analisi

Lavoro e AI: niente panico, nascono nuove professioni e nuove competenze



Indirizzo copiato

L’intelligenza artificiale non sta cancellando il lavoro umano, ma lo sta trasformando e sta creando ruoli inediti, dalle annotazioni dati agli specialisti di governance AI. Le competenze umane – comunicazione, leadership e comprensione del contesto – diventano essenziali. Cresce la richiesta di figure ibride come “forward-deployed engineer” e chief AI officer, mentre l’ecosistema professionale si adatta alla nuova economia digitale

Pubblicato il 18 dic 2025



AI lavoro competenze

L’AI non elimina posti di lavoro, li trasforma. Il timore di una “apocalisse occupazionale” dovuta all’intelligenza artificiale è in parte un mito. Secondo analisi recenti, i ruoli professionali stanno invece evolvendo e l’AI contribuisce oggi alla crescita di posti di lavoro e salari, specialmente nei settori più esposti alla tecnologia. I dati mostrano che tra il secondo trimestre 2023 e lo stesso periodo del 2025 i salari reali nelle professioni con forte presenza di AI sono cresciuti del 3,8%, rispetto allo 0,7% degli altri lavori, suggerendo che la tecnologia ridisegna piuttosto che ridurre l’occupazione (Fonte: Axios).

Un sondaggio globale tra CEO indica che il 67% delle grandi aziende prevede un aumento delle assunzioni entry-level nel 2026 grazie all’AI, con un ruolo crescente anche per posizioni di leadership. Emergono nuovi titoli come decision designer e AI experience officer, che guidano la collaborazione tra umani e agenti intelligenti (Fonte: Business Insider).

Dai “data annotators” alle figure senior: le nuove professioni AI

Una delle prime categorie a crescere sono gli annotatori di dati. Un tempo associati a compiti semplici e poco pagati, oggi esperti in ambiti specialistici (finanza, medicina, diritto) sono reclutati per addestrare modelli di AI con competenze specifiche.

Poi ci sono i forward-deployed engineers (FDE), professionisti ibridi tra sviluppatore, consulente e venditore, che integrano sistemi AI direttamente all’interno delle organizzazioni clienti. Aziende come Palantir e altre startup tech riportano un’impennata di annunci di lavoro per FDE, con richieste aumentate di centinaia di punti percentuali nel 2025 rispetto all’anno precedente (Fonte: Financial Times).

Al vertice della gerarchia aziendale, figure come il chief AI officer stanno emergendo nelle grandi imprese. Questo ruolo combina competenze tecniche profonde con una comprensione dell’industria e l’abilità di ridisegnare i processi aziendali in un mondo in cui la personalità è il valore aggiunto rispetto alla semplice capacità di scrivere codice, ora spesso delegata agli algoritmi.

Competenze umane diventano strategiche

Secondo il report 2025 dell’AI Workforce Consortium, una collaborazione guidata da Cisco con giganti tecnologici come Google, IBM, Microsoft e SAP, il 78% dei ruoli nel settore ICT richiede competenze tecniche in AI, ma cresce in parallelo l’importanza delle competenze umane come comunicazione, leadership e collaborazione per un’adozione responsabile della tecnologia.

Il report evidenzia che tra i 10 ruoli ICT in più rapida crescita ci sono specialisti in AI Risk & Governance e ingegneri di elaborazione del linguaggio naturale, e che le competenze sulle norme etiche e di sicurezza dell’AI stanno crescendo più rapidamente di molte competenze tecniche stesse.

AI e mercato del lavoro: prospettive e divari

Studi globali, come il Global AI Jobs Barometer di PwC, confermano che le offerte di lavoro che richiedono competenze AI crescono più velocemente della media e portano spesso a salari superiori, sottolineando una forte domanda di professionalità ai confini tra tecnologia e conoscenza specialistica.

Allo stesso tempo, la rapida diffusione di agenti AI e sistemi autonomi sta cambiando anche le prospettive per profili junior: alcune ricerche suggeriscono una diminuzione delle assunzioni di neolaureati in tecnologia perché le imprese preferiscono candidati già formati, ponendo l’accento su competenze trasversali e capacità di applicare l’AI nel lavoro quotidiano (Fonte: Reddit).

Conclusione: più trasformazione che sostituzione

L’intelligenza artificiale non sta eliminando il lavoro umano in blocco, ma sta ridefinendo ciò che significa lavorare nel mondo moderno. Nuovi ruoli professionali stanno emergendo, le competenze richieste sono cambiate e l’interazione tra persone e agenti intelligenti richiede un mix di abilità tecnologiche e umane. La sfida per i lavoratori e le organizzazioni sarà adattarsi tramite formazione continua e cultura del lifelong learning (formazione continua), mentre il mercato del lavoro si reinventa nell’era dell’AI.

guest

0 Commenti
Più recenti
Più votati
Inline Feedback
Vedi tutti i commenti

Articoli correlati

0
Lascia un commento, la tua opinione conta.x