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OpenAI rompe i tabù: ChatGPT introdurrà contenuti erotici per adulti da dicembre



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Contenuti erotici riservati a utenti adulti verificati. Sam Altman ha spiegato che l’obiettivo è “trattare gli adulti come adulti”, bilanciando libertà e sicurezza. La scelta apre una nuova fase per l’intelligenza artificiale generativa, ma anche un dibattito su etica, tutele e modelli di business basati sull’engagement

Pubblicato il 16 ott 2025



ChatGPT erotico

La notizia è di quelle dirompenti: da dicembre 2025 ChatGPT si aprirà al mondo dell’eros. OpenAI ha annunciato che il suo chatbot introdurrà una modalità erotica accessibile solo a utenti adulti verificati, previa attivazione manuale e accettazione di termini specifici.

Una mossa politica: “Trattare gli adulti come adulti”

Lo stesso Sam Altman, Ceo dell’azienda, ha spiegato su X che l’intento è “trattare gli adulti come adulti”, riconoscendo il diritto a un’esperienza digitale più libera ma regolata. È una svolta politica oltre che tecnologica: un cambio di paradigma nel modo in cui l’intelligenza artificiale viene progettata, usata e percepita.
Finora, OpenAI aveva imposto barriere rigide per evitare rischi legati alla creazione di contenuti sessuali espliciti.

Ora, grazie a nuovi strumenti di moderazione e rilevamento dei rischi, l’azienda ritiene di poter garantire un equilibrio tra libertà espressiva e sicurezza digitale.

In una videointervista apparsa su X, incalzato da una giornalista Altman ha risposto ironicamente: “Non abbiamo messo un sexbot avatar in ChatGPT…”.

“Da una parte nessuno stupore e, anzi, quasi un ritorno alle origini perché il sesso è motore del business online sin dalle origini”, commenta Guido Scorza, componente del Collegio del Garante per la protezione dei dati personali. “Il primo contenuto digitale venduto online è stato un paginone centrale di Playboy. Dall’altra, all’opposto, uno shock culturale: tra un mese, a distanza di un click, nella stessa interfaccia e sulle stesse pagine attraverso le quali, sin qui, ci eravamo abituati a trovare informazione, soluzioni a problemi di ogni genere, traduzioni e riassunti di libri, troveremo sesso a pagamento. Per carità online il sesso a pagamento è già dappertutto ma, generalmente, a qualche click di distanza da contenuti e servizi generici.”

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Sexrobot

Business e engagement: la corsa al “piacere algoritmico

Dietro la svolta c’è anche un tema di business. ChatGPT conta oltre 800 milioni di utenti attivi a settimana, ma il suo modello economico resta fragile. Aprire a funzioni premium e personalizzate – come la modalità erotica – significa esplorare nuove forme di monetizzazione e fidelizzazione.
La concorrenza, nel frattempo, si fa sempre più spregiudicata. Elon Musk, con il suo chatbot Grok, ha già introdotto versioni animate e avatar provocanti; piattaforme come Character.AI basano gran parte del proprio successo su conversazioni romantiche o sensuali tra utenti e intelligenze artificiali.
Altman ha ammesso che, in passato, ChatGPT sia stato “piuttosto restrittivo” per proteggere la salute mentale, ma ora OpenAI si sente pronta ad “allentare i limiti in modo sicuro”. Una scelta che, volente o nolente, potrebbe tradursi in una spinta enorme all’engagement – e quindi ai ricavi.


Tutele e rischi: come verrà verificata l’età degli utenti?

La novità solleva domande urgenti sul piano etico e sociale. Come verrà verificata l’età degli utenti? OpenAI parla di un sistema di predizione dell’età che, in caso di errore, potrà richiedere il caricamento di un documento d’identità. Altman lo definisce “uno scambio accettabile” tra privacy e sicurezza.
Ma il tema più delicato riguarda la tutela degli utenti vulnerabili. Negli ultimi mesi, diversi casi di interazioni problematiche con ChatGPT – compresi episodi che hanno coinvolto adolescenti – hanno sollevato interrogativi sui limiti dell’AI come interlocutore emotivo.
Per rispondere, OpenAI ha istituito un consiglio di esperti di salute mentale e introdotto funzioni che rilevano comportamenti a rischio. Tuttavia, resta aperta la domanda più difficile: fino a che punto un chatbot “intimo” può accompagnare, senza sostituire, le relazioni umane?

“Sono molto preoccupato per le modalità attraverso le quali OpenAI verificherà il pubblico degli utenti da ammettere ai servizi sessualmente espliciti”, ammette Scorza. “Non credo si possa chiedere un documento di identità a chi vuole fare del sesso interattivo online perché sarebbe poi difficile garantire efficacemente la sua privacy. Ma non si può neppure rischiare che servizi di questo genere finiscano, per errore, con l’esser resi accessibili a minori che si sono già mostrati drammaticamente vulnerabili davanti all’attitudine di ChatGPT di creare dipendenze. Naturalmente esistono soluzioni di age verification adeguate – per esempio quelle basate su terze parti fidate – che, peraltro, il Garante ha ordinato da tempo a OpenAI di implementare anche a prescindere dalla fornitura di servizi pornografici. Staremo a vedere”.


Erotica e AI: verso una nuova grammatica del desiderio digitale

La decisione di OpenAI non riguarda solo il business o la sicurezza: tocca un nodo culturale profondo. ChatGPT, nato come assistente neutrale per lavoro e studio, si prepara a diventare anche un interlocutore intimo, capace di esplorare il linguaggio del desiderio in modo controllato.
In un’epoca in cui il confine tra tecnologia e affettività si fa sempre più sfumato, la domanda non è più se l’IA possa simulare l’intimità, ma come e con quali conseguenze.
Come ha osservato Altman, “ora che abbiamo mitigato i problemi più gravi, possiamo rilassare le restrizioni”. Ma in un ecosistema digitale che misura tutto in termini di attenzione e coinvolgimento, l’erotismo algoritmico rischia di diventare un nuovo strumento di retention – o un nuovo terreno di vulnerabilità.

“I chatbot da sempre – il primo è stato messo al mondo al MIT di Boston nel 1966 quando Sam Altman non era ancora nato – creano una relazione particolare con le persone simulando un’umanità che non hanno”, ribatte Scorza. “È il c.d. ‘effetto Eliza‘, dal nome appunto del primo chatbot della storia. Nell’ambito di questa relazione ci apriamo e ci mettiamo a nudo enormemente di più di quanto è accaduto sin qui nell’universo di Internet e dei socialnetwork. Se a tutto questo si aggiunge anche un livello di interazione sessualmente esplicita, i rischi di una completa erosione del confine tra il pubblico, il privato e l’intimo diventano enormi. Difficile dire se siano sostenibili. C’è solo da augurarsi che prima di arrivare a una scelta del genere siano stati fatti, in laboratorio, tutti gli esperimenti del caso e non si sia, invece, deciso di sperimentare live, sul mercato, immolando la dignità delle persone e le loro vite sull’altare del profitto”, conclude il componente del Garante della Privacy.


Un laboratorio etico e commerciale a cielo aperto

Con questa mossa, OpenAI non apre solo una nuova funzione di ChatGPT, ma un esperimento sociale di vasta portata. Il chatbot che ha insegnato al mondo a scrivere codice, studiare e dialogare con l’intelligenza artificiale ora si prepara a esplorare l’emotività e la sessualità.
Resta da capire se questa sarà la maturità dell’AI – finalmente capace di trattare l’essere umano in tutte le sue sfumature – o l’inizio di una nuova zona grigia, dove desiderio, mercato e algoritmi si intrecciano senza confini netti.


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