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Logistica: solo il 27% delle aziende italiane ha integrato soluzioni di AI nei propri sistemi di gestione dei trasporti



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Eppure, entro 5 anni (2030) il 61% delle organizzazioni prevede l’adozione di AI agentica completamente autonoma. È il momento di accelerare l’adozione di tecnologie evolute per trasformare il settore in un modello di eccellenza. Le indicazioni dell’analisi a livello nazionale e internazionale di Manhattan Associates

Pubblicato il 29 set 2025

Stefano Casini

giornalista



Logistica: solo il 27% delle aziende italiane ha integrato soluzioni di AI nei propri sistemi di gestione dei trasporti

La trasformazione digitale sta ridefinendo – profondamente – il futuro della logistica e dei trasporti. Diventa sempre più centrale nelle strategie e nelle attività del settore. Ma il grande cambiamento deve ancora arrivare.

Solo il 27% delle aziende italiane ha già integrato soluzioni di intelligenza artificiale e machine learning nei propri sistemi di gestione dei trasporti (TMS, Transportation Management System), scambi commerciali, forniture, reti logistiche. Segnando un primo passo concreto verso l’automazione e l’efficienza operativa.

Sono alcune delle evidenze che emergono dalla nuova ricerca a livello globale di Manhattan Associates, azienda specializzata nelle soluzioni per supply chain, logistica di distribuzione, commercio omnicanale, quotata al Nasdaq.

L’analisi è stata realizzata in collaborazione con Vanson Bourne, società di ricerca internazionale, e ha coinvolto 1.450 senior decision-maker dei settori manifatturiero, Retail, commercio all’ingrosso, beni di consumo, Food and beverage in Nord America, America Latina, Europa e Australia.

Il dato evidenzia che gli strumenti digital e AI sono diventati un passaggio fondamentale anche in questo campo, ma allo stesso tempo la maggior parte delle imprese è ancora in fase di preparazione, studio, test e progettazione.

Logistica e trasporti: le tendenze in atto

Queste tendenze in atto fanno anche crescere la consapevolezza dell’importanza di investire in formazione e nuove competenze digitali, per accelerare l’adozione delle tecnologie più promettenti e mantenere la competitività sul mercato.

AI, potenzialità del mercato enormi

“Il fatto che in Italia solo 3 aziende su 10 abbiano già integrato intelligenza artificiale e machine learning nei propri TMS evidenzia come ci sia ancora molta strada da fare”, rimarca Roberto Vismara, sales director di Manhattan Associates Italia.

“Le potenzialità del mercato italiano sono enormi, ma serve una spinta più decisa verso l’adozione di tecnologie evolute per non perdere competitività. L’innovazione digitale non è più un’opzione, ma una necessità per affrontare le sfide di oggi e anticipare quelle del futuro”, aggiunge Vismara.

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Sull’ampio fronte della sostenibilità, un’azienda su quattro (26%) ha integrato criteri Green nella pianificazione operativa dei trasporti. Una tendenza che indica una crescente sensibilità e attenzione verso strategie di trasporto più consapevoli e meno inquinanti, in linea con le richieste normative e le aspettative dei consumatori.

Più trasparenza per la supply chain

Anche la visibilità operativa si conferma un asset strategico per la crescita del settore: il 60% delle aziende italiane individua nella riduzione dei costi di trasporto il principale vantaggio che deriva dall’adozione di tecnologie che migliorano il controllo e la trasparenza della supply chain. Infatti, questo approccio consente di ottimizzare risorse, ridurre sprechi e offrire un servizio sempre più efficiente e di qualità al cliente finale.

La ricerca evidenzia anche “una crescente consapevolezza sull’importanza delle competenze digitali: il 63% delle imprese riconosce la formazione e l’upskilling come leve fondamentali per accelerare l’adozione dell’AI. Questo atteggiamento proattivo apre la strada a investimenti mirati nella crescita dei talenti e nell’attrazione di nuove professionalità”, elementi chiave per rafforzare la competitività del sistema logistico italiano.

Capacità di adattamento

“Le imprese italiane stanno dimostrando una grande capacità di adattamento e una forte propensione all’innovazione”, osserva Vismara: “investire in tecnologie avanzate e nella formazione delle persone è la chiave per rendere la supply chain più sostenibile, efficiente e resiliente”. E osserva: “il settore è pronto a cogliere la sfida e proseguire sulla via della digitalizzazione”.

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Guardando al futuro, l’87% delle aziende italiane considera la gestione dei trasporti una priorità strategica da concretizzare entro il 2030. La strada verso una logistica più digitale, sostenibile e competitiva è tracciata: ora è il momento di accelerare l’adozione di tecnologie evolute per trasformare il settore in un modello di eccellenza.

Nuove tecnologie, ROI e scenario globale

Sul fronte finanziario, più veloce è l’implementazione di queste nuove tecnologie, “più rapidamente si può iniziare a generare dei ritorni sull’investimento (ROI). Dai risparmi sui costi legati all’ottimizzazione dei percorsi e all’efficienza dell’automazione, alla maggiore visibilità dei dati per decisioni più informate e ai costi ridotti di formazione e configurazione: un approccio modulare consente alle aziende di ottenere un ritorno sull’investimento più elevato e – cosa fondamentale – più veloce”, indica il rapporto su scala globale.

Trasporti e AI agentica

A livello internazionale, entro 5 anni (2030) il 61% delle organizzazioni prevede l’adozione di AI agentica completamente autonoma, capace di agire indipendentemente per raggiungere obiettivi specifici nella gestione dei trasporti. Tuttavia, solo il 37% ha già integrato in profondità l’AI e il machine learning nei propri sistemi TMS.

Attraverso un’architettura basata su piattaforme e microservizi, le aziende possono aggiungere o modificare moduli e tecnologie specifiche per soddisfare esigenze e requisiti precisi. Quasi la metà delle realtà censite (48%) si sente già molto preparata per l’arrivo degli agenti autonomi entro il 2030, ma praticamente tutte le organizzazioni (99%) dichiarano di affrontare o prevedere ostacoli, tra cui carenza di competenze (49%), difficoltà di integrazione (44%) e problemi legati alla qualità e disponibilità dei dati (44%).

Sono problemi e nodi da sciogliere che risultano comuni e condivisi da diversi settori economici e produttivi: le difficoltà da superare appaiono piuttosto trasversali.

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