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AI e produttività: diversità culturali e sociali di otto mercati globali



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L’adozione dell’intelligenza artificiale nel lavoro varia da Paese a Paese, riflettendo culture, normative e priorità diverse. In Italia prevale un approccio cauto orientato alla privacy. Un mosaico globale che evidenzia come non esista un modello unico, ma percorsi nazionali distinti verso un futuro del lavoro plasmato dall’AI

Pubblicato il 2 set 2025

Gianluca Bonacchi

talent strategy advisor di Indeed



AI per aziende
Roma

L’intelligenza artificiale (AI) sta trasformando il mondo del lavoro in modi che riflettono le peculiarità culturali, normative e sociali di ciascun paese. Se da un lato l’AI sembra promettere di rivoluzionare la produttività e migliorare l’esperienza lavorativa, dall’altro solleva interrogativi su come queste innovazioni saranno implementate e quali saranno le conseguenze per i lavoratori.

Per capire come gli atteggiamenti nei confronti della produttività e dell’AI variano a seconda del mercato, in Indeed abbiamo aperto un confronto tra i talent strategy advisor in tutto il mondo per tracciare un outlook di come le aziende stanno iniziando a utilizzare l’AI e cosa implica questa scelta per i lavoratori.

Stati uniti: un modo per garantire maggiore benessere e flessibilità

In un mercato del lavoro diversificato e orientato alla massimizzazione dei profitti come quello degli Stati Uniti, sono diverse le aziende che stanno iniziando a riconoscere che investire (anche) nella soddisfazione dei lavoratori può portare benefici a lungo termine. Un modo, questo, utile anche per andare incontro alla Generazione Z che rappresenta una quota crescente della forza lavoro e che, tra le altre cose, chiede maggiore flessibilità e equilibrio tra lavoro e vita privata.

AI mercati globali
New York

Le aziende americane stanno esplorando, quindi, diverse direzioni nell’utilizzo dell’AI: alcune puntano a usarla per migliorare la salute mentale e il benessere dei dipendenti, mentre altre continuano a vedere nella tecnologia un’opportunità per ottimizzare i costi operativi. Sebbene entrambe le strade siano percorribili, sembra emergere la consapevolezza che le organizzazioni che daranno priorità al benessere delle persone potrebbero ottenere vantaggi competitivi più significativi nel lungo periodo.

Paesi Bassi: AI come risposta alla carenza di manodopera

Nei Paesi Bassi, l’adozione dell’AI sembra essere legata alla necessità di affrontare la carenza di candidati in settori chiave come quello tecnologico e sanitario. Qui, la tecnologia viene utilizzata per supportare il personale esistente nello svolgimento delle attività quotidiane, attraverso chatbot e strumenti diagnostici che alleggeriscono il carico di lavoro degli operatori sanitari, per esempio.

Nonostante alcuni lavoratori esprimano preoccupazioni legittime riguardo all’impatto dell’AI sui propri ruoli professionali, le solide normative locali a tutela del lavoro offrono un significativo grado di protezione. Un approccio virtuoso con aziende pronte a reinvestire i risparmi derivanti dall’implementazione dell’AI nella formazione e nello sviluppo delle competenze dei dipendenti potrebbe, al contrario, portare a una forza lavoro più qualificata e resiliente alle future sfide del mercato.

Italia: innovazione graduale e attenzione alla privacy

In Italia, l’adozione dell’AI procede gradualmente, influenzata da un contesto normativo rigoroso e da un approccio aziendale orientato alla prudenza, con una forte sensibilità verso la privacy e la protezione dei dati. Le aziende italiane sono particolarmente caute nell’utilizzo dell’AI anche solo per attività come lo screening dei candidati nelle fasi preliminari del recruitment.

L’AI, tuttavia, rappresenta un’opportunità significativa per sostenere la crescita economica e favorire l’innovazione, soprattutto in un contesto di difficoltà strutturali legate alla forza lavoro come quello italiano. Si pensi ad esempio a un problema cruciale per il mercato locale come il talent mismatch; l’AI potrebbe contribuire a favorire l’incontro tra domanda e offerta, promuovendo al contempo una maggiore efficienza nei processi aziendali.

Germania: efficacia operativa e inclusione linguistica

In Germania, l’AI viene accolta con entusiasmo come strumento per ottimizzare processi complessi e migliorare l’efficienza. Gli strumenti basati sull’intelligenza artificiale vengono utilizzati per ottimizzare l’operatività e favorire l’inclusione, come dimostrato dall’uso di traduttori automatici in grandi hub logistici che facilitano la comunicazione tra lavoratori di diverse nazionalità così da supportare una forza lavoro multinazionale.

Allo stesso tempo, l’AI sta avendo un impatto anche su ruoli afferenti ad altri settori. Si pensi, ad esempio, ai call center, dove l’automatizzazione dei compiti più semplici sta consentendo ai lavoratori di dedicarsi ad attività a maggior valore aggiunto. Sebbene non risultino indicazioni immediate di una riduzione significativa delle ore lavorative, l’AI sembra destinata a rendere il lavoro più efficace, ottimizzando i processi operativi e aumentando la produttività complessiva.

Regno unito: sperimentazione e alleggerimento amministrativo

Il Regno Unito si distingue per un approccio relativamente permissivo alla regolamentazione dell’AI, che ha favorito, di conseguenza, un’ondata di sperimentazione. Questa apertura ha permesso alle aziende di esplorare nuove applicazioni, spesso mirate ad alleggerire il carico amministrativo e a migliorare la qualità del lavoro.

AI mercati globali
Londra

In alcuni contesti, ad esempio nel campo del recruitment, questo cambiamento ha aiutato i professionisti a velocizzare i tempi di gestione in presenza di candidature numerose. La crescente automazione, tuttavia, potrebbe richiedere una riorganizzazione delle competenze, con la necessità di formare a nuove attività e nuovi compiti quei dipendenti che si occupavano di quegli aspetti che ora possono essere automatizzati.

Francia: formazione e adattamento culturale

In Francia, l’adozione dell’AI è ancora in fase iniziale, influenzata da un approccio ponderato alle innovazioni tecnologiche. Alcune aziende mostrano cautela verso l’adozione dell’AI, riflettendo preoccupazioni su come questa tecnologia potrebbe influenzare i ruoli lavorativi.

CAIE
Parigi

Per superare queste barriere, alcune organizzazioni stanno investendo nella formazione dei lavoratori, aiutandoli a comprendere e utilizzare gli strumenti di AI in modo efficace. Un approccio che mira a dimostrare i benefici tangibili della tecnologia, sia in termini di efficienza sia di valore aggiunto, creando un clima di fiducia e collaborazione.

India: ottimismo e fiducia nell’innovazione

L’India si distingue per un atteggiamento positivo verso l’AI, con una percentuale molto alta di aziende e lavoratori che già la utilizzano. L’AI è vista principalmente come uno strumento per migliorare la produttività e l’efficienza, piuttosto che come una minaccia per i posti di lavoro.

Le aziende indiane sembrano intenzionate a destinare i risparmi ottenuti grazie all’ottimizzazione dei processi derivanti dall’uso dell’AI in attività creative e innovative, migliorando l’esperienza dei lavoratori. Questo approccio riflette una cultura imprenditoriale dinamica e orientata al futuro, che vede nell’AI un’opportunità per crescere e innovare.

Canada: etica e attenzione al benessere

L’adozione dell’intelligenza artificiale in Canada presenta peculiarità significative. La natura bilingue del Paese aggiunge complessità agli strumenti. Il Canada, inoltre, è stato tra i primi ad adottare una legislazione specifica, come l’Artificial Intelligence and Data Act (AIDA). Ciò impone alle aziende canadesi un approccio particolarmente cauto e attento all’etica e alla conformità, specialmente nel settore HR. Nonostante ciò, l’AI viene già impiegata per ottimizzare processi come lo screening dei CV e la pianificazione dei colloqui.

Il tempo risparmiato, tuttavia, potrebbe tradursi in una ridistribuzione delle attività, portando con sé il rischio di generare aspettative di produttività più elevate e tempistiche accelerate. Sarà importante concentrarsi sull’implementazione di strategie che bilancino l’efficienza tecnologica con la salvaguardia del benessere.

Un futuro plasmato dalle differenze

Questa carrellata di approcci in otto Paesi del mondo evidenzia come non esista un approccio unico all’adozione dell’AI. Ogni Paese sta tracciando il proprio percorso, riflettendo le sue priorità e i suoi valori. In questo contesto, il dialogo globale e lo scambio di best practice saranno fondamentali per garantire che l’AI venga utilizzata in modo etico, inclusivo e sostenibile, contribuendo così a costruire un futuro del lavoro che valorizzi sia le persone sia la tecnologia.

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