Il settore Fintech & Insurtech italiano nel 2025 mostra un quadro in evoluzione: “485 startup attive”, in calo rispetto alle 596 del 2024, a causa di nuove aperture, chiusure e numerose operazioni di M&A. La raccolta di capitali scende a “202 milioni di euro” (-19%), ma il mercato si rafforza internamente. I ricavi mediano raggiungono “700.000 euro”, in crescita del 29% rispetto al 2024, mentre il 46% delle startup ha già raggiunto il break-even.
L’AI è oggi un pilastro del settore: “il 51% delle startup usa AI analitica”, mentre “il 41% impiega Generative AI”. Strumenti come machine learning, big data analytics e tecniche generative sono ormai parte integrante dell’offerta tecnologica.

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L’ascesa dell’intelligenza artificiale nel Fintech
L’impatto dell’AI è globale: l’analisi di 147 progetti internazionali mostra che il 57% riguarda Generative AI, il 13% soluzioni ibride e il 26% AI analitica, con i primi casi di Agentic AI (8%).
Eppure, tra gli operatori finanziari domina ancora la prudenza: “il 93% dei progetti punta a mantenere basso il rischio”, evitando cambiamenti strutturali troppo invasivi e favorendo iniziative con “risultati immediatamente misurabili”.
Gli ostacoli principali all’adozione rimangono due:
- Gestione dei dati: molte realtà non dispongono di infrastrutture adeguate per qualità, sicurezza e aggiornamento delle informazioni.
- Competenze interne: servono nuove figure professionali e formazione aziendale per governare le tecnologie AI.
L’intelligenza artificiale è destinata a essere “dirompente”, come afferma Filippo Renga, e rappresenta la leva principale della trasformazione tecnologica e organizzativa in atto.
L’internazionalizzazione resta marginale
Il Fintech italiano rimane ancora “italo-centrico”: solo il 32% delle startup opera già in altri Paesi europei e appena il 2% dei ricavi proviene dall’estero. Tuttavia, il 79% considera l’espansione internazionale una priorità strategica per i prossimi anni.
Il principale ostacolo rimane il funding, ricercato dal 42% delle startup, con un mercato diviso tra chi punta a grandi round oltre i 5 milioni e chi mira a piccoli round sotto i 2 milioni. Nonostante ciò, il sentiment è ottimista: il 62% guarda con fiducia ai prossimi 12 mesi.
Insurtech: meno startup, più ricavi
Il mondo Insurtech conta 78 startup (erano 86 nel 2024), con raccolta pari a 28,5 milioni (-18%). I ricavi mediani raggiungono 700.000 euro, mentre il 43% ha centrato il break-even. Le principali sfide restano il funding e la difficoltà di accedere a round significativi.
Gamification: una nuova leva per coinvolgere gli utenti
Si diffondono pratiche di engagement come mission, reward e point:
- mission nel 70% dei casi
- reward nel 67%
- point nel 58%
Dalle challenge universitarie ai percorsi formativi interattivi, la gamification aiuta gli operatori a fidelizzare la clientela. Ma emergono rischi, come la possibile “gamblification” degli investimenti.
PMI: sicurezza, trasparenza e servizi su misura
Le piccole e medie imprese chiedono soprattutto:
- sicurezza e solidità (27%)
- consulenza personalizzata (26%)
- trasparenza (20%)
Pur avendo sperimentato challenger bank e assicurazioni innovative, molte PMI restano fedeli agli operatori tradizionali. La digitalizzazione dell’offerta finanziaria appare ancora limitata, mentre cresce l’interesse per ecosistemi integrati di servizi legati alla vita aziendale.
Conclusione
Il Fintech & Insurtech italiano vive una trasformazione profonda: meno startup, più solidità, maggiore propensione all’internazionalizzazione e centralità crescente dell’intelligenza artificiale. Mentre AI, gamification e finfluencer ridisegnano l’esperienza finanziaria, operatori e istituzioni affrontano la sfida di governare innovazioni potenti, assicurando al contempo sicurezza, competenze e sostenibilità.






