“Cari Signori dell’intelligenza artificiale aziendale…”. Inizia così il messaggio scritto da un gruppo di attivisti che martedì 26 novembre ha divulgato l’accesso a Sora, il generatore video di OpenAI, in segno di protesta contro quello che definisce “art washing“ e duplicità da parte dell’azienda. Il gruppo ha pubblicato un progetto sulla piattaforma di sviluppo AI Hugging Face, apparentemente collegato all’API di Sora, non ancora disponibile pubblicamente. Utilizzando token di autenticazione, presumibilmente ottenuti attraverso un sistema di accesso anticipato, il gruppo ha creato un frontend che consente agli utenti di generare video con Sora.
Generazione video e watermark di OpenAI
Attraverso il frontend del gruppo, gli utenti possono creare video di 10 secondi fino a una risoluzione di 1080p digitando una breve descrizione testuale. Tentando di accedere al servizio, la coda era piuttosto lunga, ma alcuni utenti su X sono riusciti a caricare campioni, molti dei quali recavano il caratteristico watermark visivo di OpenAI. Alle 12:01 ora Eastern, il frontend non era più funzionante, probabilmente perché OpenAI e/o Hugging Face hanno revocato l’accesso.
Protesta degli artisti: motivazioni e accuse
Il gruppo sostiene che OpenAI abbia chiuso temporaneamente l’accesso anticipato a Sora per tutti gli artisti dopo tre ore.
La protesta nasce dall’accusa che OpenAI stia esercitando pressioni sui tester iniziali di Sora, inclusi membri del red team e partner creativi, per promuovere una narrativa positiva attorno a Sora, senza compensarli equamente per il loro lavoro. “Centinaia di artisti forniscono lavoro non retribuito attraverso test di bug, feedback e lavoro sperimentale per un’azienda valutata 150 miliardi di dollari”, ha scritto il gruppo, autodefinitosi “Sora PR Puppets”, in un post allegato al frontend.
Critiche alla gestione del programma di accesso anticipato
Il gruppo non ha inizialmente identificato i suoi membri, ma nel corso della giornata ha iniziato a elencarne alcuni nell’allegato su Hugging Face e in una petizione separata. Accusa inoltre OpenAI di essere fuorviante riguardo alle capacità di Sora, mantenendo gli utenti dell’accesso anticipato sotto stretto controllo. Ogni output di Sora deve essere approvato da OpenAI prima di essere condiviso ampiamente, e solo pochi creatori nel programma verranno selezionati per proiettare le loro opere create con Sora.
Risposta di OpenAI e sfide tecniche
In una dichiarazione, un portavoce di OpenAI ha affermato che Sora rimane in una “anteprima di ricerca” e che l’azienda sta lavorando per bilanciare creatività e misure di sicurezza robuste per un uso più ampio. “Centinaia di artisti nella nostra alpha hanno plasmato lo sviluppo di Sora, aiutando a dare priorità a nuove funzionalità e salvaguardie”, ha dichiarato il portavoce. “La partecipazione è volontaria, senza obbligo di fornire feedback o utilizzare lo strumento.”
Sfide e concorrenza nel settore della generazione video
Dalla sua presentazione all’inizio di quest’anno, Sora ha affrontato battute d’arresto tecniche mentre i rivali nel settore della generazione video lavorano febbrilmente per superarlo. Non aiutano le cose l’abbandono di Tim Brooks, uno dei co-leader di Sora, che ha lasciato OpenAI per Google a inizio ottobre. In un recente AMA su Reddit, Kevin Weil, chief product officer di OpenAI, ha dichiarato che Sora è frenato dalla “necessità di perfezionare il modello, ottenere sicurezza/impersonificazione/altre cose giuste e scalare il calcolo.”
Conclusioni: il futuro di Sora e le implicazioni per OpenAI
Nonostante le sfide tecniche e le critiche ricevute, OpenAI continua a lavorare sullo sviluppo di Sora, cercando di posizionarsi come leader nel campo della generazione video AI. Tuttavia, la fuga di notizie e le accuse di pratiche ingannevoli potrebbero avere ripercussioni significative sulla futura accettazione e utilizzo del generatore video, sollevando importanti questioni etiche e operative per l’azienda.