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Claude e ChatGPT a confronto nel copywriting



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Le differenze qualitative tra i due modelli, seppur significative in determinati ambiti applicativi, si stanno progressivamente assottigliando con l’evoluzione tecnologica. La rapida iterazione dei rilasci suggerisce che molte delle attuali limitazioni di entrambi i sistemi potrebbero essere superate nelle prossime versioni, ridisegnando nuovamente il panorama competitivo in modi difficilmente prevedibili sulla base delle attuali prestazioni

Pubblicato il 15 mag 2025

Angelica Eruli

Founder and CEO WeContent



Claude ChatGPT copywriting

Se fino a qualche mese fa sarebbe apparso azzardato anche solo proporre un confronto tra Claude e ChatGPT nell’ambito del copywriting, oggi assistiamo a un sorprendente ribaltamento del paradigma competitivo. L’ipotesi che Claude 3.7 possa effettivamente superare ChatGPT 4.5 in questo specifico è una realtà supportata dalle evidenze.

Non si tratta di una supremazia assoluta e incontestabile, ma momentanea e figlia di un’evoluzione che ha portato Claude a colmare rapidamente il divario preesistente, fino a eccellere in determinati contesti d’uso specifici.

Come in un inatteso ribaltamento del paradosso di Zenone, la tartaruga Claude ha compiuto l’impensabile: non solo ha recuperato terreno sull’Achille di OpenAI, ma in alcuni tratti del percorso sembra addirittura averlo superato. Chi avrebbe immaginato, solo un anno fa, che il lento ma metodico rettile di Anthropic potesse mettere in discussione la supremazia dell’eroe veloce nel campo del copywriting?

Eppure, contro ogni previsione statistica, la distanza si è progressivamente ridotta, fino a creare una situazione che sovverte la logica del paradosso originale. La tartaruga, a forza di miglioramenti incrementali ma sostanziali, ha dimostrato che la corsa all’intelligenza artificiale generativa non premia necessariamente chi parte in vantaggio.

Claude  chatGPT copywriting

Claude e ChatGPT: un confronto sui blog

Prima di addentrarci nel confronto tecnico tra i due modelli, è doverosa una riflessione sul piano etico e strategico. La crescente adozione di strumenti di AI per la creazione di contenuti solleva interrogativi legittimi sulla deumanizzazione della comunicazione aziendale e sull’opportunità di investire, piuttosto, nella crescita di creators all’interno delle organizzazioni. La considerazione non è marginale, poiché la vera differenziazione comunicativa nel medio-lungo termine potrebbe risiedere proprio nella capacità di esprimere un pensiero umano autentico, non riproducibile algoritmicamente.

Ciò premesso, l’analisi comparativa tra Claude e ChatGPT nella produzione di blog post rivela pattern distintivi significativi. Claude dimostra una particolare propensione alla costruzione di architetture testuali più complesse, con una padronanza superiore delle transizioni logico-argomentative. I suoi output presentano generalmente una progressione narrativa che emula in modo più convincente il processo di pensiero umano, con un’attenzione alle sfumature stilistiche che trascende la mera efficacia funzionale.

Claude, intertestualità e connessioni concettuali

Questa capacità di Claude si manifesta in particolare nella gestione dell‘intertestualità e nelle connessioni concettuali tra diversi segmenti del testo. Il modello di Anthropic sembra possedere una rappresentazione interna più sofisticata delle relazioni semantiche profonde, che gli consente di mantenere una coerenza argomentativa anche in contenuti di ampio respiro. Non si tratta semplicemente di memorizzare il contesto precedente – capacità presente in entrambi i modelli – ma di integrarlo in una visione olistica della narrativa in costruzione.

ChatGPT, strutturazione gerarchica delle informazioni

ChatGPT, d’altro canto, presenta una spiccata attitudine alla strutturazione gerarchica delle informazioni. La sua architettura sembra privilegiare l’organizzazione sistematica dei contenuti secondo schemi predefiniti, con una particolare efficienza nell’implementazione di elementi SEO strategici. Questo approccio più “ingegneristico” alla produzione testuale si traduce in blog post immediatamente riconoscibili per la loro chiarezza espositiva, ma talvolta carenti di quella fluidità discorsiva che caratterizza invece gli output di Claude.

chatGPT claude copywriting

Claude e ChatGPT: le differenze generali

La differenza più sostanziale tra i due sistemi emerge nell’analisi della gestione delle citazioni e dei riferimenti. Claude tende a una maggiore accuratezza contestuale, integrando le informazioni esterne in modo più organico nella narrazione. ChatGPT, invece, presenta superiori capacità di sintesi informativa, riuscendo a condensare concetti complessi in formulazioni più accessibili, seppur talvolta a scapito della profondità analitica.

Un elemento particolarmente rilevante per il copywriting professionale riguarda la riconoscibilità dell’output come testo generato artificialmente. In questo ambito, Claude sembra aver compiuto progressi più significativi, producendo contenuti che risultano generalmente più originali e meno identificabili come prodotti di un’intelligenza artificiale. Questa caratteristica si rivela particolarmente preziosa per blog con identità editoriale distintiva, dove la voce autoriale rappresenta un asset strategico.

D’altra parte, ChatGPT dimostra una maggiore efficienza nella produzione scalabile di contenuti tematici correlati, mantenendo una coerenza stilistica rigida – qualità particolarmente apprezzabile in contesti editoriali dove l’uniformità rappresenta un valore. La sua capacità di generare variazioni sul tema senza allontanarsi eccessivamente da un template predefinito lo rende particolarmente adatto alla produzione di contenuti seriali.

Le differenze sulle schede eCommerce

Passando alle schede prodotto per l’eCommerce, bisogna ripartire dallo scopo di questi testi che non è semplicemente informativo ma anche persuasivo, con la necessità di bilanciare accuratezza descrittiva e capacità di stimolare l’interesse all’acquisto.

L’analisi comparativa delle schede prodotto generate dai due sistemi rivela differenze qualitative sostanziali.

Claude

Claude dimostra una ricchezza semantica superiore, con un vocabolario più variegato e una maggiore attenzione alle sfumature connotative. Questa caratteristica si traduce in descrizioni più evocative, capaci di stimolare una connessione emotiva con il prodotto – elemento cruciale nel processo decisionale d’acquisto.

La struttura proposta da Claude, anche in assenza di specifiche dettagliate nel prompt, risulta più articolata e user-centered.

Il modello di Anthropic sembra possedere una comprensione più sofisticata delle esigenze informative dell’utente finale, includendo spontaneamente sezioni dedicate ai consigli di stile e alla cura del prodotto. La proattività nella previsione delle domande potenziali del cliente rappresenta un valore aggiunto significativo nel contesto e-commerce, dove la completezza informativa può determinare la conversione.

ChatGPT

ChatGPT, al contrario, tende a produrre schede prodotto più essenziali e funzionali, con una struttura che privilegia l’immediatezza comunicativa rispetto all’approfondimento. Questo approccio, se da un lato può risultare meno coinvolgente, dall’altro garantisce una fruibilità immediata delle informazioni chiave – caratteristica non trascurabile in un contesto commerciale dove l’attenzione dell’utente rappresenta una risorsa limitata.

Un aspetto particolarmente rilevante per l’efficacia delle schede prodotto riguarda la capacità di bilanciare precisione tecnica e accessibilità linguistica: in questo senso, Claude dimostra una maggiore sensibilità alla segmentazione dell’audience, modulando il registro linguistico in funzione della categoria merceologica. ChatGPT, invece, tende a mantenere un approccio più standardizzato, privilegiando la chiarezza espositiva rispetto all’adattamento stilistico.

Questa differenza si manifesta in modo particolarmente evidente nelle descrizioni di prodotti appartenenti a categorie merceologiche complesse o di nicchia, dove la capacità di mediare tra precisione tecnica e comprensibilità diventa cruciale.

Claude sembra possedere una rappresentazione più sfumata del continuum che va dalla terminologia specialistica al linguaggio quotidiano, riuscendo a posizionarsi con maggiore precisione nel punto ottimale per il target di riferimento.

I vantaggi distintivi di Claude: la questione stilistica

La capacità di modulare tono, registro e struttura retorica in funzione dell’identità di marca e del contesto comunicativo costituisce una competenza fondamentale per qualsiasi copywriter umano.

Il sistema di Anthropic offre una gamma predefinita di stili (Normal, Concise, Explanatory, Formal) che consente un primo livello di personalizzazione immediatamente accessibile. Si tratta di una caratteristica, apparentemente basilare, ma che rappresenta in realtà un importante passo verso la democratizzazione dell’accesso a output stilisticamente differenziati, senza richiedere competenze avanzate di prompt engineering.

L’alternativa proposta da OpenAI – la creazione di un GPT personalizzato – richiede infatti un investimento di tempo e competenze significativamente maggiore, configurandosi come una soluzione meno agile in contesti operativi dove la rapidità di esecuzione rappresenta un valore.

La funzionalità più utile e di immediata fruizione offerta da Claude in questo ambito riguarda tuttavia la possibilità di estrarre lo stile da un testo esistente per poi replicarlo in nuovi contenuti. Questa capacità di “style transfer” rappresenta un tentativo di rispondere a una delle sfide più complesse nel campo del copywriting automatizzato: la continuità stilistica con contenuti preesistenti.

È necessario sottolineare, tuttavia, che questa funzionalità presenta ancora limitazioni significative. La capacità di riprodurre fedelmente uno stile distintivo – specialmente quando questo incorpora elementi idiosincratici o particolarmente sofisticati – rimane imperfetta.

L’algoritmo tende a catturare gli elementi più superficiali dello stile (lunghezza delle frasi, scelte lessicali ricorrenti) ma fatica a replicare le strutture retoriche più complesse o le particolarità stilistiche più sottili.

GPT-4.5

I vantaggi distintivi di ChatGPT: l’ecosistema integrato

Se Claude presenta vantaggi significativi sul piano della flessibilità stilistica, ChatGPT controbilancia con un ecosistema di strumenti integrati che amplifica notevolmente le sue potenzialità nel workflow professionale del copywriting.

Canvas rappresenta forse l’innovazione più rilevante in questo contesto, configurandosi come un vero e proprio assistente alla scrittura end-to-end. La sua interfaccia, progettata specificamente per supportare il processo di copywriting, offre funzionalità che trascendono la semplice generazione testuale, integrando strumenti di editing, revisione e formattazione in un ambiente unificato.

Un vantaggio competitivo particolarmente significativo di ChatGPT risiede nella funzionalità di deep searching, che amplia notevolmente le possibilità di ricerca documentale in fase di preparazione dei contenuti. Questa capacità di accedere a informazioni aggiornate e pertinenti rappresenta un asset cruciale per il copywriting contemporaneo, sempre più orientato alla produzione di contenuti informativi ad alto valore aggiunto.

Sul piano dell’integrazione con l’ecosistema digitale più ampio, ChatGPT presenta indubbiamente una maggiore maturità, sebbene debba fare i conti con Gemini che, da questo punto di vista, potrebbe scalare rapidamente. La disponibilità di API ormai quasi consolidate, la possibilità di connessione con database esterni e l’interoperabilità con altre piattaforme software costituiscono vantaggi operativi concreti in contesti professionali dove l’AI writing rappresenta un tassello di un workflow più articolato.

Questa maggiore versatilità sul piano dell’integrazione tecnologica si traduce in una superiore adattabilità ai processi produttivi esistenti, elemento non trascurabile nella valutazione dell’efficacia complessiva di uno strumento di AI copywriting in contesto aziendale.

Una valutazione critica: superiorità contestuale vs. assoluta

È chiaro quindi che la questione della “superiorità” di un modello sull’altro in ambito copywriting richiede una riformulazione più sfumata. Più che di preminenza assoluta, sarebbe meglio parlare di superiorità contestuale, determinata dall’allineamento tra le caratteristiche distintive di ciascun modello e le specifiche esigenze comunicative del caso d’uso.

Un aspetto fondamentale da considerare è la natura intrinsecamente volatile dei modelli AI, caratterizzati da evoluzioni talvolta imprevedibili tra una release e l’altra. L’ultima versione di ChatGPT, ampiamente criticata da esperti e utenti come un passo indietro rispetto alle aspettative, rappresenta un esempio emblematico di questa imprevedibilità evolutiva. Tuttavia, sarebbe metodologicamente scorretto cristallizzare il giudizio comparativo sulla base di una singola iterazione fallimentare.

La storia dello sviluppo di questi sistemi suggerisce infatti che a prestazioni deludenti possono seguire balzi qualitativi significativi, rendendo plausibile l’ipotesi che la prossima versione di ChatGPT possa cambiare – di nuovo – l’ordine delle cose. Da questa prospettiva, la scelta tra i due modelli dovrebbe essere guidata da una valutazione ponderata delle priorità specifiche del progetto comunicativo, piuttosto che da una presunzione di superiorità generale di un sistema sull’altro.

Conclusioni

Infine, è importante sottolineare che le differenze qualitative tra i due modelli, seppur significative in determinati ambiti applicativi, si stanno progressivamente assottigliando con l’evoluzione tecnologica. La rapida iterazione dei rilasci suggerisce che molte delle attuali limitazioni di entrambi i sistemi potrebbero essere superate nelle prossime versioni, ridisegnando nuovamente il panorama competitivo in modi difficilmente prevedibili sulla base delle attuali prestazioni.

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