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Mercato dei quantum computer a quota 500 mld di euro nel 2030



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Durante il MIND Innovation Week, Obloo Ventures, operatore di venture capital specializzato nel Deep Tech, ha discusso il futuro del computing e il ruolo dell’Italia in questo scenario

Pubblicato il 16 mag 2024



Quantum computing

Il futuro del computing, che comprende le innovazioni e le tecnologie hardware e software, nonché le applicazioni abilitate dal calcolo, ha il potere di affrontare le sfide più pressanti dei prossimi anni. Il quantum computing offre la promessa di risolvere problemi a un ritmo esponenzialmente superiore rispetto agli strumenti attualmente disponibili, portando a cambiamenti rivoluzionari in vari settori come la crittografia, la scienza dei materiali e la ricerca farmaceutica. Allo stesso tempo, i modelli di AI e la potenza di calcolo stanno raddoppiando ogni sei mesi, una condizione essenziale per sostenere lo sviluppo di soluzioni sempre più efficienti.

Questi sono alcuni dei temi che sono emersi durante “Deepscover the future of computing”, una tavola rotonda organizzata durante la MIND Innovation Week da Obloo Ventures, un operatore di venture capital specializzato nel Deep Tech, con diversi investimenti attivi nel settore delle scienze computazionali.

Un mercato da 500 mld di euro entro il 2030

Queste tecnologie trovano applicazione in una vasta gamma di settori, dal contrasto al cambiamento climatico alla sanità, dalla sorveglianza delle infrastrutture critiche alle nuove frontiere dell’aerospazio. Si prevede che entro il 2030 il valore di questo mercato raggiungerà i 500 miliardi di euro. In questo contesto, l’Europa si sta posizionando come un polo d’eccellenza nelle scienze computazionali e l’Italia ha il potenziale per assumere un ruolo significativo a livello globale: è il settimo paese al mondo per pubblicazioni scientifiche nel settore e quarto per dotazione di grandi infrastrutture computazionali.

Le startup sono indubbiamente al centro di questa nuova rivoluzione industriale, in particolare quelle che lavorano sulla trasformazione dei risultati della ricerca fondamentale in prodotti al servizio di vari settori industriali.

“Il valore degli investimenti previsti fornisce una misura tangibile dell’impatto che il futuro del computing avrà nei prossimi anni”, dichiara Misal G. Memeo, partner di Obloo Ventures. “Il maggiore impatto si avrà nelle applicazioni industriali: Il climate tech, l’industrial manufacturing, la cybersecurity, l’aerospaziale e l’industria farmaceutica, sono solo alcuni dei settori che verranno stravolti dai risultati provenienti dalla ricerca nelle scienze computazionali.

In Italia ci sono molte delle condizioni necessarie per cogliere questa opportunità, dal capitale umano altamente qualificato alla qualità della produzione scientifica, fino alla dotazione tecnologica e infrastrutturale, ma per esprimere questo potenziale è necessario promuovere e sviluppare ulteriormente l’ecosistema di venture capital e il trasferimento tecnologico”.

Crescono gli investimenti nel settore

Gli investimenti nel settore stanno crescendo rapidamente. Il settore sta attirando sempre più l’interesse degli investitori pubblici e privati. I venture capitalist stanno investendo pesantemente nell’intelligenza artificiale (46 miliardi di euro), seguita dal quantum computing , dove si registrano circa 1,2 miliardi di euro investiti, con ulteriori 40 miliardi di euro di finanziamenti globali governativi previsti per i prossimi dieci anni.

In Europa, sia gli investitori privati che quelli istituzionali sono molto attivi: nel 2024, tra fondi privati e pubblici, sono stati stanziati 200 miliardi per l’AI e 134 dal budget del Piano di Ripresa e Resilienza per il digitale. A livello globale, gli investimenti privati, governativi e di venture capital abiliteranno un mercato del futuro del computing che raggiungerà i 500 miliardi di euro entro il 2030.

L’Europa è leader per ricerca e infrastrutture di computing. L’Europa è prima a livello globale per numero di laureati nelle materie quantistiche: con 135.511 studenti che nel 2020 hanno terminato gli studi, i 27 Paesi dell’UE hanno superato India (dove si sono laureati in 82.110), Cina (57.693) e USA (45.087). Le pubblicazioni scientifiche nel campo dell’informatica nel 2022 sono state in UE 150.619, dato secondo solo a quello cinese (182.843).

In questa classifica l’Italia è settima a livello globale e in Europa è superata solo da Germania (27.133) e Regno Unito (25.805). Anche per quanto riguarda le infrastrutture computazionali, l’Europa primeggia con 48,8 milioni di core HPC (contro i 40,1 degli USA, i 22,6 della Cina e gli 11,4 del Giappone); di queste 4,4 milioni sono in Italia, che si posiziona al quarto posto a livello mondiale.

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Intelligenza artificiale, data science, quantum computing e tecnologie neuromorfiche fra le più promettenti

Le tecnologie e le startup più promettenti includono intelligenza artificiale, data science, quantum computing e tecnologie neuromorfiche. Dopo l’esplosione della AI generativa, c’è stata un’ulteriore accelerazione degli investimenti in questo settore. Tra le tecnologie più promettenti nel campo del computing ci sono l’edge computing, i computer quantistici e ottici, e la conservazione dei dati grazie a molecole di DNA. Per quanto riguarda il software, XAI (AI spiegabile), DevOps (Development + Operations: metodologia di sviluppo del software che punta all’integrazione tra sviluppatori e addetti alle IT operations per lo sviluppo rapido ed efficiente di prodotti e servizi), modelli fondativi di AI e machine learning e cybersicurezza sono gli ambiti di ricerca più attraenti nel contesto del futuro del computing. Le applicazioni industriali sono molteplici e vanno dal settore automobilistico (perfezionamento della guida autonoma e ottimizzazione delle batterie) ai servizi finanziari (ottimizzazione del rischio servizi personalizzati) fino alla scoperta di nuovi farmaci. In Italia ci sono già diverse startup che propongono soluzioni innovative in questi ambiti basate su intelligenza artificiale e altre tecnologie computazionali.

“Da più di 15 anni il team di Obloo Ventures – pioniere in Italia – investe nel deep tech e direttamente nei proof of concept con gruppi di ricerca”, dichiara Nicola Redi, Managing Partner di Obloo Ventures. “Guardando al portafoglio di start-up che abbiamo creato, quasi la metà è stato ed è composto da imprese relative al future of computing. Per questo stiamo costruendo un ecosistema di innovazione per questo settore strategico, mettendo a disposizione delle start-up non solo capitali, ma tutti gli elementi necessari per la loro nascita e sviluppo, a cominciare dalle infrastrutture e da partner industriali”.

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