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Nasce il Centro Nazionale di Supercalcolo: IFAB avrà un ruolo chiave

Francesco Ubertini, presidente di IFAB, nominato vicepresidente della nuova realtà chiamata a realizzare il più grande sistema italiano dedicato al calcolo ad alte prestazioni, alla gestione dei big data e al calcolo quantistico. Fra i membri fondatori anche Engineering

Pubblicato il 25 Lug 2022

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Francesco Ubertini, presidente IFAB

Francesco Ubertini, presidente della Fondazione per lo sviluppo dei Big Data e l’Intelligenza Artificiale IFAB, è stato nominato vicepresidente della Fondazione ICSC che gestirà uno dei cinque Centri Nazionali previsti dal PNRR: il Centro Nazionale di ricerca in High Performance Computing, Big Data e Quantum Computing. Il 19 luglio scorso, infatti, sono stati eletti, infatti, gli organi direttivi della Fondazione ICSC. Nasce così il nuovo Centro Nazionale di Supercalcolo che farà base al Tecnopolo di Bologna, la cittadella dell’innovazione promossa dalla Regione Emilia-Romagna anche grazie a investimenti del Governo italiano e della Comunità europea.

Centro Nazionale di Supercalcolo: un finanziamento da 320 milioni di euro

ICSC può contare su un finanziamento di quasi 320 milioni di euro per realizzare il più grande sistema italiano dedicato al calcolo ad alte prestazioni, alla gestione dei big data e al calcolo quantistico. Si tratta quindi di un’infrastruttura trasversale a supporto dei principali settori oggi strategici per il Paese con Hub al Tecnopolo di Bologna. Tali investimenti comprendono una quota significativa dedicata all’assunzione di nuovo personale, in grado di rendere fruibili queste infrastrutture estremamente sofisticate anche al mondo delle aziende e dei ricercatori, e oltre 60 milioni di euro per lo sviluppo di progetti di innovazione e per “open calls”.

IFAB entra quindi nel vivo, in qualità di attore importante, all’interno del Centro Nazionale e del Big Data Technopole, un vero hub europeo della ricerca, cui parteciperanno alcuni fra i maggiori enti scientifici italiani coinvolti nelle applicazioni del supercalcolo.

IFAB sarà il ponte che metterà in connessione il Centro con le aziende, in particolare le PMI che sono l’eccellenza del sistema Italia e che più hanno bisogno di supporto nell’evolvere il proprio business attraverso i dati.

L’azione di IFAB sarà anche focalizzata sul garantire che attività svolte all’interno del Centro Nazionale abbiano un impatto positivo per il bene comune, per le aziende e per la collettività, in coerenza con la propria missione che è anche divulgativa e intende contribuire alla diffusione della consapevolezza sul ruolo centrale che le nuove tecnologie avranno nello sviluppo della nostra società.

La Fondazione, che attualmente coinvolge già 18 aziende in qualità di soci, ha l’obiettivo di arrivare a 30 soci totali entro il 2022. A queste aziende viene data l’opportunità di attivarsi concretamente e partecipare in prima linea nel nuovo Centro Nazionale, ottenendo soluzioni innovative a problemi complessi per il proprio business, e aumentando le competenze delle proprie risorse coinvolte.

Marco Becca, IFAB

Marco Becca, direttore IFAB, ha dichiarato: “Con la nascita del Centro Nazionale di Supercalcolo, IFAB diventa un attore ancor più importante, in grado di unire il mondo della ricerca e imprese in una strategia comune per l’innovazione. Consapevole del fortissimo impatto che le nuove tecnologie possono avere sulla nostra vita, IFAB si impegna a stimolare una proficua collaborazione tra la ricerca e il contesto socioeconomico, sostenendo e promuovendo progetti innovativi con ricadute applicative per contribuire a uno sviluppo sociale più aperto, sostenibile e inclusivo”.

Anche Engineering fra i membri fondatori del Centro Nazionale di Ricerca

Engineering, attiva nei processi di trasformazione digitale per PA e imprese, è tra i membri fondatori del Centro Nazionale di Ricerca HPC, Big data e Quantum Computing con Hub al Tecnopolo di Bologna e nato all’interno della componente “dalla ricerca al business” della Missione “Istruzione e Ricerca” del PNRR.

Engineering, che ogni anno investe più di 40 milioni di euro in Ricerca e Innovazione e che è già impegnata nello sviluppo di oltre 100 progetti europei in network con il mondo accademico nazionale e internazionale, contribuirà a supportare il Centro Nazionale di Ricerca HPC, Big data e Quantum Computing sia come membro fondatore della Fondazione sia portando le sue competenze tecnologiche e di business nello sviluppo di attività trasversali e indipendenti dal dominio di applicazione (Future HPC & Big Data), così come in specifiche tematiche quali Environment and Natural Disasters, Smart Cities & Digital Society.

Maximo Ibarra, CEO Engineering

Spiega Maximo Ibarra, CEO di Engineering: “Il nostro Paese sta finalmente riconoscendo nella Transizione Digitale e nella Transizione Green due leve fondamentali per proiettarci verso un futuro in pieno equilibrio tra innovazione e sostenibilità. Questa sfida così importante va affrontata creando sinergie tra istituzioni, mondo accademico e privati. Il Centro Nazionale di Ricerca HPC, Big data e Quantum Computing di Bologna è uno straordinario esempio di questa collaborazione e può rappresentare una eccellente opportunità per lo sviluppo del nostro Paese. È questa profonda convinzione che ha portato un operatore come Engineering, impegnato nell’accompagnare il Paese nei processi di trasformazione digitale, a partecipare come fondatore al Centro Nazionale di Ricerca HPC insieme a l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, il CNR, ENEA, ad alcune prestigiose università come il Politecnico di Milano, La Sapienza di Roma, la Federico II di Napoli, e ad aziende quali Eni, Autostrade per l’Italia, Intesa San Paolo e Ferrovie dello Stato, e siamo fieri di contribuire a sostenere gli obiettivi sottostanti anche in termini di formazione di giovani talenti e superamento del divario di genere e provenienza geografica nello sviluppo delle carriere professionali”.

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