Reti Televisive Italiane (Rti) e Medusa Film, due società del gruppo Mediaset, hanno depositato al Tribunale civile di Roma un ricorso contro Perplexity AI, una startup statunitense attiva nel campo dell’intelligenza artificiale generativa. Nel ricorso si contesta che Perplexity abbia utilizzato – «senza permesso e su larga scala» – contenuti audiovisivi e cinematografici di loro proprietà per addestrare i propri sistemi (Fonte: Corriere della Sera).
Secondo Rti e Medusa, non si tratterebbe di un semplice caso di data scraping, ma di un modello strutturale che sfrutta contenuti protetti per alimentare AI, un uso che le due aziende reputano illecito.
Indice degli argomenti:
Le richieste al Tribunale di Roma
Nel ricorso le società chiedono:
- lo stop immediato di qualsiasi uso non autorizzato di loro contenuti,
- il riconoscimento della responsabilità civile di Perplexity,
- un risarcimento per i danni subiti,
- l’applicazione di una penale giornaliera in caso di ulteriori violazioni. (Fonte: TGCOM24)
In precedenza, Mediaset aveva già iniziato a segnalare l’uso non autorizzato: in alcune trasmissioni compare un avviso che vieta l’uso dei contenuti «per finalità di addestramento AI».
Un contesto globale di contenziosi
Il caso italiano si inserisce in una serie di cause legali internazionali contro Perplexity AI e altre piattaforme di AI generativa. Negli Stati Uniti, editori come quelli dietro The Wall Street Journal e New York Post (gruppo News Corp) hanno citato Perplexity per aver «illegalmente copiato» articoli protetti da copyright.
Anche in Europa e in Asia le denunce aumentano: nel 2025 testate giapponesi come Nikkei e Asahi Shimbun hanno intentato cause simili, accusando Perplexity di sfruttare contenuti senza autorizzazione.
È un momento di forte tensione: da un lato i media puntano a tutelare diritti d’autore e ricavi; dall’altro, le startup di AI sostengono che lo sfruttamento massivo del web sia parte integrante del loro modello operativo. Alcune piattaforme – come quella di Getty Images – hanno già siglato accordi di licenza con Perplexity, segnalando una possibile via di compromesso.
Perché il caso Rti-Medusa può cambiare le regole in Europa
Se il Tribunale di Roma dovesse riconoscere la fondatezza del ricorso, potrebbe aprirsi un precedente importante per l’Italia e, più in generale, per l’Europa: un segnale forte sul fatto che l’uso di contenuti protetti per addestrare modelli di AI non sia automatico né legittimo.
Il contenzioso solleva questioni fondamentali su come bilanciare innovazione tecnologica e tutela del lavoro creativo: l’industria culturale, del cinema, della televisione – ma anche editoriale – reclama un equo riconoscimento economico per l’uso delle proprie produzioni.
Come ricorda il confronto in corso negli Stati Uniti e altrove, la linea fra scraping, riassunto, citazione e violazione del copyright si fa sottile: il verdetto italiano potrebbe influenzare normative, prassi di licenza e modelli di business nei sistemi AI generativi.






