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Nasce l’Artificial Intelligence Private Equity Fund: 300 milioni per l’AI nelle PMI da Quadrivio e Microsoft



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Il fondo è destinato a potenziare le PMI italiane con tecnologie di intelligenza artificiale e strategie di crescita internazionale. L’obiettivo è trasformare aziende solide ma tradizionali in piccole multinazionali digitali, capaci di competere su scala globale

Pubblicato il 9 ott 2025



Artificial Intelligence Private Equity Fund

Con il lancio dell’Artificial Intelligence Private Equity Fund, Quadrivio Group apre una nuova stagione per il private equity italiano. Il fondo, che prevede una raccolta complessiva di 300 milioni di euro, è sostenuto da Microsoft come partner tecnologico strategico. L’iniziativa nasce da una visione precisa: accompagnare le PMI italiane nel salto tecnologico che l’intelligenza artificiale rende ormai indispensabile, trasformandole in attori competitivi su scala globale.

In un contesto in cui la digitalizzazione rappresenta non solo un vantaggio competitivo, ma una condizione di sopravvivenza, il fondo si propone come catalizzatore per quelle imprese che vogliono integrare l’AI nei processi produttivi, gestionali e decisionali. L’ambizione è quella di creare un nuovo tessuto industriale italiano, più agile, data-driven e connesso ai mercati internazionali.


La strategia d’investimento: controllo, innovazione e internazionalizzazione

La logica di intervento del fondo è chiara: non si tratta di partecipazioni passive, ma di acquisizioni di maggioranza che consentano di incidere direttamente sul percorso di trasformazione delle aziende. Quadrivio intende individuare PMI italiane con una forte posizione nel proprio segmento B2B e un potenziale di crescita legato all’adozione dell’intelligenza artificiale.

Vincenzo Esposito

«Sostenere gli ecosistemi locali dell’innovazione è nel nostro DNA», ha dichiarato Vincenzo Esposito, CEO di Microsoft Italia. «Vogliamo aiutare le Pmi a cogliere le opportunità dell’AI, offrendo strumenti concreti per aumentare produttività, crescita e sicurezza».

Le aree di interesse spaziano dall’automazione industriale alla robotica, dalla cybersecurity al fintech, fino ai sistemi di analytics avanzati e all’integrazione software. Microsoft fornirà il supporto tecnologico, affiancando le imprese non solo sul piano infrastrutturale, ma anche nella definizione delle strategie operative e nella gestione del cambiamento organizzativo.

Il 70% del capitale sarà investito in aziende italiane, mentre il restante 30% verrà destinato a realtà europee e statunitensi, per creare sinergie e opportunità di espansione. Le società target sono imprese con un EBITDA significativo e una struttura già pronta per affrontare processi di internazionalizzazione.

Alessandro Binello

«Il nuovo fondo punta a investire nelle Pmi per trasformarle, grazie all’AI, in piccole multinazionali ad alto valore tecnologico. Investiremo in realtà attive in quattro importanti macro settori: nel manufacturing, nella cybersecurity, nei data analytics e nel segmento software & IT. Promuoveremo all’interno delle aziende acquisite l’utilizzo strategico e operativo dell’intelligenza artificiale, certi di ottenere così vantaggi competitivi rilevanti e accelerazioni significative nella creazione di valore», commenta Alessandro Binello, Group ceo di Quadrivio Group.


Artificial Intelligence Private Equity Fund: primo closing e prospettive operative

Quadrivio ha già annunciato il primo closing del fondo, raggiungendo 100 milioni di euro su un obiettivo di 300, con la possibilità di estendere la raccolta fino a 400 milioni. È un risultato che conferma l’interesse degli investitori verso l’integrazione tra finanza e tecnologia, ma che mette anche in evidenza le sfide che attendono il progetto.

La prima, e forse più complessa, riguarda la trasformazione culturale. Molte PMI italiane restano legate a modelli di business tradizionali, e l’introduzione dell’AI implica una revisione profonda dei processi decisionali, della formazione manageriale e della gestione del rischio.

La seconda sfida è quella tecnologica: non basta dotarsi di nuovi software o algoritmi, ma serve costruire un’infrastruttura digitale solida, sicura e adattabile. Infine, il successo del fondo dipenderà dalla capacità di generare valore al momento dell’exit, dimostrando che la digitalizzazione può tradursi in ritorni economici sostenibili e in una reale crescita dei ricavi.

«L’intelligenza artificiale non rappresenta un asteroide che una volta arrivato rimodellerà tutto, ma piuttosto una nuova linfa che sta rigenerando i modelli di business di molte aziende. In tutti i settori caratterizzati da elevato numero di dati necessari a definire un percorso efficiente ed efficace e in particolare laddove i c.d. WINS (Words, Images, Numbers, Sounds) ne costituiscono il fulcro, l’IA sta aprendo una nuova era dove prevarranno le Pmi che sapranno comprenderla, accompagnarla ed evolvere con essa il proprio core business», dichiara Fabio Boschi, managing partner di Artificial Intelligence PE Fund.


Impatto atteso: valore, produttività e competitività

Le potenzialità sono significative. Secondo le stime di Quadrivio, l’adozione diffusa dell’intelligenza artificiale potrebbe aumentare il valore complessivo generato dalle PMI italiane di oltre 120 miliardi di euro nei prossimi 15 anni. L’efficienza operativa e la produttività potrebbero crescere fino al 20%, mentre la capacità di esportazione potrebbe migliorare del 14% per le aziende che sapranno integrarsi nei mercati internazionali.

Si tratta di un cambiamento che va oltre la dimensione tecnologica: è una ridefinizione dell’identità stessa della piccola e media impresa italiana, chiamata a coniugare tradizione manifatturiera e innovazione digitale.

Roberto Crapelli

«Dopo qualità e creatività, la nuova frontiera del Made in Italy sarà l’intelligenza artificiale», ha dichiarato Roberto Crapelli, managing partner di Quadrivio Group. «Con questo fondo vogliamo sostenere fusioni e acquisizioni nel settore IT per dare vita a poli solidi e a imprese in grado di accompagnare le aziende italiane in una transizione tecnologica sostenibile e misurabile».

Il fondo rappresenta, in questo senso, un esperimento di politica industriale privata, capace di orientare il capitale verso la crescita strutturale e non solo verso l’ottimizzazione finanziaria.

«L’intelligenza artificiale è oggi la tecnologia chiave per migliorare l’efficienza e la competitività delle imprese. Come operatori di Private Equity, la nostra sfida consiste prima di tutto nel capire come implementare efficacemente e organicamente l’IA nei processi di business delle imprese in cui investiamo. Artificial Intelligence PE Fund nasce esattamente con questo proposito: aiutare le aziende in portafoglio a orientarsi nella fase di transizione digitale e supportarle nella selezione e nell’adozione delle applicazioni di AI, per sfruttarne a pieno e in tempi brevi le immense potenzialità», afferma Walter Ricciotti, ceo di Quadrivio Group.


Conclusione: la sfida della trasformazione

L’Artificial Intelligence PE Fund segna una svolta nel modo in cui il private equity può incidere sulla trasformazione economica del Paese. Quadrivio e Microsoft puntano a un modello di intervento attivo, dove il capitale si accompagna alla competenza tecnologica e alla visione industriale.

Se l’obiettivo sarà centrato, l’Italia potrà colmare parte del ritardo accumulato nella digitalizzazione, creando un ecosistema di PMI capaci di competere a livello globale. Ma il successo del progetto dipenderà dalla coerenza nell’esecuzione: dalla selezione delle aziende giuste alla capacità di gestire il cambiamento, dall’allineamento tra capitale e strategia alla costruzione di una cultura imprenditoriale finalmente orientata al futuro.


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