Per decenni la corsa al calcolo quantistico si è concentrata sulla costruzione di hardware in grado di sfruttare gli effetti della meccanica quantistica. Ora che i primi sistemi commerciali sembrano vicini, il baricentro si sposta sul software: servono algoritmi per trasformare la potenza teorica delle macchine in applicazioni reali.
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Phasecraft raccoglie 34 milioni di dollari
La britannica Phasecraft ha annunciato un round di finanziamento da 34 milioni di dollari, sostenuto anche da un veicolo d’investimento legato alla farmaceutica danese Novo Nordisk. Pur trattandosi di cifre modeste rispetto alle ingenti risorse convogliate sull’hardware, l’operazione segnala il crescente interesse verso le aziende specializzate in software quantistico.

La corsa agli algoritmi
La storia dell’informatica mostra che il software diventa sempre più centrale, e lo stesso sta accadendo nel quantistico. Gli algoritmi servono ad ampliare il ventaglio dei problemi affrontabili, ma anche a rendere più efficienti tecniche note, permettendone l’esecuzione su macchine di dimensioni ridotte.
Verso la “quantum advantage”
Negli ultimi dieci anni, i miglioramenti algoritmici hanno ridotto in modo esponenziale la potenza necessaria per eseguire calcoli complessi. Secondo alcuni ricercatori, come quelli di Google, algoritmi come quello di Shor potrebbero oggi richiedere computer venti volte più piccoli rispetto alle stime iniziali. Ciò alimenta la speranza di raggiungere presto la cosiddetta quantum advantage: il punto in cui i computer quantistici superano i tradizionali sistemi classici in compiti pratici.
Applicazioni scientifiche e commerciali
Phasecraft prevede di ottenere calcoli “scientificamente importanti” già dalla prossima primavera, e applicazioni commerciali entro pochi anni. Le prime aree d’impatto riguarderanno la chimica e la scienza dei materiali: dalla modellazione degli atomi con la teoria della densità funzionale fino allo sviluppo di batterie migliori grazie alla simulazione del litio. Anche la ricerca farmaceutica potrebbe trarre beneficio, come dimostra l’interesse di Novo Nordisk.
Tra speranze e scetticismo
Non tutti concordano sui tempi. Alcuni esperti ritengono che la piena utilità del calcolo quantistico sia ancora lontana e invitano a non farsi trascinare da un nuovo ciclo di hype. “Abbiamo vissuto un picco di entusiasmo non sempre temperato dalla realtà,” ha ammesso Ashley Montanaro, CEO di Phasecraft. Ma i progressi recenti suggeriscono che l’industria sia davvero vicina a un punto di svolta.
Phasecraft collabora con Google e IBM
La forza di Phasecraft risiede nello sviluppo di algoritmi “hardware-agnostici”, capaci di operare con diversi sistemi quantistici. L’azienda collabora già con Google Quantum AI, IBM, Quantinuum e QuEra, accelerando la convergenza tra hardware e software verso l’utilità commerciale. In parallelo, ha stretto accordi con utenti finali come Johnson Matthey (materiali avanzati), Oxford PV (celle solari), NESO (operatore nazionale della rete energetica britannica) e BT (telecomunicazioni).
Applicazioni immediate: dall’energia alla chimica
L’approccio ibrido di Phasecraft combina computer classici e quantistici, sfruttando anche i dispositivi NISQ (Noisy Intermediate Scale Quantum), ancora imperfetti ma già in grado di affrontare problemi prima inaccessibili. Tra i casi d’uso: simulazioni di materiali milioni di volte più efficienti, modellazione di processi biochimici rilevanti per la scoperta di farmaci e ottimizzazione delle reti energetiche.
Un team accademico di livello mondiale
Fondata dai professori Toby Cubitt, Ashley Montanaro e John Morton, Phasecraft vanta un team proveniente da istituzioni e aziende come UCL, Università di Bristol, AWS, Johnson Matthey e Goldman Sachs. Nel 2024 ha aperto un centro di R&D a Washington D.C., guidato dal professor Steve Flammia.
“Stiamo creando quantum advantage oggi,” ha dichiarato Montanaro, CEO dell’azienda. “Le nostre simulazioni stanno già producendo risultati concreti, e la nuova ondata di investimenti ci permetterà di accelerare l’impatto commerciale delle nostre soluzioni.”




