I Paesi asiatici dovrebbero rifiutare il “modello europeo di paura e iper-regolamentazione” dell’intelligenza artificiale. È questo il messaggio lanciato da Michael Kratsios, consigliere tecnologico della Casa Bianca, durante una visita nella regione finalizzata a promuovere l’export tecnologico statunitense.
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L’appello dagli USA all’Asia: “Rigettate la paura europea sull’AI”

Durante un incontro a Seul con funzionari e dirigenti d’azienda asiatici, Kratsios ha dichiarato che gli Stati Uniti incoraggiano le nazioni a sviluppare un proprio approccio all’intelligenza artificiale e alla sua regolamentazione.
“Potete seguire [il modello europeo] e rimanere inevitabilmente indietro, soccombendo all’immobilismo mentre gli Stati intorno a voi avanzano, esplorano nuove frontiere e costruiscono un nuovo futuro”, ha affermato Kratsios, che dirige l’Ufficio per la Scienza e la Tecnologia della Casa Bianca.
Contro Bruxelles e Pechino: l’America propone libertà e innovazione
La presa di posizione si inserisce in un contesto più ampio di scontro geopolitico e ideologico sull’intelligenza artificiale. Gli Stati Uniti, insieme alle grandi aziende del tech, contestano fortemente l’AI Act dell’Unione Europea, considerato il regime più severo al mondo per la regolazione dell’IA.
Kratsios ha ribadito, in un’intervista al Financial Times, anche il netto rifiuto dell’amministrazione Trump verso un modello di governance globale dell’AI promosso dalla Cina.
Abbiamo sentito molti discorsi su un’iniziativa per una governance globale… Non credo che sia qualcosa che interessi realmente i Paesi del mondo o che porterà benefici concreti alle loro popolazioni”, ha dichiarato.
“Portiamo un messaggio di innovazione, creatività e libertà, affinché ogni Paese possa scegliere il proprio destino nell’ambito dell’intelligenza artificiale”, ha aggiunto.
Pacchetti su misura e finanziamenti USA
Nel suo intervento pubblico, Kratsios ha annunciato che gli Stati Uniti offriranno finanziamenti per permettere ai Paesi asiatici di acquistare e implementare un “full stack” di tecnologie americane: dai chip ai data center, fino ai modelli linguistici di grandi dimensioni (LLM) e ai servizi cloud.
“Confezionato per la comodità di ciascun Paese cliente”, ha sottolineato, promettendo soluzioni tecnologiche personalizzate per ogni nazione.

La concorrenza cinese e la lezione di Huawei
La proposta americana arriva mentre la Cina promuove i suoi LLM open-source, come quelli di DeepSeek e Alibaba, presentandoli come strumenti condivisibili con il resto del mondo. Inoltre, molte aziende cinesi stanno attirando clienti asiatici con prodotti IA a basso costo, tra cui droni e robot industriali.
Lo scontro si è acuito dopo che il premier cinese Li Qiang ha proposto la creazione di un organismo globale per la governance dell’AI.
“Attualmente, la governance globale dell’AI è ancora frammentata. I Paesi presentano grandi differenze, soprattutto per quanto riguarda concetti normativi e regole istituzionali”, ha dichiarato Li durante la World Artificial Intelligence Conference a Shanghai.
Kratsios ha infine ricordato l’esperienza vissuta durante il primo mandato di Trump come CTO del governo, quando gli USA cercarono senza successo di convincere i partner internazionali a escludere Huawei dalle infrastrutture critiche.
“Mi ha mostrato quanto sia importante che gli Stati Uniti non solo abbiano la tecnologia migliore al mondo, ma si impegnino anche concretamente per esportarla su scala globale”, ha concluso.







