttavia si tratta solo di un primo passo, OpenAI non ha ancora introdotto tutte le modifiche richieste.

“L’Autorità esprime soddisfazione per le misure intraprese e auspica che OpenAI, nelle prossime settimane, ottemperi alle ulteriori richieste impartitele con lo stesso provvedimento dell’11 aprile con particolare riferimento all’implementazione di un sistema di verifica dell’età e alla pianificazione e realizzazione di una campagna di comunicazione finalizzata a informare tutti gli italiani di quanto accaduto e della possibilità di opporsi all’utilizzo dei propri dati personali ai fini dell’addestramento degli algoritmi”, si legge ancora nel comunicato stampa.

I punti sui quali OpenAI ha risposto alle richieste del Garante

Ecco i punti sui quali OpenAI ha già ottemperato a quanto richiesto dall’Autorità, secondo lo stesso comunicato stampa diffuso il 28 aprile.

OpenAI ha:

  • predisposto e pubblicato sul proprio sito un’informativa rivolta a tutti gli utenti e non utenti, in Europa e nel resto del mondo, per illustrare quali dati personali e con quali modalità sono trattati per l’addestramento degli algoritmi e per ricordare che chiunque ha diritto di opporsi a tale trattamento;
  • ampliato l’informativa sul trattamento dei dati riservata agli utenti del servizio rendendola ora accessibile anche nella maschera di registrazione prima che un utente si registri al servizio;
  • riconosciuto a tutte le persone che vivono in Europa, anche non utenti, il diritto di opporsi a che i loro dati personali siano trattati per l’addestramento degli algoritmi anche attraverso un apposito modulo compilabile online e facilmente accessibile;
  • introdotto una schermata di benvenuto alla riattivazione di ChtaGPT in Italia, con i rimandi alla nuova informativa sulla privacy e alle modalità di trattamento dei dati personali per il training degli algoritmi;
  • previsto per gli interessati la possibilità di far cancellare le informazioni ritenute errate dichiarandosi, allo stato, tecnicamente impossibilitata a correggere gli errori;
  • chiarito, nell’informativa riservata agli utenti, che mentre continuerà a trattare taluni dati personali per garantire il corretto funzionamento del servizio sulla base del contratto, tratterà i loro dati personali ai fini dell’addestramento degli algoritmi, salvo che esercitino il diritto di opposizione, sulla base del legittimo interesse;
  • implementato per gli utenti già nei giorni scorsi un modulo che consente a tutti gli utenti europei di esercitare il diritto di opposizione al trattamento dei propri dati personali e poter così escludere le conversazioni e la relativa cronologia dal training dei propri algoritmi;
  • inserito nella schermata di benvenuto riservata agli utenti italiani già registrati al servizio un pulsante attraverso il quale, per riaccedere al servizio, dovranno dichiarare di essere maggiorenni o ultratredicenni e, in questo caso, di avere il consenso dei genitori;
  • inserito nella maschera di registrazione al servizio la richiesta della data di nascita prevedendo un blocco alla registrazione per gli utenti infratredicenni e prevedendo, nell’ipotesi di utenti ultratredicenni ma minorenni che debbano confermare di avere il consenso dei genitori all’uso del servizio.

Il comunicato stampa diffuso dal Garante si conclude affermando:

“L’Autorità proseguirà dunque nell’attività istruttoria avviata nei confronti di OpenAI e nel lavoro che porterà avanti la apposita task force costituita in seno al Comitato che riunisce le Autorità per la privacy dell’Unione europea”.

La nostra verifica

Abbiamo voluto verificare l’effettiva accessibilità del servizio dall’Italia. Effettuando l’accesso al servizio, dopo aver fatto il login, si può leggere il seguente annuncio:

Siamo lieti di riprendere a offrire ChatGPT in Italia. Per continuare su ChatGPT, conferma di avere 18+ o 13+ anni e di avere il consenso di un genitore o tutore per utilizzare ChatGPT.

Per informazioni su come raccogliamo e utilizziamo i dati personali, consulta la nostra Informativa sulla privacy. Per informazioni su come sviluppiamo e formiamo ChatGPT, consulta questo articolo del Centro assistenza.

Tre step di disclaimer prima della pagina di generazione del testo

Proseguendo nel login, prima di accedere alla pagina che permette di generare il testo, si incontrano altri tre step di disclaimer

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