L’intelligenza artificiale che rende le persone più efficienti e i robot che le rendono meno necessarie: è questo il futuro che Amazon sta costruendo nel suo business dell’e-commerce. Il colosso statunitense ha presentato tre nuove tecnologie che sta testando o che sono pronte al lancio nei suoi magazzini e veicoli di consegna.

Tra queste figurano Blue Jay, un braccio robotico progettato per smistare pacchi; Eluna, un agente AI che aiuterà i manager a distribuire la forza lavoro e a prevenire colli di bottiglia; e occhiali a realtà aumentata (AR) pensati per i conducenti delle consegne.
Indice degli argomenti:
Dall’acquisizione di Kiva Systems all’automazione totale
Le novità rappresentano l’ultimo passo di una strategia decennale: l’automazione dei magazzini, avviata nel 2012 con l’acquisizione di Kiva Systems per 775 milioni di dollari.
Oggi, circa il 75% delle consegne Amazon beneficia in qualche modo del supporto dei robot.
Il CEO Andy Jassy spinge per un’integrazione ancora più profonda dell’AI, anche a costo di ridurre la necessità di personale. Secondo un’analisi del Wall Street Journal, il numero medio di dipendenti nei centri Amazon è sceso a circa 670 nel 2024, il livello più basso degli ultimi 16 anni.
Risparmi miliardari e centri di distribuzione robotizzati
Gli analisti prevedono che l’automazione porterà risparmi annuali per miliardi di dollari, grazie all’aumento dell’efficienza e alla riduzione del personale.
Entro la fine del prossimo anno, Amazon prevede di avere circa 40 centri di distribuzione automatizzati, con un potenziale risparmio stimato da Morgan Stanley in 4 miliardi di dollari.
Il robot Blue Jay è già in fase di test in uno stabilimento del South Carolina, destinato a una rete di centri di consegna giornaliera per rendere le spedizioni più economiche e rapide.
L’AI Eluna, invece, sarà sperimentata in un magazzino del Tennessee, dove potrà rispondere a domande dei manager come: “Dove possiamo spostare il personale per evitare un collo di bottiglia?”.

Il magazzino del futuro è già realtà
Un’anteprima del “magazzino del futuro” è già operativa a Shreveport, Louisiana, dove bracci robotici smistano pacchi in carrelli poi trasportati da macchine simili a grandi aspirapolvere robotici.
Qui gli articoli si muovono il 25% più velocemente rispetto agli altri centri, secondo Amazon.
Robot collaborativi aiutano anche gli operatori umani a raggiungere oggetti posizionati in alto o in zone difficili da raggiungere.

Sicurezza, formazione e robot umanoidi
Amazon dichiara che l’obiettivo non è eliminare completamente il lavoro umano, ma migliorare la sicurezza e liberare i dipendenti dai compiti ripetitivi. L’azienda sta investendo in programmi di formazione e apprendistato per insegnare ai lavoratori a gestire e supervisionare i robot.
Tra i progetti in corso figura anche Digit, un robot umanoide testato vicino a Boston, capace di spostare oggetti all’interno dei magazzini.

Gli occhiali AR per i corrieri
Per la sua flotta di autisti, Amazon ha mostrato occhiali AR con intelligenza artificiale in grado di identificare i pacchi da consegnare, fornire indicazioni stradali e persino segnalare la presenza di cani.
Molte di queste funzioni oggi sono svolte tramite smartphone. I test hanno coinvolto centinaia di autisti, anche se l’azienda non ha ancora confermato una distribuzione su larga scala.
Negli ultimi cinque anni, il numero medio di pacchi per autista è quasi raddoppiato, e i ritardi nel localizzare i punti di consegna sono una delle principali cause di inefficienza.
Con la realtà aumentata, Amazon punta a ridurre i tempi di consegna e aumentare la produttività: una visione che unisce algoritmi, robot e lavoratori in un unico ecosistema automatizzato.




