La startup cinese DeepSeek semina dubbi sulla spesa per l’intelligenza artificiale, presentando il suo modello R1, e le valutazioni dei titoli tecnologici scendono bruscamente. Il modello, che mostra prestazioni paragonabili a quelle dei rivali statunitensi OpenAI e Meta, solleva dubbi sulla necessità di enormi investimenti occidentali in hardware
DeepSeek ha messo in dubbio la possibilità che gli Stati Uniti possano mantenere la loro leadership nell’AI spendendo miliardi di dollari in chip. Inoltre, come si può vedere dall’immagine di apertura, il costo delle API di R1 è molto inferiore a quello di o1 di OpenAI: 2,19 dollari per 1 mln di token per l’output contro i 12 dollari di o1 mini e i 60 dollari di o1 preview.
Il riflesso sulle borse del lancio del nuovo modello R1 di DeepSeek
Il chatbot dell’azienda cinese, rivale di ChatGPT di OpenAI, è salito in cima alla classifica dei download dell’App Store di Apple negli Stati Uniti ed è l’undicesima in Italia, ma in rapida ascesa. Lunedì 27 gennaio, al Nasdaq le azioni del produttore di chip Nvidia, uno dei maggiori vincitori della rivoluzione dell’AI, sono scese del 14% nelle contrattazioni pre-mercato; Microsoft è scesa del 7% e Meta ha perso il 5%, Tesla il 3,5%.
Effetti anche sul mercato delle criptovalute, con Bitcoin che perde oltre il 5%.
Secondo i calcoli di Bloomberg, lunedì 27 gennaio in apertura di Borsa il mercato tech statunitense da solo potrebbe bruciare oltre 1.000 miliardi.
I futures sulle azioni indicavano un calo del 4,4% per il Nasdaq, mentre l’indice S&P 500 era destinato a scendere del 2,5%. Il produttore europeo di apparecchiature per chip ASML è sceso di oltre il 10%, guidando un calo del 5,2% dell’indice tecnologico Stoxx Europe 600.
“È sicuramente DeepSeek”, ha commentato lunedì un gestore di fondi con sede a Tokyo, aggiungendo che gli investitori stavano valutando rapidamente se la spesa per l’AI nell’hardware potesse alla fine essere molto inferiore alle stime attuali.
Secondo UBS, l’anno scorso gli investimenti in AI delle società tecnologiche statunitensi a grande capitalizzazione hanno raggiunto i 224 miliardi di dollari e si prevede che quest’anno il totale raggiungerà i 280 miliardi di dollari. OpenAI e SoftBank hanno annunciato un piano per investire 500 miliardi di dollari nei prossimi quattro anni in infrastrutture di AI.
Le azioni di Siemens Energy, che fornisce hardware elettrico per le infrastrutture AI, sono crollate del 22%. Schneider Electric, produttore francese di prodotti per l’energia elettrica che negli ultimi anni ha investito molto nei servizi per i data center, è sceso del 9,2%. “Questo dimostra quanto sia ancora vulnerabile il trade sull’AI, come tutti i trade basati sul consenso e sul presupposto di un vantaggio inattaccabile”, dichiara Luca Paolini, chief strategist di Pictet Asset Management.
DeepSeek R1, “momento Sputnik” dell’AI
“DeepSeek R1 è il momento Sputnik dell’intelligenza artificiale”, ha scritto l’investitore di venture capital Marc Andreessen su X, facendo un paragone con il campanello d’allarme dato agli Stati Uniti dal successo dell’Unione Sovietica nel mettere in orbita il primo satellite nel 1957.
DeepSeek ha dichiarato che l’addestramento di R1 è costato 5,6 milioni di dollari, una inezia rispetto all’importo variabile fra 100 milioni e 1 miliardo di dollari, citato nel 2024 da Dario Amodei, amministratore delegato di Anthropic, come costo di costruzione di un modello.
“Sembra che si stia prendendo coscienza del fatto che la Cina non se sia stata con le mani in mano, anche quando sono stati introdotti i dazi e le restrizioni agli investimenti delle aziende tecnologiche”, dichiara Mitul Kotecha, responsabile per l’Asia della strategia macro e dei cambi dei mercati emergenti di Barclays.
Alcuni analisti hanno avvertito che la reazione del mercato è stata esagerata e che i progressi di DeepSeek si riveleranno in ultima analisi positivi per i produttori di chip di intelligenza artificiale come Nvidia. Dylan Patel, analista capo della società di consulenza sui chip SemiAnalysis, ha affermato che la riduzione dei costi di formazione e di esecuzione dei modelli di AI renderà a lungo termine più facile ed economica l’adozione di applicazioni di AI da parte di aziende e consumatori.
“I progressi nell’efficienza dell’addestramento e dell’inferenza consentono un’ulteriore scalata e proliferazione dell’AI”, ha dichiarato Patel. “Questo fenomeno si è verificato per decenni nell’industria dei semiconduttori, dove la Legge di Moore ha portato a un dimezzamento dei costi ogni due anni, mentre l’industria continuava a crescere e ad aggiungere nuove funzionalità ai chip”.
Il lancio di DeepSeek inoltre arriva mentre Nvidia deve affrontare la competizione e le sfide legate alla catena di approvvigionamento globale. La concorrenza nel settore dell’AI è sempre più accesa: aziende come AMD, Intel cercano di ritagliarsi una fetta di mercato. Ora è arrivata anche DeepSeek. I timori di un ridimensionamento della quota di mercato di Nvidia ha ingigantito la reazione negativa degli investitori.
Alcuni titoli tecnologici cinesi sono avanzati grazie all’entusiasmo per DeepSeek, anche se l’indice CSI 300 ha chiuso in calo dello 0,4%. A Hong Kong Baidu ha chiuso in rialzo del 4% e Alibaba del 3%. “I titoli tecnologici sono in rialzo oggi e il sentimento generale è piuttosto positivo in Cina”, afferma Wei Li, responsabile degli investimenti multi-asset per la Cina presso BNP Paribas.