Negli ultimi anni, il dibattito sull’intelligenza artificiale è stato polarizzato dalla crescente popolarità dei modelli generativi. Tuttavia, occorre fare un distinguo: l’AI non è solo generativa e, soprattutto, non è una bacchetta magica. Citando la definizione di Stefano Quintarelli, esiste da decenni l’intelligenza artificiale “noiosa”, quella che applica tecniche statistiche per generare valore reale. Qui, si parla ancora di intelligenza artificiale tradizionale, basata su tecniche di machine learning e deep learning, progettata per analizzare grandi volumi di dati e generare modelli predittivi affidabili. La generative AI, abilitata dai Large Language Models (LLM), ha sicuramente aperto scenari nuovi per la comprensione del linguaggio e la generazione di contenuti. Ma quando si parla di ottimizzazione dei processi industriali e delle supply chain, è l’intelligenza artificiale prescrittiva — una declinazione dell’AI predittiva — a giocare il ruolo strategico più concreto per la creazione di valore reale.
ANALISI
AI prescrittiva: motore strategico per la produzione e la gestione della supply chain
Dall’analisi alle raccomandazioni operative e al supporto decisionale integrato nei processi: i modelli e gli strumenti evoluti riducono inefficienze, migliorano performance e promuovono un approccio sostenibile alla trasformazione digitale. Ecco come
VP Innovation di Altea Federation

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