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Fan out semantico: ecco come scrivere sul web nell’era di AI Overview



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La scrittura digitale evolve: da SEO a user experience fino all’era dell’intelligenza artificiale. Oggi non si scrive per l’AI, ma con l’AI, integrandola nel processo creativo senza perdere centralità umana. Il fan out semantico e le nuove architetture informative ridefiniscono l’ottimizzazione, ma resta invariato l’obiettivo: comunicare con chiarezza, autorevolezza e valore reale

Pubblicato il 13 ott 2025

Angelica Eruli

Founder and CEO WeContent



Fieg AI Overviews

La scrittura digitale ha attraversato diverse ere evolutive, ciascuna caratterizzata da paradigmi specifici che hanno ridefinito l’approccio alla creazione di contenuti. Oggi qualcuno suggerisce di scrivere per l’intelligenza artificiale.

La verità è più sfumata e complessa: non si scrive per l’intelligenza artificiale, ma con l’intelligenza artificiale. La distinzione non è meramente semantica, ma cambia completamente l’approccio metodologico alla creazione di contenuti efficaci.

Scrivere per l’AI implicherebbe adattare il linguaggio e la struttura alle logiche algoritmiche, rischiando di perdere autenticità e rilevanza per il pubblico finale. Scrivere con l’AI significa invece utilizzare gli strumenti di intelligenza artificiale come alleati nel processo creativo, mantenendo l’essere umano al centro della strategia comunicativa.

Ciò che rimane costante attraverso tutte queste evoluzioni è la necessità fondamentale di posizionarsi correttamente nell’ecosistema digitale per essere letti, compresi e scelti. In un panorama sempre più competitivo, la visibilità dipende dalla capacità di intercettare le dinamiche algoritmiche senza perdere di vista l’obiettivo primario: comunicare efficacemente con il proprio pubblico target.

Il fan out semantico: teoria e applicazione pratica

Il fan out semantico rappresenta l’evoluzione più sofisticata delle tecniche di ottimizzazione contenutistica. Si tratta della capacità strutturale di un contenuto di coprire comprensivamente tutte le sfaccettature semantiche, le correlazioni tematiche e le ramificazioni concettuali legate a un argomento centrale.

Questa tecnica si è rivelata particolarmente efficace per l’ottimizzazione degli AI Overview di Google, che privilegiano contenuti capaci di fornire panoramiche complete, autorevoli e interconnesse su argomenti specifici. L’algoritmo premia contenuti che dimostrano una comprensione profonda e multidimensionale dell’argomento trattato.

Implementazione del fan out semantico

Il processo di implementazione richiede un approccio metodico articolato in diverse fasi:

  • identificare tutte le entità semantiche direttamente e indirettamente collegate al topic principale. Questo include persone, luoghi, concetti, prodotti, servizi e processi che gravitano intorno all’argomento centrale;
  • studiare in modo approfondito le query secondarie che gli utenti formulano quando approfondiscono l’argomento principale. Queste rappresentano le diramazioni naturali dell’interesse informativo
  • Focus sull’intento di ricerca, ossia comprendere le diverse motivazioni che spingono gli utenti a cercare informazioni sull’argomento, distinguendo tra intenti informativi, transazionali, navigazionali e commerciali.

A questo punto puoi creare una rete semantica del testo, ossia le connessioni logiche e naturali tra i diversi elementi identificati, evitando forzature che potrebbero compromettere la fluidità della lettura.

La struttura del contenuto: architettura dell’informazione efficace

L’organizzazione delle informazioni segue oggi una logica che rovescia deliberatamente il tradizionale Golden Circle di Simon Sinek. Invece di partire dal “perché” filosofico per arrivare al “cosa” pratico, la struttura ottimale inizia dal “cosa” concreto, fornendo immediatamente le informazioni più rilevanti per poi approfondire progressivamente verso il “come” e infine il “perché”.

Questa inversione risponde alle dinamiche comportamentali degli utenti digitali, caratterizzate da tempi di attenzione ridotti e necessità di gratificazione informativa immediata.

1. Hook e risposta immediata (primi 150-200 caratteri)

La sezione di apertura deve fungere da risposta diretta alla query principale, utilizzando un linguaggio cristallino e specificando immediatamente il valore distintivo del contenuto. Questa strategia, definita “answer-first approach”, aumenta significativamente le probabilità di essere selezionati per gli snippet in evidenza, gli AI Overview e i risultati di ricerca vocale.

L’hook deve essere formulato come una sintesi esaustiva ma concisa della soluzione al problema dell’utente. Deve rispondere alla domanda: “Se l’utente leggesse solo questo paragrafo, avrebbe comunque ottenuto valore dal contenuto?”

2. Sommario strutturato

La presentazione dei punti chiave attraverso bullet points, liste numerate o box informativi facilita la scansione rapida delle informazioni principali. Questa tecnica, derivata dalla scrittura giornalistica e adattata al digitale, migliora tanto l’esperienza utente quanto l’interpretazione algoritmica del contenuto.

Il sommario deve fungere da mappa cognitiva dell’intero articolo, permettendo ai lettori di identificare immediatamente le sezioni di maggiore interesse per le proprie esigenze specifiche.

3. Sviluppo tematico graduale

Ogni sezione deve approfondire progressivamente gli argomenti secondo una logica a piramide ribaltata, partendo da informazioni generali e contestuali per arrivare a dettagli specifici, casi pratici e applicazioni concrete.

Questa struttura garantisce che lettori con diverse esigenze informative – dal principiante all’esperto – possano trovare il livello di approfondimento più adatto alle proprie competenze e necessità.

Il paragrafo LSI: cuore semantico del contenuto

Particolare importanza strategica riveste il paragrafo LSI (Latent Semantic Index), che deve includere termini correlati semanticamente all’argomento principale attraverso tecniche di co-occorrenza naturale.

Questi termini rappresentano il linguaggio reale con cui i clienti cercano un determinato servizio, prodotto o soluzione a un problema specifico. Non si tratta delle parole chiave tecniche che i professionisti del settore utilizzano, ma delle espressioni colloquiali, dei sinonimi, delle perifrasi e delle formulazioni alternative che emergono dall’analisi del search intent reale.

L’integrazione di queste espressioni deve avvenire in modo organico, evitando il keyword stuffing e privilegiando la naturalezza espositiva. L’obiettivo è creare una risonanza semantica che faciliti il riconoscimento da parte degli algoritmi senza compromettere la qualità della lettura.

Elementi di supporto multimediali

L’integrazione di elementi visivi e interattivi arricchisce esponenzialmente il valore informativo del contenuto:

  • Tabelle comparative: permettono confronti rapidi e facilitano la comprensione di differenze e similitudini tra opzioni alternative.
  • Grafici e infografiche: trasformano dati complessi in informazioni immediatamente comprensibili, aumentando la condivisibilità del contenuto.
  • Immagini descrittive e screenshot: forniscono evidenza visiva dei concetti espressi, particolarmente utili per contenuti tecnici o procedurali.
  • Esempi concreti e case study: dimostrano l’applicazione pratica dei concetti teorici,
  • aumentando la credibilità e l’autorevolezza del contenuto.
  • Video embeddings: quando pertinenti, arricchiscono l’esperienza multimediale e aumentano il tempo di permanenza sulla pagina.

Sezione FAQ ottimizzata

L’implementazione di una sezione domande e risposte frequenti strutturata con markup dati appropriati (JSON-LD, Schema.org) facilita l’estrazione da parte dell’AI e aumenta significativamente le possibilità di apparire nei risultati di ricerca vocale e negli AI Overview.

Le FAQ devono essere formulate utilizzando il linguaggio naturale degli utenti, basandosi su:

  • Query reali estratte da Google Search Console
  • Domande ricorrenti nei forum settoriali
  • Feedback diretti dai clienti
  • Analisi delle conversazioni sui social media

Risposta diretta: l’imperativo della immediatezza informativa

Oltre alla struttura del contenuto che deve presupporre uno sviluppo gerarchico e semanticamente correlato, bisogna che ciascun paragrafo fornisca risposte immediate e precise.

Gli algoritmi di intelligenza artificiale privilegiano sistematicamente contenuti che rispondono direttamente alle query degli utenti nei primi paragrafi, senza divagazioni, premesse eccessive o costruzioni retoriche elaborate.

Questa strategia non implica necessariamente sacrificare la profondità dell’analisi o la completezza informativa, ma richiede una riorganizzazione delle informazioni secondo una gerarchia di rilevanza immediata che mette al centro le esigenze cognitive istantanee dell’utente.

Nella pratica quindi bisogna ricordarsi di scrivere ciascun paragrafo con:

  • Struttura a piramide invertita: informazioni più importanti all’inizio, dettagli e approfondimenti nelle sezioni successive.
  • Utilizzo di connector words: usare parole e frasi di collegamento che guidano il lettore attraverso il flusso logico del contenuto.
  • Chunking informativo: suddivisione delle informazioni in blocchi facilmente digeribili, evitando muri di testo che scoraggiano la lettura.
  • Answer boxes: creazione di riquadri riassuntivi che forniscono risposte sintetiche a domande specifiche.

Scrivere e riscrivere: il processo iterativo di ottimizzazione

Il processo di ottimizzazione contenutistica non si conclude con la pubblicazione iniziale, ma rappresenta un ciclo continuo di miglioramento basato su dati, feedback e analisi delle performance.

La riscrittura deve essere strategicamente orientata verso il miglioramento di queste metriche, evitando modifiche che potrebbero compromettere posizionamenti già consolidati.

Firma l’articolo, autorizza: costruzione della credibilità digitale

L’autorevolezza del contenuto si costruisce attraverso la competenza dimostrabile dell’autore, l’accuratezza delle informazioni fornite e la capacità di offrire prospettive originali e approfondite su argomenti consolidati.

E proprio oggi che siamo letteralmente sopraffatti dalla sovrabbondanza informativa e dalla proliferazione di contenuti di dubbia qualità, la credibilità diventa il fattore differenziante più importante per il successo a lungo termine di qualsiasi strategia contenutistica.

La firma editoriale non è una mera formalità burocratica, ma costituisce un elemento strategico fondamentale che contribuisce significativamente al posizionamento algoritmico e alla fiducia degli utenti.

Gli algoritmi di Google utilizzano sempre più sofisticati sistemi di author rank per valutare la credibilità dei contenuti, associando la reputazione dell’autore alla qualità percepita del contenuto stesso.

Una firma efficace deve includere:

  • Bio professionale concisa: sintesi delle competenze più rilevanti per l’argomento trattato
  • Credenziali verificabili: titoli, certificazioni, esperienze professionali comprovabili
  • Link ai profili professionali: LinkedIn, siti personali, profili su piattaforme settoriali
  • Portfolio di contenuti precedenti: collegamenti ad altri articoli o pubblicazioni dello stesso autore

L’ennesima sirena? Una riflessione critica sul futuro della scrittura strategica

Oggi scriviamo per gli AI Overview, come ieri scrivevamo ossessivamente per conquistare la prima posizione sui motori di ricerca attraverso l’uso acefalo del “keywordese” – quel linguaggio artificiale fatto di ripetizioni meccaniche e costruzioni sintattiche innaturali che ha caratterizzato l’era più buia della SEO.

Ma siamo davvero sicuri che questa corsa agli AI Overview non rappresenti l’ennesima sirena che ci distrae dall’essenziale? La storia del marketing digitale è costellata di mode passeggere, algoritmi rivoluzionari poi dimenticati, strategie proclamate come definitive e poi archiviate nel giro di pochi anni.

Scrivere bene, con accuratezza di informazioni, rigore metodologico e autentica competenza, paga sempre. Certo, si può aggiustare il tiro, migliorare l’approccio, affinare le tecniche, ma la scrittura strategica evolve rimanendo fedele ai propri principi fondamentali: chiarezza, autorevolezza, utilità per il lettore.

La scelta più coraggiosa e lungimirante potrebbe essere quella di combattere la superficialità intrinseca delle risposte sintetiche degli AI Overview con la profondità e la complessità dei processi di pensiero umano. Mentre l’intelligenza artificiale eccelle nel fornire riassunti e sintesi immediate, l’intelligenza umana brilla nell’analisi sfaccettata, nel ragionamento critico, nella capacità di cogliere sfumature e contraddizioni che sfuggono agli algoritmi.

Forse il vero vantaggio competitivo del futuro non risiede nell’adattarsi passivamente alle richieste dell’AI, ma nel rivendicare quello spazio insostituibile che solo il pensiero umano può occupare: la complessità, l’ambiguità, la capacità di porre domande che l’intelligenza artificiale non sa ancora formulare.

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